Dopo due giornate di campionato già giocate riparte dal prossimo weekend la stagione 2021/22 a chilometro-zero, visto l’andamento del calciomercato e visti gli ingaggi last-minute che dovranno rodare l’inserimento e il gioco di squadra.
Gli attori del pallone come sempre saranno i calciatori e la loro qualità, ma si profila un campionato dove conteranno molto i registi: gli allenatori. Tanti Presidenti non potendo cambiare calciatori hanno pensato di investire sugli allenatori, il tema principale della prossima stagione. Tutti sono chiamati a dare un gioco e far girare i calciatori oltre il loro valore: la lezione di Mancini e della Nazionale all’Europeo. Oltre il gioco, una identità forte attraverso organizzazione e coraggio da cima a fondo classifica.
In pillole e in ordine alfabetico l’opinione in merito alle squadre, senza fare pagelle o griglia di partenza perché il giudice come sempre sarà il terreno di gioco.
ATALANTA: toccherà nuovamente a Gasperini dare alla Dea velocità e destrezza e il recupero alla svelta di Zapata sarà la lama per aprire le difese avversarie e permettere le incursioni nelle aree di rigore. I nuovi sono Demiral, Musso, Zappacosta, Lovato, Pezzella e Koopmeiners.
BOLOGNA: la speranza è Arnautovic. Mihajlovic ha tenuto duro per Orsolini. La sostanza a centrocampo non è cambiata, la difesa con il sacrificio di Tomyasu all’Arsenal, sarà da registrare. Il campanello d’allarme è suonato con l’eliminazione dalla Coppa Italia contro la Ternana.
CAGLIARI: Semplici dovrà fare cose semplici dopo la salvezza all’ultimo minuto. Perso Simeone si consolerà con Keita? Tocca ai tre datati Godin in difesa, Strootman a centrocampo e Joao Pedro caricarsi la squadra sulle spalle. L’Interrogativo è chi farà il gioco di Nainggolan nel coprire le due fasi di gioco.
EMPOLI: al centro del progetto c’è Andreazzoli. Con la sua calma e quella dell’ambiente non curanti dell’ascensore tra A e B, cinque promozioni negli ultimi venti anni, sarà il bastone tra le ruote con il gioco propositivo del tecnico per valorizzare i giovani. Le prime vittime Allegri e la Juventus.
FIORENTINA: a Firenze si aspettano l’esplosione di Italiano attraverso le sue idee e il gioco. Deve riuscirci, altrimenti la pubblicità al suo gioco si arena. Commisso gli ha messo a disposizione una buona rosa con la conferma di Vlahovic, l’argentino Nico Gonzalez, la luce a centrocampo di Torreira e l’innesto che dovrà fare la differenza sulle corsie, Odriozola.
GENOA: altra rivoluzione dopo solo due mesi. Preziosi ha spogliato tutto nudo il Vecchio Balordo perché troppi i buchi nel vestito visti da luglio. Tocca a Ballardini rifondare non solo unaltra squadra, ma anche lo spogliatoio: sono tanti i nuovi, ma anche tanti i supersistiti di inizio stagione. Sulla carta Caicedo promette di fare gol: dipenderà dalla strategia tattica. La nuova difesa promette di non prenderli.
INTER: Inzaghi in due giornate di campionato non ha fatto rimpiangere Conte. Marotta con il calciomercato via LuKaku e Hakimi ha rimesso il Biscione sulla strada scudetto: sarà di fuoco il derby con il Milan.
JUVENTUS: è la società in crisi, la dirigenza. Non conta l’uscita di CR7, ma la pianificazione del calciomercato. Allegri non è una minestra riscaldata ma per avere un centravanti e un play dovrà aspettare il mercato di riparazione. Il progetto “giochista” con Sarri e Pirlo è andato in frantumi, quello del risultato di Allegri dovrà tenere conto che anche per la difesa della Signora passano gli anni.
LAZIO: Sarri scalpita e vuole dimostrare che il sarrismo non è fallito. Ha patito fino all’ultimo giorno di mercato. Il colpo d’ala è stato Zaccagni del Verona che deve sostituire Correa. Sarri ha voluto Felipe Anderson e Pedro che dovranno essere i soci di Immobile per farlo continuare in cima alla classifica cannonieri.
MILAN: dovrebbe essere la squadra che ha speso di più, 70 milioni. Ibra è Ibra ma la differenza per Pioli dovrà farla il “galletto” Giroud, colpito in questi giorni dal Covid. Gigio Donnarumma è stato sostituto con Maignan, come se in Italia non ci fossero portieri. Pioli ha recuperato all’ultima ora anche il rifinitore a chilometro-zero, Messias, che dovrà andare d’accordo con il Diavolo, passare dai dilettanti al Milan non è semplice non solo sul campo ma anche dentro lo spogliatoio.
NAPOLI: è tornato in panchina Spalletti, con un solo obiettivo: riportare il Ciuccio in Champions. Pochi movimenti di mercato in entrata e in uscita. Ha già vinto una battaglia con De Laurentis, il presidente cineasta che voleva vendere Insigne. Spalletti lo ha messo al centro del progetto Champions . Pochi regali dal calciomercato il mediano Anguissa e lo svincolato Juan Jesus.
ROMA: la scossa è Mourinho, nuovo Re di Roma. In 50 giorni ha ribaltato non solo i reduci della scorsa stagione, ma anche la società e tutto quello che le gira intorno. La Roma adesso lavora da squadra. Via Dzeko, lo Special One non si è lamentato ed è arrivato Abraham.
SALERNITANA: convince poco la difesa e se non si ripeterà Simy a suon di gol faranno fatica. Mister Castori ha riportato i campani in Serie A dopo venti anni. Deve trovare la quadra in difesa per salvare la squadra bis di Lotito.
SASSUOLO: nuovo ciclo da De Zerbi a Dionisi, fresco di panchina in Serie A dopo aver portato l’Empoli nella massima serie. Via Locatelli, via Caputo, rimasto Berardi con qualche mal di pancia. Operazione difficile puntare all’Europa di riserva.
SAMPDORIA: ha cambiato poco e ha tenuto il gioiello Damsgaard. L’attacco è da gol: Quagliarella e Caputo micidiali dentro le aree di rigore. Toccherà al nuovo mister D’Aversa metterli in condizione e non abbandonarli nelle metà campo avversarie.
SPEZIA: Thiago Motta per Italiano non dovrà essere una scommessa per gli aquilotti. L’aperitivo di Aerie A con il Genoa dovrebbe aver messo nelle condizioni il più intelligente dei centrocampisti di capire che senza i giocatori giusti è difficile giocare il proprio calcio effervescente.
TORINO: i mal di pancia di Juric sono serviti e all’ultimo giorno di mercato Cairo ha messo mano al portafoglio con gli ingaggi di Praet, Brekalo e Zima. Adesso tocca al Pirata fare il gioco che ha in testa con gli ultimi arrivati che dovranno fare la differenza.
UDINESE: con le vendite di Musso e De Paul ha effettuato un mercato concreto, ma la qualità sulla carta non brilla. De Paul una stella da 40 milioni e vincitore Copa America è difficile da sostituire.
VENEZIA: il calcio torna in laguna. Mister Zanetti in B gli aveva dato una identità solida. Adesso i veneziani, più che una squadra italiana una multinazionale di sconosciuti sono chiamati all’esame Serie A.
VERONA: Di Francesco dopo i flop di Sampdoria e Cagliari voleva rilanciarsi, invece farà nuovamente fatica a fare il “giochista”. Caprari e Simeone gli risolveranno il problema della vendita di Zaccagni last-minute? Troppe comunque le partenze in casa degli scaligeri.
Dopo le due tragico-comiche giornate di campionato, l’addio di Ronaldo e le sue parole “la miglior decisione della mia vita andare via dalla Juventus“, il calcio italiano da sedotti e abbandonati ha confermato che se dirigenti e Presidenti, in futuro, senza euro, faranno calcio senza programmazione e fantasia con un calciomercato più lungo della quaresima, sarà un fallimento.
La speranza di tutti i tifosi è che dal prossimo week end inizi un altro campionato da “poveri ma belli”.