“Dei murales l’ho scoperto perché ho un sacco di amici nella Nord ed è già qualche giorno che mi è stata girata questa foto. Avevo iniziato a leggere su Facebook che la Nord aveva cominciato a colorarsi di murales, ma onestamente non mi aspettavo di vedere quella immagine lì e ne sono rimasta felicissima e onorata”. A parlare ai nostri microfoni è Benedetta Signorini, figlia dello storico capitano del Genoa, Gianluca, al quale è stato dedicato uno dei murales fuori dalla Gradinata Nord proprio qualche giorno dopo il ricordo dei 19 anni dalla sua scomparsa, il 6 novembre scorso.
Oltre a confermare come le fotografie siano divenute virali (clicca QUI per la fotogallery) e abbiano fatto il giro del mondo rossoblu, la figlia del Numero 6 rossoblu ha voluto spiegare l’emozione di ritrovarsi sul telefono l’immagine del papà. “Sappiamo che ha lasciato un buon ricordo, ma le parole a volte volano al vento. Quando invece vedi un’immagine del genere capisci che quello che ha lasciato è qualcosa di veramente particolare. E questo anche se molti nuovi tifosi di oggi erano probabilmente bambini a quel tempo e vivono nel ricordo”.
“Li si vorrebbe rimuovere e ripristinare il colore originale, nonostante siano andati a coprire scritte e insulti? Sì che rappresentano simboli che sono più dalla parte del tifo genoano, ma hanno fatto la storia, la bella storia, delle competizioni sportive di Genova – prosegue Benedetta – Se anche nella Sud facessero cose simili, che riprendessero Vialli o Mantovani, intercetterebbero un bel ricordo, di belle partite e di un’epoca fantastica con un bellissimo tifo. Era il periodo delle belle partite, in cui tutti eravamo in un’ottima posizione a livello europeo. Era un periodo di bel calcio. Questi simboli rappresentano il calcio di Genova, non sfottò o altre cose. Ci sono anche De Andrè, la frase di Scoglio, le Caravelle. Sono piccole opere d’arte e rappresentano personaggi che hanno fatto la storia del calcio e del divertimento per entrambe le squadre. Fosse fatto uguale sotto la Sud, non penso ai Genoani darebbe fastidio”.
Infine, un passaggio sulla sua presenza a Genoa-Roma non solo per assistere alla gara del Ferraris, la prima a conduzione americana dopo il closing atteso nelle prossime ore, ma anche per vedere dal vivo i murales. “Se sarò domenica a Genova? Mi avevano invitato domani i ragazzi della Nord, ma abitando ad Aosta non è così facile scendere. Sarei comunque passata a vedere tutte le immagini della Nord, perché un conto è vederle in foto e un conto è vederle dal vivo, e già domenica ci incontreremo lì. A Genoa-Roma ci sarò”.
Avanzano i murales fuori dalla Nord: ecco Spensley, Porta Soprana e il biglietto di Anfield