Il nome di Andras Schafer, per chi mastica calcio giovanile e il settore giovanile del Genoa, è un nome che non passa inosservato. In rete contro la Germania in quella che per poco non si è trasformata in una debacle tedesca, il centrocampista ungherese ha un passato nella Primavera rossoblu. Arrivato in Liguria nella sessione di mercato invernale, Schafer ha preso parte a 7 partite nella seconda parte di stagione, culminata con una retrocessione (dopo i playout) poi annullata dal fallimento societario del Palermo.
Classe 1999, centrocampista agile ed arcigno, si è ritrovato nella spedizione ungherese quasi per caso, a seguito dell’infortunio accusato da Szoboszlai, stella della nazionale. Nel giro di due settimane è passato da punto di domanda a punto esclamativo ad EURO 2020. Passato in prestito al Chievo nell’estate del 2019, a metà stagione è stato “girato” in prestito agli slovacchi del DAC, squadra che oggi ne detiene il cartellino. In pochi giorni ha raddoppiato il numero di seguaci sui social, ora oltre 10mila.
Difficile per Schafer, va riconosciuto, ambientarsi al meglio nel giro di 4 mesi, nella prima avventura lontano da casa, in un campionato complicato come quello Primavera e in un’annata già abbastanza complicata per i rossoblu dell’allora tecnico Sabatini. Nel giro di 2 anni, grazie a 3 partite di spessore giocate agli Europei, il suo valore rischia di lievitare. Buona parte del merito va al ct Marco Rossi, nomen omen in casa del Genoa. Dalla casa rossoblu Andras ci è passato, solo di sfuggita.