La terza giornata di campionato di Serie A ha lasciato il segno. Saltate le prime due panchine, quella di Di Francesco tecnico del Verona in mattinata e quella di Semplici del Cagliari nel pomeriggio dopo il KO con il Genoa.
Di Francesco, dopo essere stato ammirato nel Sassuolo e nella Roma, eliminando il Barcellona dalla Champions, non è più riuscito a ritrovarsi dopo l’esonero dai giallorossi, né con la Samp né col Cagliari. Gli scaligeri lo hanno licenziato dopo tre sconfitte consecutive.
Semplici paga, oltre la sconfitta contro i Grifoni in 45 minuti, il precampionato dove il Cagliari ha fatto tanta fatica ad andare in gol. Via Nainggolan, Rog fuori gioco per tutto il campionato, Strootman e Pavoletti alle prese con i dolori alle ginocchia non sono stati brillanti e assenti domenica scorsa. Sull’isola pensano che il licenziamento del tecnico si debba fare per realizzare un’altra impresa più della salvezza risicata della scorsa stagione. Non sarà Semplici.
In vetrina Mourinho con la volata sotto la curva giallorossa, un modo di comunicare che è ed entrerà nei libri di storia del calcio come Scoglio e Mazzone. Mille gare in panchina per Mou non potevano essere banali. L’euforia dello Special One fa rumoreggiare le Radio capitoline convinte che la corsa porterà la Lupa lontano, paragonandola a quelle fatte con altre squadre. Tutta Roma giallorossa corre con Mou e sogna.
Dietro la lavagna della terza giornata di Campionato la Juventus e Allegri. È crisi in casa bianconera e solo la Champions di stasera a Malmö può alleviarla. In Svezia per stare allegri, altrimenti…
Anche Gasperini in Champions spera di affondare il sottomarino giallo del Villareal, dopo la crisi del gol con la Fiorentina. A seguire le dieci gare giocate.
La Juventus sprofonda al Maradona Stadium. Le papere del portiere Szczesny confermano che sarà dura per Allegri fare un ritorno al passato: vincere in lungo e largo in Italia. Spalletti gioca all’europea cercando possesso e profondità, Allegri il 4-4-2 più semplice, razionale, geometrico e va in gol solo per altro paperone partenopeo di Manolas che pareggia quello di Kean appena entrato per la Signora: peccato che non ci siano più “mai dire gol” e la Gialappa’s Band.
L’Empoli che aveva battuto la Juventus a domicilio stecca perdendo con il Venezia in casa. Confusione tattica o euforia del risultato precedente per gli uomini di Andreazzoli? Lagunari concreti e precisi ne hanno approfittato .
Colpo della Fiorentina a Bergamo. Vittoria nel segno di Vlahovic e due rigori. Italiano vince due gare consecutive. Dea con la testa alla Champions, ma un solo tiro nei primi 45’ di gioco è difficile ricordarlo nelle Alpi Orobiche.
L’Inter dopo la sconfitta della Signora del sabato voleva allungare, ma non aveva fatto i conti con la Sampdoria. In vantaggio di due reti, il Biscione ha fatto acqua in difesa e la Samp ne ha approfittato con due reti di difensori. La forza della Samp di non scomporsi mai.
Torino-Salernitana 4 a 0. Povero Ribery, esordio con quattro sberle dal Toro di Juric. Prima vittoria casalinga del tecnico croato e di uno scatenato Ansaldi che ha mandato in gol Sanabria e Bremer. Si mette male per i campani: a Salerno non c’è San Gennaro, basterà Ribery?
Spezia-Udinese 0 a 1. L’Udinese fa 7 punti in classifica inaspettati. Troppo spreco dello Spezia e degli uomini di Thiago Motta.
Roma-Sassuolo 2 a 1. Lo “Zatopek” è Mourinho, ma l’ottavo Re di Roma di giornata è un Faraone, El Shaarawy, che entra e salva due volte Mou in Coppa Conference e in campionato. Sassol pericoloso, ma meno incisivo della scorsa stagione: il calciomercato in uscita ha lasciato il segno.
Signori, Ibra si è ripreso il Diavolo. Entra, fa gol, prende gli avversari per la gola e a spallate. Leader era, leader è rimasto:chiede il pallone e guida la squadra trenta minuti per abbattere il sarrismo. Immobile ha ripetuto le gare con la Nazionale e patisce il cambio modulo di Sarri.
Cagliari-Genoa. Bello il Genoa senza fine grazie ai cambi modulo e i cambi azzeccati da parte di Ballardini. Partita che è costata la panchina a Semplici ancora troppo indietro alla terza di campionato.
Nella gara del lunedì gode il Bologna terzo a sette punti, piange il Verona alla terza sconfitta consecutiva. Mihajlovic torna al 4-2-3-1 per mancanza di centrocampisti, Di Francesco fa girare il Verona ma difficilmente arriva a tirare in porta.
Tre squadre a nove punti. Roma, Napoli, Milan. Due a zero punti: Verona e Salernitana. Troppo presto per giudicare? Può darsi, prossimamente si giocheranno 3 gare in sette giorni: altre gioie, altri dolori, altre panchine che saltano. Dal 2 ottobre ci sarà altra fermata per la Nazionale.