“Senza più limiti, lacrime e brividi” cantava Ligabue nella canzone “Il giorno dei giorni”: tutto quello che il Vecchio Balordo in tranquillità dovrà mettere in campo domani pomeriggio a 180’ dalla fine del campionato.
Una partita non più da brividi dopo la salvezza anticipata, una partita che Ballardini può portare in porto perché vorrà il Genoa della gara di andata, 18 gennaio 2021. Non permettendo il gioco della Dea, giocando da squadra cinica, coraggiosa, in grado di difendere non solo la propria porta ma in grado di buttarsi in avanti con tenacia spedendo al mittente, con qualunque parte del corpo, ogni pallone vagante davanti all’area di Perin. E ancora sfruttando gli spazi lasciati dalla Dea quando attacca a testa bassa e per una volta con Ballardini i presunti trequartisti, anche se schierati mediani o mezzali, avranno l’occasione di poter fare la differenza, operazione che Gasperini e la sua squadra patiscono fra le linee.
La partita con l’Atalanta sarebbe stata la partita più difficile da affrontare da parte del Grifone e di Ballardini domani , ma con un spirito diverso e senza paura del risultato suo e degli altri.
Atalanta-Genoa del gennaio scorso fu una gara particolare, il divorzio tra Gomez e Gasperini e la mancanza del Papu si erano sentite. Adesso il Vecchio Balordo si ritroverà di fronte un Gasperini che ha trovato altra quadratura del cerchio e si gioca non solo la zona Champions, ma anche il secondo posto in classifica.
La differenza domani pomeriggio dovranno farla gli uomini di qualità: Strootman, Badelj, Pandev, Zappacosta, Perin che dovranno coordinare le abilità e gli sforzi degli altri meno dotati, innescando i giovani davanti e coprendo i veterani dietro, ricordandosi che leader si nasce e non si diventa.
La missione di Ballardini al suo arrivo è stata far capire ai calciatori con la sua semplicità di fronteggiare e combattere anche senza diventare eroi, restituendo al Vecchio Balordo e ai suoi tifosi l’importanza di chiamarsi Genoa e ai calciatori di dimostrare di essere da Serie A, dando un senso al campionato assente fino alla tredicesima giornata. Finire in modo concludente, al di là della salvezza, sarebbe bello e importante.
Per la società sarà difficile far firmare altri cambiali in bianco come quelle sottoscritte negli ultimi tre anni, una speranza sottoscritta da un disperato per troppo amore del Vecchio Balordo non solo da parte dei tifosi, ma anche di Ballardini, che ha parlato chiaro a salvezza raggiunta. Il matrimonio tra Preziosi e Balla, il quinto, non più somigliare a due gocce di grasso che nuotano nell’acqua senza amalgamarsi.
La formazione? Non interessa quasi più. Chi giocherà – potrebbero esserci novità – dovrà giocare da Grifone. L’Atalanta ma soprattutto Gasperini si sono consacrati tra le grandi del campionato italiano portando via un posto alle 7 sorelle che hanno sempre comandato. Senza entrare nel dettaglio del G&G ( Gasperini, gioco, gol, godimento) la Dea è diventata un accademico esempio di gioco giocato.
Di diritto i bergamaschi sono entrati con merito tra le 8 più forti squadre d’Europa pregio di una società gestita bene con la ricerca di giocatori tecnici all’idea del tecnico che ha la possibilità di esprimere i suoi dettami di gioco. Gasp è riuscito a trasmettere ai suoi un’eccellente strategia di gioco diversa, attraente e discorde per il calcio italiano.
Senza Gomez, panchinaro in Spagna, Gasperini ha fortificato ulteriormente i suoi principi di gioco con l’innesto di Pessina sempre in controtendenza con la serie A: poco possesso dal basso e tanta verticalità. Vince e segna valanghe di gol .
La squadra di Gasperini è una formazione estremamente propositiva, attacca con tanti uomini anche con uno dei tre difensori. Tutto ciò fa prendere dei rischi alla Dea nelle transizioni difensive concedendo agli avversari ripartenze in parità numerica . Questo modo di giocare e intendere il calcio gli permette di creare e realizzare tante occasioni da gol.
Insieme all’aggressività e l’intensità sono le qualità tecniche delle azioni offensive. In molti suoi calciatori non avranno tutti i piedi da Top ma compensano tutto con i movimenti senza pallon , rotazioni e interscambiabilità, movimenti che generano varchi in tutte le fasi difensive avversarie.
Il modulo bergamasco consolidato è il 3-4-2-1, ma in corso di gara dà l’impressione di un 3-5-2 rivisitato modernamente utilizzando molto le corsie laterali.
Perno centrale del gioco è Pessina, bravo nei filtranti per le punte. Il lavoro sporco viene fatto da De Roon e Freuler con intercettamenti e ripartenze. Il gioco sulle corsie laterali è svolto da Gosens e Hateboer abili nelle due fasi. La forza della Dea e anche di chi subentra dalla panchina è quella di permettore a Gasperini anche di variare il modulo di gioco, in particolare con Muriel, se non parte titolare pronto a riempire l’area avversaria, Malinovsky calciatore con tiro da fuori d’area ragguardevole. Romero arrivato dal Genoa si è subito adattato al gioco non solo difensivo come Miranchuk. Partita dopo partita aumentano la qualità difensiva e offensiva.
Solo una volta in questo campionato Gasperini ha cambiato il modulo, contro il suo allievo Juric utilizzando il 4-2-3-1.
Nella formazione bergamasca ci sarà turnover considerato che in 4 giorni si giocherà la Finale di Coppa Italia al Mapei Stadium contro la Juventus? Potrebbe essere il colpo di grazia alla Vecchia Signora, ma anche aprire nuovamente la porta della Champions vista la classifica.
Diffidati Genoa: Rovella, Ghiglione, Zajc. Diffidati Atalanta: Freuler.