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Serie A e la tarantella degli allenatori: Renzo Ulivieri

(Foto @FIGC)

Il campionato di Serie A si è appena concluso ed è stato già bypassato dalla tarantella degli allenatori. Ieri l’annuncio del ritorno di Massimiliano Allegri sulla panchina Juventus e del passaggio di Ivan Juric su quella del Torino, mentre oggi sono attesi quelli di Simone Inzaghi (Inter) e Luciano Spalletti (Napoli). Nel mezzo il passaggio di Gattuso alla Fiorentina e De Zerbi agli ucraini dello Shakhtar Donetsk e il rientro in Italia di José Mourinho. Abbiamo chiesto un parere a Renzo Ulivieri, presidente dell’Associazione Italiana Allenatori. Cosa sta succedendo? “Succede che hanno cambiato 2 o 3 allenatori e poi si è andati dietro a catena. Io credo sia anche un vivacizzare il campionato: l’allenatore sta diventando una figura sempre più importante, assomiglia molto di più alla figura del manager che ha in mano la società per tante scelte. Cambiare dopo qualche anno poi rientra anche nella logica delle cose”. 

Diventeranno quindi con il tempo allenatori alla Ferguson? “No, per ora no – chiarisce Ulivieri – perché le regole della Federazione lo vietano e l’allenatore deve fare il tecnico. Il tecnico, come sempre, consiglia la società, il presidente e gli amministratori della società. Le scelte, oltre a quelle di mercato, sono anche scelte tecniche. La parola dell’allenatore, nel mercato dei calciatori, conta”.

Sempre in merito ai diversi cambi sulle panchine di Serie A, Ulivieri aggiunge: “Dopo qualche anno può succedere che sia l’allenatore a cambiare. Si veda De Zerbi, che ha fatto grandi risultati e noi siamo contenti della sua scelta: abbiamo bisogno anche di testimoni che vadano fuori dall’Italia e per questo pensiamo sia una scelta positiva. Gli altri? Beh, ci sono rientri importanti come quello di Spalletti e di Allegri, con Sarri ancora in posizione di attesa. Stiamo parlando di grandi allenatori”. 

A proposito di Allegri bis: il tecnico ha firmato in attesa delle decisioni della UEFA sul futuro dei bianconeri nelle coppe europee. Allegri non direbbe nulla in caso di estromissione dalla Champions League? “Dal momento che si accorda con la Juve è un dipendente, non è che possa dire molte cose. Conosce i programmi della società, come è giusto che sia”. 

Conte e Ranieri non si sono messi d’accordo con le società. Ci sono problemi all’interno delle societa? “Vuol dire che c’è disaccordo sulla programmazione e qualche volta ci si lascia in questo modo anche dopo annate positive. Fa parte della logica, oggi è diventato così ma questo succedeva anche prima”. 

Su Ballardini: “Ha fatto un miracolo, anche se nel calcio i miracoli non esistono. Ha preso una squadra in difficoltà e l’ha rimessa in piedi, l’ha fatta correre. E non è la prima volta ma la quarta: questo vuol dire che il Genoa, se dovesse trovarsi in difficoltà, saprà a chi rivolgersi”.

L’Italia di Roberto Mancini, ieri vittoriosa (7-0) nell’amichevole contro San Marino, si avvicina a grandi passi verso gli Europei. “Le speranze sono tante, perché Mancini ha preso in mano una situazione che non era facile e ha fatto scelte tecniche importanti di ordine generale. Vediamo e speriamo: non sarà facile, ma del resto il calcio delle nazionali, il calcio dei campionati e il calcio delle coppe sono tre tipi di calcio completamente differenti”.


Nazionale, l’Italia di Mancini passa 7-0 contro San Marino

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