Alberto Zangrillo si è presentato questa mattina, nella sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale, nelle vesti di nuovo presidente del Genoa. Ci sono anche diversi membri di 777 Partners, gli stessi che nella giornata di ieri sono stati guidati dal sindaco per le vie del centro storico prima di seguire dal vivo la partita contro la Roma. Fra questi anche Steven Pasko, fondatore del gruppo così come Josh Wander (clicca qui). 

Apre proprio Wander: “Buongiorno a tutti, siamo qui oggi per dare il benvenuto al nuovo presidente del Genoa, il dottor Alberto Zangrillo. È mio assolto piacere accogliere un uomo che ha dedicato la sua vita alla scienza, all’Italia e gli ultimi 30 anni della sua vita all’Ospedale San Raffaele. Ma forse, più importante, un uomo che ha dedicato la sua vita al Genoa. Il primo messaggio che ho ricevuto da Zangrillo era una foto di un grifone appeso all’ingresso di casa sua. Ha il profilo e una scelta che non parte dal basso. Per noi è stato importante trovare un uomo che possa aiutarci sul campo, uomo di integrità morale e onestà, fattore importantissimo per avere un alleato in Italia che porti i nostri valori e per navigare nel mondo commerciale e imprenditoriale di Genova, visto che noi non saremo sempre presenti qui. Potrà facilitare il nostro compito. I nostri obiettivo per il Genoa sono basati sulla scienza e sull’implementazione nelle scelte e decisioni grazie all’utilizzo di dati. E poi è meglio avere un cardiologo vicino a me durante le partite (sorride, ndr).Credo che abbiamo già descritto l’intenzione di creare una rivoluzione interna al club, con scienza e dati per migliorare le scelte all’interno del club. Lavoreremo in ambito cittadino per far partire uno sviluppo commerciale. La nostra speranza è che saremo capaci di portare la stessa commercializzazione del club anche nelle aree vicino allo stadio e alla comunità che sta intorno”. 

Il microfono passa a Zangrillo: “Buongiorno a tutti voi. È un grandissimo onore sedere di fianco a un uomo che rappresenta la holding 777 Partners, che cercheremo di andare a scoprire più nel dettaglio nel corso della conferenza riguardo agli argomenti a noi più cari: il Genoa e la città. Ringrazio per il ruolo che mi è stato conferito e che cercherò di rappresentare con serietà, trasparenza e impegno. Consapevole che siamo di fronte a uno scenario che ha potenzialità straordinarie. Parliamo di un progetto a medio-lungo termine che ha come obiettivo internazionalizzare il mondo del calcio nella città di Genova partendo dal Genoa. Tutti gli ingredienti per sfruttare al meglio passione, impegno in maniera imprenditoriale con grande modernità e originalità. Ho pensato a una parola: una nuova esperienza”.

“Nel mio nuovo ruolo, per il bene del Genoa e per rispondere ai desideri della proprietà, devo rispondere alle grandi ambizioni di 777 ovvero non trascurare mai il mandato: fare da collegamento a persone che non hanno conosciuto direttamente la realtà genovese e hanno bisogno di persona che faccia da interprete del loro obiettivo, estremamente ambizioso. Non sono per nulla preoccupato per quanto visto ieri e che potrò vedere nel prossimo futuro, perché di fronte abbiamo qualcosa di veramente importante. Ci dobbiamo concentrare su un progetto, che deve prevedere anche gestione dei problemi e criticità attuali. Ho la fortuna di dormire molto poco, ho lavorato per il Genoa fino alle 3 di notte. Stabilire priorità che debbano essere correlati alla criticità, ma senza perdere di vista il progetto a medio-lungo termine. Ho visto come 777 ha interpretato i suoi primi momenti a Genova e so che è molto importante l’integrazione con la società e chi guida politicamente la Liguria. Non ho paura, può nascere qualcosa di veramente interessante e credo che il fatto di essere nato in questa terra possa aiutarmi. Servirà l’aiuto di tutti”.

Da tifoso a presidente: cosa cambierà? “Essere tifoso di fa perdere di vista, come nella conduzione della famiglia o di un’impresa, i fondamentali di serietà, pragmatismo e visione d’insieme. Il mio primo sforzo sarà dimenticarmi delle emozioni che ho provato ieri quando ho indicato a Josh la Gradinata Nord, unica nel suo essere ed esempio di amore illimitato verso il team. Bisognerà dedicare più tempo per perseguire gli obiettivi senza dimenticarsi che alle spalle ci sono ambizioni e aspettative del popolo e della città”.

Da presidente a presidente, che consigli ha ricevuto da Preziosi e Berlusconi? “Colgo l’occasione per sfatare pregiudizi e favole che possono girare intorno alla mia persona. Non ho sentito il bisogno di andare a cercare consigli di Preziosi o Berlusconi, che credo abbia qualcosa di più importante a cui dedicarsi. Sono sempre stato molto distante dalla politica anche se avrei potuto farne parte, ma proprio questo mio voler essere autonomo mi garantisce una libertà di azione che è la principale ragione per cui Josh e i suoi amici mi hanno cercato e concesso la loro fiducia”. 

Un ricordo di Pippo Spagnolo: “Mi diceva sempre ‘sei genoano e vuoi anche vincere?’. Questa frase calza a pennello con il momento. Parlando del Genoa c’è in gioco storia, tradizione, mantenimento dei valori ma ora anche la possibilità di arrivare dove prima – se non in tempi molto lontani – non siamo mai arrivati. Sono sicuro che Pippo, in rappresentanza del tifo, immediatamente avrebbe cambiato atteggiamento nei miei riguardi perché vedeva il presidente come qualcosa che potesse costituire un impedimento ai tifosi. Credo che solo discostandoci da argomenti che sono stati degli ultimi 50-60 anni, che non hanno fatto ottenere risultati non in linea con le attese, solo dando una svolta imprenditoriale e moderna riusciremo a dare una svolta al Genoa e alla città di Genova”. 

Il primo ricordo da tifoso: “Quando ero bambino, quando lo stadio era conformato in maniera differente e vedevo la partita dal Righi. Lì ho iniziato ad appassionarmi ai colori rossoblu. Giocatori preferiti? Con una certa frequenza mi sento con Milito, persona straordinaria che mi ha detto di essere a disposizione. Lo ha fatto con il cuore libero, di una persona che ha lasciato una parte di sé a Genova”. 

Quale incarico svolgerà Zangrillo? “Non sono alla ricerca di un ruolo, non sono alla ricerca di un mandato preciso. Alla mia età, avendo saputo interpretare sempre al meglio tutte le sfaccettature di questa professione, anche questo entrerà a far parte della mia professione. Non ho mai chiesto a Josh alcun ruolo”.

Sarà coinvolto sul mercato? “Se sarà richiesto il mio parere lo darò, già questa notte abbiamo parlato di calcio ma non è il mio ruolo. Ciò detto, non mi presto a fare il presidente cucchiaio di legno, figurina o burattino, ma dovrò essere una figura alta che rappresenti al meglio il Genoa nella comunità del calcio italiano”.

Cosa chiederebbe il tifoso Zangrillo al presidente Zangrillo? “Quel che ha cercato di spiegare Wander e che sposo in pieno è che siamo di fronte a una rivoluzione. Questo significa abbandonare i vecchi schemi che facevano vivere alla giornata, pensando che tutto si potesse risolvere sperando di potersi accontentare di un risultato intermedio, se andava bene. Probabilmente attraverseremo momenti difficili, in cui bisogna che il popolo genoano creda in noi ancor più di prima, perché la rivoluzione non è semplice. Rivoluzione è cercare di attirare giovani, tifosi e abitanti del futuro, per creare una nuova esperienza che derivi da una profonda conoscenza della frontline di progetti come questo. Quando ho incontrato per la prima volta 777 Partners a Milano, mi sono stupito: conoscevano di me tutto, nei minimi dettagli. Sono alla ricerca del meglio. Con questo non voglio dire di essere il meglio. Siamo in ottime mani e io cercherò di essere un supporto e di aiutarli: loro stanno dimostrando grande capacità applicativa e stanno sconvolgendo la mia modalità di approccio. Si affidano all’elaborazione dei dati e successivamente si crea un’idea per formare un prodotto che ogni giorno debba essere migliore dei precedenti”.

Zangrillo ha citato Spagnolo, una delle frasi sui murales comparsi di fronte alla Nord. Che impatto hanno avuto? “Hanno avuto l’impatto che merita. Siamo di fronte a persone che sanno cogliere l’importanza e quel che c’è dietro a storia e tradizione. La vogliono onorare. Certo, lo spettacolo di ieri è stato meraviglioso. Questi sono i tasselli su cui basare il futuro, ma bisogna ragionare in maniera davvero diversa, perché in un progetto ad ampio respiro non possiamo restare solamente aderenti ad aspetti come questi, che pure sono utili. 777 Partners hanno sempre dimostrato grande rispetto verso chi va allo stadio, dimostrato nella partita contro il Verona. Una testimonianza di grande affetto e riconoscenza è fondamentale, c’è e ci sarà”. Poi aggiungerà: “Sono estremamente rispettoso delle autorità competenti. Non spetta alla società decidere, ma posso pensare che sarebbe come recidere un fiore che nasce dove non era prevista un’aiuola quindi in merito cerco di essere conservativo ed equilibrato”. 

Si può pensare a un progetto di piazzamento nelle coppe a breve termine? Così Zangrillo: “Stiamo andando al di fuori delle mie competenze, io posso auspicarli”. Risponde anche Wander: “Il nostro è un progetto a lungo termine. Naturalmente auspichiamo che arrivino, ma il nostro approccio è basato sul fatto che facendo le cose per bene e gradualmente siamo convinti che i risultati dovranno per forza arrivare. L’importante è attenersi al programma con estrema coerenza. Il dottor Zangrillo è uomo di scienza e di passione e sa benissimo che a volte nonostante la passione per una squadra la decisione migliore debba essere presa senza farsi prendere dalla passione ma dalla pazienza. Lui è un uomo paziente e sa che il nostro programma è a lungo termine. Attenendoci alla strategia, siamo convinti che i risultati arriveranno”.

Quale un campione porterebbe a Genova il nuovo presidente? “Credo che i fatti parlino da soli. Se io ora dovessi pensare di portare l’equivalente di Cristiano Ronaldo al Genoa, so che non proporrei il bene del Genoa. Il campione da solo non fa nulla. Anche la scelta di un profilo come Shevchenko, internazionale al di là delle polemiche, risponde alle finalità primarie del progetto. Avere in squadra un uomo con le capacità di interpretare filoni logici e razionali per poter fare un discorso completamente differente. Quindi mi sentirei uno stupido se dovessi banalizzare la mia esperienza continuando a sognare come un tifoso”. 

Wander racconta poi il pomeriggio di ieri, trascorso fra i vicoli e le strade del centro storico di Genova: “Il pomeriggio di ieri è stato fantastico. Siamo stati colpiti dalla città e la visita di ieri ci ha confermato la bontà della scelta che abbiamo fatto. Città bellissima e ricchissima di storia, con edifici e affreschi ognuno diverso dall’altro. Abbiamo visitato chiese, siamo stati colpiti e pensiamo di aver fatto la scelta giusta per partire da queste basi e fare in modo che Genova possa tornare fra le grandi città del mondo. E’ matura per poter diventare una grande meta turistica e tornare ai fasti del rinascimento. Il nostro ruolo? Poter essere di aiuto in questo momento. Attraverso il nostro investimento, negli anni a venire, potrebbero arrivare altri investitori. Ma il primo obiettivo è che la società sia in ordine, poi potremo pensare a reintrodurre il club nella comunità internazionale. Quando sarà in ordine e il movimento sarà avviato, aumenteranno ricavi e ci saranno basi più solide per ripartire. Prima il club, poi la città”.

Zangrillo parla del suo incontro con Shevchenko al Signorini, poi nuovamente del progetto americano: “Ci siamo abbracciati, l’ho guardato negli occhi e ho visto una persona molto motivata e responsabile. La domanda la pongo a voi. Shevchenko, profilo internazionale, come avrebbe potuto non essere della partita se non avesse avuto rassicurazioni in merito a quanto è stato spiegato oggi da Wander. Altra domanda? Per quale motivo, avendo un profilo internazionale e tutte queste possibilità, non avrebbero dovuto scegliere il Genoa se non per rispondere a quanto spiegato oggi? La città era chiamata Superba, era il capolinea di tutto quel che è stato il Rinascimento pre-bellico dell’ultimo secolo. I signori di 777 Partners hanno cercato di parlare immediatamente con chi gestisce la politica per un progetto che grazie alla loro presenza debba essere realizzato. In altri termini, il Genoa è un veicolo per proporre un progetto allargato che merita la città. E che ci faccia dimenticare che per arrivare a Milano in macchina ci vogliano 2 ore e mezza”. 

Viene chiesto a Wander, ancora una volta, il perché abbiano scelto di investire proprio nella città Superba e nel club più antico d’Italia.Basta guardare la sala meravigliosa in cui siamo. Siamo in un posto meraviglioso per storia e cultura. Crediamo che il nostro intervento possa portare a un cambiamento, abbiamo investito in una squadra e sappiamo che in parallelo questo comporti investire nella città. Abbiamo ritenuto che non ci fosse città più bella per fare un investimento, dopo esserci guardati intorno. La Serie A attualmente è considerata a livello mondiale un’opportunità di investimento, ne abbiamo esempi e ne vedremo altri. Vogliamo che la Serie A possa tornare ai livelli di eccellenza mondiale come in passato”. 

La conferenza si chiude con le parole di Zangrillo. “De André un giorno disse che non avrebbe mai potuto scrivere una canzone d’amore perché troppo coinvolto emotivamente? Il bene del Genoa, per parte mia, è proprio non essere coinvolto. Devo sforzarmi di non ragionare da tifoso e rispondere al mandato che mi è stato proposto e che ho accettato, con una buona dose di passione che deve essere ingrediente importantissimo senza farmi mai commettere l’errore di andare al di là del perimetro d’azione. Anche perché non me lo permetterebbero. Continuerò ad ascoltare De André ma mi dedicherò ad altro. Nel mio ospedale sono sempre alla ricerca di medici e ricercatori migliori in tutto il mondo. Questa è la stessa cosa che sta facendo Wander con 777 Partners. Serve un genovese che interpreti il ruolo, ma il resto va cercato in giro per il mondo. Compatibilmente con le possibilità, vi assicuro che verrà preso il meglio in tutti i sensi”. 


777 Partners. Wander: “Obiettivo? Riportare il Genoa nella comunità internazionale. Ma prima conti in ordine”