Alberto Zangrillo, primario del reparto Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale San Raffaele di Milano, è diventato il nuovo Presidente del Genoa americano, ma con uno come lui al timone il Club più Antico d’Italia sarà sempre dei genoani.
Genoano dal primo giorno in cui è nato, suo papà del Grifone glielo avrà sussurrato nell’orecchio durante le ninna nanne. Alberto Zangrillo, non a caso, è genoano doc e lo ha manifestato con il suo primo Twitter. Il sogno di ogni genoano.
Alberto Zangrillo, nuovo presidente del Genoa, è nato a Genova, nel quartiere di Castelletto, il 13 aprile 1958. Lo stesso quartiere dove il 7 settembre 1893, in via Palestro, venne fondato il Genoa. Nel giorno della sua nascita, a Bergamo, il Grifone di Annibale Frossi e del Pardo Abbadie pareggiava per 1-1 in casa dell’Atalanta con rete di Maurizio Bruno. Il blasone rossoblu aveva già i suoi 65 anni di storia.
“Da ragazzo mi divertivo a cercare di capire cosa avrei fatto quando avrei avuto il doppio degli anni – disse il 21 febbraio 2009, in televisione, poco prima di svelare la propria fede calcistica interrogato dal collega Marzullo – Però da qualche tempo questo giochino non lo faccio più e la risposta è sin troppo semplice“. Chissà se avrà ripensato a questa sua frase, a dodici anni di distanza, quando la nuova proprietà americana gli ha proposto di diventare il Genoano di comprovata fede a succedere a Enrico Preziosi come presidente.
Ha vissuto a Milano ma non ha mai rinnegato la propria scelta. Ha passato giorni amari per il Vecchio Balordo, ma non ha mai recesso e ogni volta che poteva in qualsiasi serie correva al Ferraris.
Il Genoa viene raccontato da radiocronisti, televisioni, internet ma “lui” malato non veniva coinvolto in questo mondo indiretto. La partita al Ferraris o fuori casa richiede la presenza, l’appartenenza, la partecipazione, la condivisione di emozioni anche se in Tribuna e con lo sguardo verso la Nord.
Tra i tifosi genoani tempi addietro girava un volantino: “qualcuno è genoano perché c’è la Gradinata Nord. Il Professor Zangrillo è uno di questi“. Nel bene e nel male ha sempre fatto professione di fede con orgoglio come tutti i Marinai che solcano gli oceani e mandano fonogrammi nel bene e nel male: “Vecchio Zena, siamo fieri di te“.
La storia professionale che il Professor Zangrillo si porta dietro al Genoa è nero su bianco, non solo grazie al sito della dell’Ospedale San Raffaele. Oltre ad essere primario dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione Generale e Cardio-Toraco-Vascolare, è anche Referente Direzionale Aree Cliniche dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e collabora presso la Casa di Cura La Madonnina. Inoltre per l’Università Vita-Salute San Raffaele ricopre i ruoli di Prorettore per le attività cliniche e professore Ordinario di Anestesiologia e Rianimazione. E ancora, è Cavaliere al merito della Repubblica Italiana e Commendatore dai Presidenti della Repubblica, titoli conferitigli da Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano. Negli ultimi 2/3 anni, il Professor Zangrillo è stato tra i primi dieci medici al mondo per numero di pubblicazioni nonché autore di oltre 800 pubblicazioni.
In ambito di ricerca, ha approfondito ambiti legati, per esempio, ai supporti avanzati al circolo e alla ventilazione (ECMD, VAD, cuore artificiale), al trattamento dello scompenso cardiaco acuto, alla ventilazione non invasiva (in terapia intensiva e ai piani di degenza), alle terapie anticoagulanti alternative in terapia intensiva, all’ottimizzazione dell’emostasi perioperatoria, alla cardioprotezione da alogenati, alla prevenzione della mortalità perioperatoria e al trattamento dell’infarto miocardico acuto perioperatorio, alla prevenzione e al trattamento dell’insufficienza renale acuta perioperatoria e del danno d’organo del paziente critico, alla sepsi in terapia intensiva.
Del resto, un genoano alla Presidenza del Genoa, un primario di rianimazione, serviva al Pio Signorini e Villa Rostan.