È ora di ubriacarsi! Non di vino, ma di calcio azzurro. È ora di ubriacarsi anche per quelli che non aspettavano l’ora che l’Italia giocasse con una squadra dei primi posti della classifica europea.
Hanno goduto gli italiani che hanno visto Lukaku e compagnia scrollare la testa come fanno i cavalli quando sono infastiditi dai tafani. Bisogna godere perché l’Italia di Mancini non è più dei “brocchetti”, avendo battuto tutti. Adesso giochiamo il nostro gioco e non giochiamo più con un solo pensiero, quello di annullare il gioco avversario.
Gli Azzurri hanno marcato i belgi ad uomo, ma hanno onorato la zona senza seguire i Diavoli Rossi inutilmente per non sguarnirsi totalmente. La forza azzurra non è stata solo la semplice tattica di non lasciare giocare i Diavoli Rossi ma anche quello di attaccarli, con il palleggio, la profondità e qualità che non manca.
L’Italia ha fatto godere perché ha rispettato l’agonismo, la tecnica, ma soprattutto la tattica senza la quale non è pensabile che si possa giocare un incontro degno.
Tutte le grandi vittorie del pallone italiano nel mondo sono dovute al contropiede, alla difesa in forza e al contrattacco veloce. In questo Europeo abbiamo visto anche questo da parte degli Azzurri, ma anche tanta qualità alla ricerca del gioco, della profondità e del dribbling.
L’Italia di Mancini è arrivata a tutti gli appuntamenti lanciata sulla scia di tanti successi e ha confermato di stare di diritto nelle prime quattro d’Europa facendo funzionare il mix di giocatori esperti e giovani che non sono di primo pelo avendo sulle spalle il campionato italiano e gare internazionali. Mancini ha costruito un bel gruppo e non solo in questo Europeo si è incanalato in tutte le gare nel verso giusto.
Difficile non fare dello scontato sentimentalismo, ma sentire cantare l’Inno di d’Italia non solo a Roma anche a Londra e Monaco di Baviera è un chiaro messaggio che i tifosi azzurri credono sempre più in questa nazionale temeraria, raggiante e piacevole, dopo aver coltivato delle semplici speranze prima dell’inizio dell’Europeo. Ora finalmente si raccolgono sicurezze perché nessuna squadra in questa kermesse combattuta dal Covid ha giocato un calcio frizzante e veloce come gli Azzurri (sapendo anche difendere bene). Chi gioca e chi è in panchina è felice di giocare e partecipare a tutte le vittorie. Peccato l’infortunio di Spinazzola.
Ora tu, cara giovane Italia, hai sfruttato appieno le virtù della tua indole e del tuo comandante, della tua nuova cultura calcistica e hai capito che non si arriva in una semifinale di un Campionato Europeo o di un Mondiale senza nerbo o senza valore. Con nerbo e valore ci sono arrivati anche i belgi. Con bravura estrema li hai battuti.
Al Diavolo i malevoli, gli invidiosi, gli incompetenti, i pirla, i fessi che saranno rimasti male per questa vittoria della squadra che ha giocato il miglior calcio ad oggi nell’Europeo 2020 contro la prima del Ranking Uefa di ieri.
I primi due quarti dell’Europeo 2020 sono state rovinati dagli arbitri con il rosso diretto a Freuler, che ha permesso alla Spagna di battere la Svizzera ai rigori dopo aver giocato 60’ con l’uomo in più, e l’assurdo rigore fischiato contro l’Italia che ha rianimato i Diavoli rossi.
Avanti il prossimo: sarà la Spagna non del Tiki Taka, ma del Tik Tok giovanile iberico che non ha lasciato il segno in queste cinque gare giocate dell’Europeo.
Po-popo-po-po-po si va Wembley, si vola non in classe economica ma in prima classe con biglietto di sola andata per la semifinale.