Non poteva essere un biscotto, troppa la differenza tra le due squadre in questo momento anche se il Galles, meglio non dimenticarlo, nella speciale classifica della FIFA occupa il diciassettesimo posto.
Non poteva essere un biscotto perché Mancini e lo staff, cambiando otto undicesimi di quelli che avevano vinto le prime due gare, non potevano chiedere loro di pareggiare. I calcoli a questa nazionale azzurra avrebbero fatto male e Mancini non avrebbe conservato la sua forza, l’osmosi di gruppo, cioè armonia al di là del gioco.
La partita contro il Galles ha dimostrato che i 26 a disposizione sono complementari anche se la differenza tra le prime due gare è stata almeno per i primi 15’ evidente, con Chiesa e Bernardeschi che ancora avevano indosso la maglia della Juventus. I richiami del ct hanno portato entrambi sulla retta via azzurra e da quel momento sono iniziati i guai gallesi.
Altro equivoco che dovrà risolvere Mancini contro team solo sulla carta più forti, considerato quello che hanno fatto vedere nel secondo giro di gare, sarà quello del doppio play maker di qualità: Verratti e Jorginho.
Gli Azzurri per sfondare le difese avversarie devono attaccare per fare gol con tutte le mezzali, tutto ciò nel primo tempo contro Bale è successo solo una volta ma su calcio di punizione diretto e altra pennellata gol da provincia di Pessina.
Tutto il mix a disposizione il commissario tecnico dovrà sbatterlo con sano realismo, non si possono fare voli pindarici perché questo Europeo itinerante oltre viaggi sta facendo i conti con caldo, pioggia, freddo che alla lunga potrebbero contare alla fine della stagione al Covid.
In molti ora sono ammiratori non solo del gioco, ma anche del carattere degli Azzurri. Nessuno in questa nazionale può vedere un calcio prevedibile, c’è molta strategia. Adesso tutti pazzi per la squadra del Mancio, anche quelli amanti dei dolci che hanno avariato il calcio italiano nel tempo.
Terza vittoria dedicata a Giampiero Boniperti che dal Paradiso del calcio avrà goduto. Tre partite e gli Azzurri sono diventati un fenomeno sportivo e sociale. Tanti grazie a Mancini diventato allenatore forte e uomo immagine.
Bravo anche da BuonCalcioaTutti: ha preso in mano la squadra in un momento difficile, ha valorizzato giovani italiani che scaldavano panchine e in tre anni di lavoro mette paura alle corazzate europee che hanno fatto la differenza solo con i Top calciatori.
Lo spirito c’è, lo spogliatoio è unito e allora come dice Lino Banfi: “porca puttena”, crediamoci.