Nella giornata coincisa con la conclusione del calciomercato, alla trasmissione “We Are Genoa” in onda su Telenord è intervenuto il presidente rossoblu Enrico Preziosi.
La prima domanda è sul calciomercato appena concluso (clicca QUI per il resoconto completo di acquisti e cessioni rossoblu). “Penso che abbiamo fatto una campagna acquisti di giocatori importanti, che rispetto al passato hanno qualcosa in più. Ci sono giocatori che non hanno bisogno di presentazioni e hanno la loro storia e professionalità da mettere a disposizione del Genoa. Dopo anni di prestiti, ora tanti giocatori di proprietà in un mix di giocatori esperti e giovani? Penso che Kallon sia giovane e deve avere i suoi tempi. Bisogna aspettarlo. Ha mostrato qualità importanti e quindi il mix c’è. La base importante era quella che riguardava chi scenderà in campo con più frequenza: i giovani avranno modo di mettersi in mostra con le loro qualità, che ormai noi conosciamo”.
Il giocatore che mi dà più soddisfazione aver preso? Il mio migliore acquisto è stato Destro. Ci sono le situazioni del mercato e quelle dei calciatori, ma per me Destro e Caicedo è una coppia di qualità importantissima. E il fatto che Destro abbia deciso in ultimo di rimanere a Genova non mi fa altro che piacere: lo ritengo il migliore acquisto. In ogni campagna c’è sempre qualcosa che avresti voluto fare in più, però ci sono limiti e confini che bisogna rispettare. Siamo abbastanza soddisfatti: Zarbano e Marroccu, soprattutto loro, hanno lavorato oggi in modo frenetico per fare quadrare tutte le cose. Il mio grazie a loro è importante. I mercati oggi sono molto, molto difficili. Oggi il giocatore ha aspettative, i suoi motivi familiari, impatti logistici. Non è mai semplice portare a casa un giocatore, soprattutto di qualità”.
Sulla trattativa Supryaga, accostato a lungo al Genoa: “Mentre per Eldor (Shomurodov) avevo delle certezze, non emotive ma certezze mie, per Supryaga non ho avuto le stesse certezze. Per questo lo abbiamo trattato molto, molto ai margini, anche se i giocatori di qualità sono tantissimi. Poi però bisogna capire come si comportano in un campionato come il nostro. Sono molto felice di quanto abbiamo fatto“. Sull’idea di ingaggiare Galdames, che oggi ha svolto una prima parte di viste mediche: “Qualche volta ci sono le buone relazioni che aiutano. Gli agenti erano amici da anni e hanno favorito questa cosa: lui forse poteva andare in una squadra, quella vicina a noi, ma siamo riusciti a portarlo a casa nostra e siamo felici“.
Su un mercato economicamente dispendioso effettuato soprattutto nel finale e sulla possibilità che ci sia stata già una mano della possibile nuova proprietà: “Ad oggi io faccio il presidente di questa società e siamo noi che decidiamo le cose. Per quanto riguarda il futuro, il futuro è aperto e spero che questa volta ci sia molta concretezza. Posso dire che ci sono le basi. Io sono abbastanza stanco: c’è sempre un momento per iniziare e uno per finire: non posso lasciare il Genoa, che ha una sua storia rispetto ad altre società, a degli sprovveduti. Credo di aver rispettato il Genoa, lo rispetto, e credo che le trattative in corso porteranno il Genoa ad un futuro diverso da quello che altri si attendevano. Se ho prospettato una data per la fine di questa trattativa? No, le trattative sono sempre un po’ lunghe e difficili. L’interlcutore però è un interlocutore serio. Spero che attraverso questa serietà si arrivi ad accordi concreti e alla cessione, dando un futuro al Genoa diverso da quello che altri si aspettavano. Come farò a non fare il mercato? Beh, voi non sapete gli accordi che abbiamo, quindi…dd oggi io faccio il presidente e se le cose si concretizzeranno, farò qualcosa di diverso e rimarrò comunque legato. Perché ho il Genoa nel cuore e continuerò a lavorare per il Genoa: diciannove anni non si possono cancellare“.
Sulla gara contro il Napoli e, in particolare, sull’episodio del gol annullato a Pandev dall’arbitro Di Bello. “È già un po’ che non mi scaglio contro qualcuno, ma dico solamente che quel gol era regolarissimo. Non voglio parlare di malafede o altro, sono errori che si fanno: peccato perché sono rimasto molto dispiaciuto per i ragazzi e per Ballardini. Quando si fanno partite così, anche a livello di intensità e di volontà di dare una svolta, vedendosi poi penalizzati da un episodio, ma questo fa parte della storia del calcio. Pensiamo al futuro e credo che coi nuovi innesti possa darci quella tranquillità che tutti i Genoani si aspettavano. La verità? Meret ha sbagliato l’uscita: doveva dare un pugno con quel pallone lì, avendo l’attaccante che salta, e non doveva cercare di prenderla. Pandev ha poi segnato un gol regolarissimo e l’arbitro tant’è vero ha dato il gol. Oggi la frustrazione è quando uno segna e attende se è gol o non è gol. Loro non ce l’hanno dato: guardiamo avanti”.
Su Cambiaso: “è un giocatore che ha avuto delle offerte. L’Empoli ha fatto bene a nascondercelo nelle ultime partite, perché era un giocatore importante, ma gioca con disinvoltura sia a destra che a sinistra. Kallon, Buksa e Bianchi? Sono giocatori che faranno parlare per il futuro. Oggi stiamo qui tranquilli: degli ultimi 7/8 anni questa è la squadra più forte che abbiamo allestito, sperando che poi sul campo ci sia lo stesso riscontro. C’è voglia di non soffrire? Sì, ce n’è bisogno per i Genoani. A volte le aspettative possono essere disattese dai risultati, però mi sembra che questa squadra possa competere per arrivare a posti decenti della classifica”.
Infine, un passaggio sull’affare Lammers e sul perché non sia andato in porto: “Era stato promesso al Verona, avevamo già un accordo col presidente dell’Atalanta che se fosse stato ceduto in Italia sarebbe venuto da noi. L’agente ha voluto cederlo in Germania e storia non ce n’è più stata. Dico che se uno deve andare via, meglio lasciarlo andare: vuol dire che non era destino che venisse al Genoa. Abbiamo giocatori altrettanto importanti”.