Confusione e momenti di tensione a San Paolo. Brasile-Argentina, partita valida per le qualificazioni ai prossimi Mondiali in Qatar, è stata sospesa dopo 7′ a seguito dell’intervento delle autorità sanitarie locali per fermare alcuni giocatori dell’Albiceleste arrivati nel paese dal Regno Unito. Secondo le normative per la prevenzione del Covid-19 vigenti in Brasile, avrebbero infatti dovuto osservare un periodo di quarantena. Si tratta di Emiliano Martinez (Aston Villa), Emiliano Buendia (Aston Villa), Lo Celso (Tottenham) e l’ex genoano Cristian Romero (Tottenham). Come riportato dai media locali, nelle ore antecedenti alla partita i funzionari sanitari avrebbero fatto visita nell’hotel dove alloggia l’Argentina. La squadra allenata dal commissario tecnico Scaloni ha deciso di scendere in campo, fino all’irruzione delle autorità sanitarie e al successivo comunicato della Conmebol: “Per decisione dell’arbitro, la partita organizzata dalla FIFA tra Brasile e Argentina per le qualificazioni ai Mondiali è sospesa. L’arbitro e il commissario di gara presenteranno una relazione alla Commissione Disciplinare FIFA, che determinerà i passi da seguire. Queste procedure rispettano rigorosamente le normative vigenti. Le qualificazioni ai Mondiali sono una competizione FIFA. Tutte le decisioni riguardanti la sua organizzazione e sviluppo sono di competenza esclusiva di tale istituzione”.
Dura la replica di Claudio Tapia, presidente della federcalcio argentina: “Quello che è successo oggi è un peccato per il calcio, è una pessima immagine. Quattro persone sono entrate per interrompere la partita per fare un sollecito e la Conmebol ha chiesto ai giocatori di andare negli spogliatoi. Qui non si può parlare di bugie, perché c’è una legislazione sanitaria sulla cui base si giocano tutti i tornei sudamericani. Le autorità sanitarie di ogni paese hanno approvato un protocollo, protocollo che abbiamo rispettato pienamente”.