Riparte oggi il nuovo campionato di serie A e se la brillante vittoria della Nazionale agli ultimi Europei ha portato una ventata di entusiasmo, tutto il Paese vive ancora l’incubo covid 19, la situazione è migliorata parecchio, ma la pandemia non è ancora stata sconfitta del tutto. Le società di calcio hanno subito danni a livello economico. Soltanto poche squadre, e non si capiscono i motivi, hanno potuto fare un calciomercato di spessore mentre le altre, prima di comprare giocatori, hanno dovuto vendere i loro pezzi pregiati. Tra queste c’è l’Inter, avversaria del Genoa oggi e vincitrice della scorso campionato.

Un sguardo d’insieme sulla squadra nerazzurra.

L’Inter ha ceduto i suoi due elementi migliori, Hakimi e Lukaku, rimpiazzati dall’ olandese Dumfries e dall’ ex romanista Dzeko.  Il Biscione ha cambiato anche allenatore, al posto del pluri-vittorioso Antonio Conte è arrivato una vecchia conoscenza del campionato, quel Simone Inzaghi che tanto bene ha fatto con la Lazio. La scelta è stata fatta perché l’ idea di calcio dell’ ex Lazio è molto simile a quella di Conte, anche se Hakimi e soprattutto Lukaku saranno difficilmente sostituibili.  Anche Inzaghi si affida al 3-5-2 e molti principi di gioco saranno similari. Tra gli 11 in campo oggi dall’ inizio la sole novità saranno Dzeko al posto del monumentale Lukaku, emigrato al Chelsea, e Calhanoglu arrivato a parametro zero dai cugini del Milan. In attacco mancheranno  Lautaro Martinez e Sanchez.

L’analisi reparto per reparto, partiamo dalla difesa.

In porta  c’è sempre Handanovic, oramai veterano del calcio italiano e capitano della squadra, portiere di alto livello europeo e dalla forte personalità. Bravo tra i pali, sfrutta a dovere la sua importante statura sulle uscite alte, è reattivo e svelto sui palloni bassi. Skriniar, De Vrij e Bastoni sono i tre difensori centrali, formano un pacchetto arretrato affiatato, giocano insieme dallo scorso campionato. Skriniar, ex blucerchiato, nonostante la notevole statura è in possesso di una buona rapidità, è attento in marcatura e bravo nel gioco aereo. De Vrij, il regista difensivo, è tempista, comanda i movimenti difensivi con maestria, possiede una buona tecnica. Bastoni, giovane arrivato dall’ Atalanta lo scorso anno, ha conquistato la titolarità a forza di ottime prestazioni. È  forte nell’ anticipo e nel leggere le situazioni di pericolo, possiede un ottimo piede sinistro con cui effettua lanci lunghi precisi che possono creare problemi alla retroguardia avversaria.

Il centrocampo.

È composto da Darmian, Barella, Brozovic, Calhanoglu e Perisic. Darmian a destra e Perisic a sinistra sono gli esterni a tutta fascia. Darmian, che probabilmente nelle prossime partite cederà il posto all’ olandese Dumfries, è giocatore diligente, tatticamente sempre sul pezzo, dotato di  buona corsa e pericoloso negli inserimenti al buio. Perisic, sulla corsia opposta, è un esterno prettamente offensivo, con facilità di corsa. Dribbling e cross dal fondo sono le sue peculiarità, il croato usa prevalentemente il piede destro anche se con il sinistro è molto migliorato. Barella è l’ interno di destra, l’ ex cagliaritano ha carattere e buoni mezzi tecnici, ed è bravo nelle conclusioni dalla distanza. Fa valere la sua facilità di inserimento ed è molto predisposto al pressing, a volte anche in modo scriteriato, Brozovic è l’ uomo davanti alla difesa, quasi tutta la manovra passa dai suoi piedi. Con Conte ha acquisito più continuità di rendimento ed è diventato giocatore più concreto, anche lui è pericoloso nei tiri dalla distanza. Calhanoglu, l’ interno di sinistra, ha piedi buoni e fantasia, con Inzaghi dovrebbe diventare quello che era Luis Alberto nella Lazio inzaghiana, le qualità ci sono. Ll’ ex rossonero è molto pericoloso sulle palle ferme.

Infine l’attacco.

Sensi giocherà in appoggio a Dzeko, non essendoci a disposizione punte di ruolo, a parte il giovane Satriano che magari sarà inserito a gara in corso. Sensi, durante la scorsa stagione frenato da parecchi problemi fisici, ha doti di palleggio e difesa della palla non comuni, è capace di assist e di palle filtranti impensabili . Se trova continuità fisica, può essere decisivo per la stagione nerazzurra. Dzeko, il centravanti acquistato dalla Roma per sostituire Lukaku, è un ottimo profilo anche se non più giovane. Molto bravo nello scarico e nel gioco di sponda, abile nel gioco aereo, dentro i 16 metri può essere devastante. Elegante nelle movenze, è stato per anni il bomber della Roma, di cui era anche il capitano.

Come si comportano sulle palle inattive?

In fase offensiva i corner sono calciati da Calhanoglu, Sensi e Perisic. Le punizioni dal limite hanno in Calhanoglu il protagonista principale, a volte si incaricano della battuta anche Sensi o Dzeko. Negli undici iniziali l’ unico mancino puro è Bastoni. L’anno scorso con Conte sui corner a sfavore la squadra marcava ad uomo, mentre Inzaghi con la Lazio preferiva la marcatura a zona. Vedremo oggi come si comporterà la nuova Inter, anche se io opto per la vecchia opzione.

In conclusione?

Inizio subito in salita per il Grifone. La squadra di Inzaghi, anche senza due big come Lukaku e Hakimi, è pur sempre la formazione vincitrice del campionato scorso e sarà sicuramente una delle protagoniste del nuovo torneo. Il Genoa di Ballardini è per ora un’incognita, mancano a mio avviso due o tre elementi di qualità e con caratteristiche appropriate per l’idea di gioco dello “zio Balla”, elementi che in questi ultimi giorni di calciomercato il d.s. Marroccu dovrà trovare. Il tecnico genoano è bravo a fare le nozze con i fichi secchi, ma poi anche i fichi secchi finiscono: meglio prevenire che curare. Un’ultima cosa, molto importante: sarà consentito nuovamente al pubblico l’ingresso allo stadio, anche se soltanto per la metà della capienza. Finalmente, il calcio senza pubblico non è calcio.


Inter-Genoa, i precedenti: terzo incrocio alla prima giornata tra Grifone e nerazzurri

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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.