Addio Bollesan, addio gigante non solo del rugby. Addio al padre del pallone ovale in Italia. Addio Marco Bollesan, qualcuno che ha incarnato lo spirito del rugby.
Qualcosa del Marco Bollesan genoano raccontato al “Baretto” di Corso Italia della sua prima partita da allenatore della nazionale nella Coppa del Mondo del 1987. Partita persa contro gli All Blacks: “Ghizzoni, giocatore della nazionale, fece una finta di calciare e provò a contrattaccare, i giganti della Nuova Zelanda lo presero di peso e lo portarono nell’area di meta azzurra“. Tutto ci spiegava Remaggi, giornalista legato al calcio ma uomo da pallone ovale, anche lui in cielo dove incontrerà il suo maestro Bollesan.
Gli aneddoti di Marco Bollesan di cui era stato protagonista con teste insanguinate, turbanti in testa, ma sempre in campo, colpa delle ruck (situazione quando erano tutti per terra a spingersi tutti attaccati per un braccio) a contendersi il pallone, un tempo erano molti dure, rubavano spazio al calcio nel Primo Derby del Lunedì condotto da Fulvio Collovati. Si trasmetteva in diretta su Telenord da Serra Riccò, si proseguiva a raccontare a cena da Felice Giro a Rivarolo. Bello riportarlo a casa e andare a dormire tardi.
Ciao Marco, anche gli All Blacks ieri hanno mandato un tweet per ricordarlo in modo semplice con una sola parola, AROHA. Amore in maori.
Ciao Marco R.I.P.