All’inaugurazione della VAR room di Lissone, il Presidente FIGC Gravina è stato deciso e convinto che entro la fine dell’anno si varerà la riforma dei campionati. La sua convinzione non potrà non fare i conti con le solite beghe della Lega Calcio, delle società e soprattutto dei Presidenti. Questa volta Gravina dovrà fare i conti con gli ordini della UEFA che vuole la riforma dei campionati per avere più tempo per le manifestazioni europee tra club e con la FIFA per le nazionali.
Operazione per la UEFA è combattere la Superlega, sempre a galla dopo le parole di Andrea Agnelli, ex presidente dell’Eca (European club Association) nell’intervista al giornale Guardian: “Rivoluzionare il format della Champions, giocare maggior numero di gare di livello in Europa e aumentare i ricavi di diritti TV”. La risposta è arrivata immediata dall’ex tecnico dell’Arsenal, Wenger, attualmente responsabile della FIFA per lo sviluppo del calcio. “Tutti concordano che il calendario internazionale vada riformato nessuno è contento di dare calciatori nel pieno dei campionati. Allora è giusto raggruppare le qualificazioni in una o due finestre, un anno l’Europeo e l’altro il Mondiale e lasciare per il resto della stagione i calciatori ai club con meno interruzioni e meno viaggi. Meno giorni per le nazionali e spazi per una grande competizione a fine di ogni stagione, poi un periodo di riposo di 25 giorni per i calciatori partecipanti. Il problema si potrebbe risolvere eliminando gare che hanno perso significato”. Il Mister francese ha sottolineato che c’è una grande differenza sulla proposta della Superlega, un circolo chiuso ed esclusivo, e dare la possibilità di avere un calcio più inclusivo dando più opportunità a tutti i palesi considerato che delle 211 federazioni affiliate alla FIFA ben 133 non hanno mai partecipato a una Coppa del Mondo.
Semplicemente per la FIFA fare 2 Coppe del Mondo per le 32 nazionali in testa al Ranking FIFA con tanto di retrocessioni e un altro Mondiale con le restanti nazionali, fuori dal Ranking. Coloro che vinceranno, saranno inclusi successivamente per una volta nel Mondiale primario. L’idea della FIFA potrebbe essere condivisa: a cosa serve giocare, con tutto il rispetto per San Marino, Isole Faroe o altre piccole nazioni e conquistarsi il Mondiale attraverso gironi che lasciano il tempo che trovano e lasciare i club in braghe di tela per infortuni e due settimane di stop dei campionati? Per guadagnarsi il Mondiale o l’Europeo finale, i gironi di qualificazione sarebbero formati da squadre di prima o seconda fascia.
Tutto sarà difficile perché tra FIFA e UEFA, non è più una notizia, è una guerra. Ceferin non accetta la Superlega e neanche l’idea di Wenger giocare il mondiale ogni 2 anni. Interessa solamente fare competizioni europee con più squadre di club. In Italia Gravina potrebbe aver trovato per la sua riforma un accodo con la Lega di A e B. Non una rivoluzione ma un’evoluzione a discapito della Serie C e delle leghe ancora più in basso. Cambiamento da far digerire alla UEFA e alla FIFA. Le squadre nel campionato italiano rimarrebbero 20, senza toccare retrocessioni e promozioni, perché le leghe non vogliono incassare meno dai diritti TV e qualche società spera di avvalersi anche della possibilità di permanenza nella massima serie contando sulla promozione delle squadre della cadetteria che negli ultimi campionati hanno preso l’ascensore andata e ritorno guadagnando solo un piccolo paracadute. Nessun play-off o play-out in serie A.
Dal 2023/2024 più serie di élite e meno professionismo, il piano di Gravina. Ridimensionamento del calcio professionistico da 100 club a 60. La Lega Pro cesserebbe di esistere e verrebbe scissa in 2 campionati: Serie C élite e Serie C. L’élite sarebbe formata da 3 campionati, composti da 20 squadre ciascuno. Le altre 40 squadre di Lega Pro andrebbero a formare la nuova Serie C composta da 2 gironi da 20 club , non più professionisti ma semi-professionisti. Nella stessa categoria confluirebbe anche le neonata Serie D élite, un campionato da 54 squadre suddivise in 3 gironi. La Serie D attuale rimarrebbe nella futura categoria Dilettanti Nazionali che includerebbe 144 società ripartite in 8 gironi con 18 partecipanti.
Tutto si dovrà risolvere entro l’anno ma come scritto in precedenza sarà difficile se prima UEFA e FIFA non decideranno i calendari Europei e Mondiali. Il diktat di FIFA e UEFA continua: vogliono la riduzione di tutti i campionati nazionali a 18 o 16 squadre. Perché il futuro del calcio lo voglio decidere i vecchi? Perez, il boss del Real Madrid, con la Superlega, Wenger. E perché prima non ascoltano i protagonisti che dovranno giocare? Calciatori, allenatori, figurarsi i tifosi? In qualsiasi modo si voglia girare la frittata, il problema del calcio del prossimo futuro è solo business e a pagarne saranno solo i tifosi perché la partite delle Nazionali dei club dei campionati e delle manifestazioni internazionali saranno tutte a pagamento negli stadi e in poltrona. La pubblicità è l’anima…del calcio. Il diritti TV il bancomat delle squadre e delle federazioni. UEFA e FIFA: qualcuno, considerato che i campi di allenamento e le conferenze stampa sono off-limits, sta pensando di fare una applicazione a pagamento che trasmetta gli highlights degli allenamenti? Difficile in futuro scrivere e dire BUONCALCIOATUTTI!