È finito il campionato, in fondo era tutto deciso, in zona Champions thrilling fino all’ultimo secondo. L’ultimo turno della stagione si è completato con il solo nodo da sciogliere su chi avrebbe accompagnato l’Inter in Champions.
Il Diavolo secondo in classifica è meritevole visto il campionato fatto, l’Atalanta di Gasperini terza in classifica senza tituli ma con il grande pregio di averlo conquistato con il gioco, qualcosa di diverso. Con un altro rinforzo di qualità per non arrivare alla fine della stagione vicino all’apnea il prossimo anno darà fastidio a tutti se il Gasp rimarrà sulla panchina orobica.
L’Inter e il Milan in Champions dopo 7 anni, l’Atalanta dopo l’esperienza dello scorso anno, la Juventus sempre uscita nelle fasi finali della manifestazione con qualsiasi allenatore, devono provare a rispettare quella competizione.
Per il Napoli altra fatal Verona. Gattuso pareggia, che significa sconfitta, la partita più facile. Il Covid ha fatto un’altra vittima, senza pubblico il Maradona Stadium non spaventa nessuno. Gattuso ha già fatto un miracolo senza l’aiuto di nessuno, De Laurentis in primis , senza San Gennaro a giocarsi la futura Coppa con le orecchie.
L’Inter ha vinto lo scudetto ma il Biscione ha paura del futuro cinese. Il campionato straordinario di Conte e Marotta è offuscato dall’operazione cinese di Zhang di ipotecare in tre anni con l’Inter a garanzia del suo debito di 275 milioni. Conte lo scudetto lo dedica a sé stesso. I dubbi su Conte resteranno fino a che non farà le sue richieste non di calciatori, ma di futuro societario a Zhang: è in bilico sulla panca nero azzurra. La paura degli interisti quanto potranno reggere sui debiti e per quanto i cinesi potranno avere ancora credito, considerato che l’operazione potrebbe aumentare anche di tre volte l’importo del buco nel bilancio societario.
La Juventus e Pirlo si salvano in quattro giorni vincendo la Coppa Italia e acchiappando il quarto posto sulle disgrazie altrui. Cosa farà adesso la Fiat, vecchio nome? Gli Agnelli confermeranno Pirlo? La Juventus tra le quattro che parteciperanno alla prossima Champions con poco merito difficilmente ha fatto vedere di essere partecipe alle zone alte della classifica. Tutto è successo perché il neofita Pirlo è stato buttato nella mischia senza calcolare che fare il giocatore è diverso dal ruolo di allenatore. Adesso Pirlo che è diventato allenatore dopo che ha insegnato il ruolo a Chiesa, Rabiot e Kulusevski non può essere cacciato via. La Juve funziona da azienda e risparmiare contratti faraonici per altri tecnici farà la felicità degli Agnelli e della Exor.
Milan in Champions: bella stagione senza nessun discutibile dubbio al di là degli alti e bassi generati dal Covid e dal giocare ogni tre giorni. La rosa era buona ma è cresciuta grazie alla conoscenza di calcio di Pioli.
La Lazio e la Roma non si consolano con l’Europa Bis. L’Europa League dà fastidio a Lotito. Fonseca lascia in eredità con il settimo posto la Conference League a Mourinho.
Nella parte destra della classifica il luccichio finale è del Genoa di Ballardini con l’undicesimo posto in classifica a 42 punti con alle spalle Bologna, Fiorentina, Udinese, Cagliari, Torino, Parma e lo Spezia premiato per il gioco.
Tutte le squadre eccetto il Vecchio Balordo devono premiare e lodare Serse Cosmi senza il pareggio del Crotone a Benevento avrebbero visto le Streghe fino all’ultimo minuto del campionato. Nella terra di nessuno della classifica Sassuolo, Sampdoria e Verona con meriti particolari degli allenatori De Zerbi, Ranieri e Juric. De Zerbi sempre alla ricerca del gioco, Ranieri maestro della quadratura in campo e dentro lo spogliatoio, Juric la squadra sorpresa del girone di andata ha fatto fatica a continuare per i troppi infortuni e per la qualità delle seconde linee.
Benevento, Crotone e Parma retrocedono perché vittime della voglia degli allenatori Pippo Inzaghi, Stroppa e Liverani, fermi a quando allenavano e vincevano in serie B volendo giocarsela con tutti nella stessa identica maniera. Troppo tardi i cambi dei tecnici per Crotone e Parma. Ducali regrediti anche con colpe specifiche da tempo della società.
Finito il campionato è iniziato il Totoallenatore per molte squadre, o forse per quasi tutte le prossime 17 squadre della stagione 2021/2022, le altre tre arriveranno dalla Serie B. Solo Milan e Bologna dovrebbero confermare il tecnico.
Quelli da confermare avranno incontri con la dirigenza in questa settimana. Giunge vaghezza, non si capisce perché le società fanno firmare contratti agli allenatori con obiettivo legato alla riconferma della stagione successiva e ad obiettivo raggiunto li licenziano continuando a pagare il contratto anche se non utilizzati. Non sarebbe meglio un cospicuo premio ad obiettivo raggiunto e un contratto solo di un anno? L’unica spiegazione se il tecnico raggiungesse l’obiettivo Champions, Europa League, parte sinistra della classifica, salvezza, potrebbe richiederebbe il doppio per la nuova conferma?
Su questa altalena c’è anche Ballardini: ieri, oggi, domani, dopodomani l’incontro con Preziosi. Dopo questo faccia a faccia l’allenatore potrà capire quale strada prendere.
La domanda che bisogna porsi non è più quella se Preziosi confermerà Ballardini, ma se Ballardini riceverà tutte le garanzie per continuare. Il tecnico, pensando al passato, farà una sola domanda al presidente e sarà quella decisiva: il Genoa vuole continuare a crescere e vuole puntare ad altri obiettivi che non siano solamente la salvezza e il lavoro non sarà interrotto da colpi di teatro? La rosa e gli euro per Ballardini saranno un aspetto secondario. Già a Palermo lasciò tutto a Zamparini…Sarà un incontro che al di là di capoccia e intelletto, sofferenza e coscienza sarà di pancia e feeling che farà subito sentire la realtà a pelle.
Agli arbitri mancava “rimborsopoli”. Termine che non sta né in cielo né in terrà per presunte alterazioni di rimborsi. Incongruenze contabili per i tre direttori sospesi: La Penna, Pasqua e Robilotta che non superano i 150 euro ciascuno.
Assurdo chiamarlo “rimborsopoli” e non indagare perché è successa questa denuncia alla Procura della FIGC. Il nuovo corso arbitrale di Trentalange non piace alla vecchia casta guidata da Nicchi. Tutto potrebbe cercare di insabbiare le presunte alterazioni nelle graduatorie dei fischietti passati non solo dalla B alla A, e non solo in questa stagione. Questa si che è una inchiesta seria dopo aver visto arbitrare direttori di gara non all’altezza del massimo campionato nelle ultime stagioni.