Teniamoci il risultato. La cosa più bella per il Vecchio Balordo nei sedicesimi di finale contro la Salernitana.
Sheva in caduta libera aveva l’obiettivo di limitare i danni. Delicata era la posizione del Pallone d’Oro, anche se mai messo in discussione dalla proprietà americana; al contrario la tifoseria organizzata e sui social poco aveva gradito la prestazione nel Derby.
Genoa-Salernitana è stata una partita quasi deleteria per entrambe le squadre e gli allenatori che hanno ben altri problemi a cui pensare. Per entrambe la salvezza della Serie A nel 2022, per la Salernitana entro domani salvare la massima categoria presentandosi a Roma nei Palazzi della FIGC con i due trustee, che danno poche garanzie. A ventiquattr’ore dal momento più importante della storia dei granata meridionali mancava il versamento della caparra del 5% del prezzo complessivo per rendere le offerte decisive. Senza quell’importo Martedì 21 il Consiglio Federale potrebbe escludere la Salernitana dal Campionato.
La partita tra le ultime del Campionato 2021/22, senza gol e polveri bagnate e difese sforacchiate con facilità, ha fatto vedere nei primi venti minuti un Genoa diverso, un 3-5-2 non passivo, con protagonisti con la classe di Destro che illuminava il gioco con tocchi di prima e la verve di “Duracell” Portanova, mezzala pronta a fare le due fasi mancante sia a Ballardini che a Sheva in campionato. Il piglio giusto, la carica dei Grifoni avevano tirato su il morale ai 2700 tifosi presenti di cui 147 della Salernitana nella gabbia Sud, anche se aveva prodotto solo un tiro di Portanova.
Dura è stata per Destro fare gol contro una squadra ostica e davanti al portiere Fiorillo con un solo problema a cui pensare: chiudere tutte le linee di passaggio.
Dopo la prima mezz’ora il Vecchio Balordo faceva passi da gambero, rinculando con passaggi all’indietro, non trovando le soluzioni per aprire il catenaccio salernitano che con un contropiede ha esaltato e fatto conoscere al pubblico presente e davanti alla TV la forza di Semper, il numero uno della serata in campo dal primo minuto con tre parate consecutive miracolose in una sola azione. Prima su Kastanos, poi due volte su Djuric.
La ripresa è stato il bis del primo tempo ma intorno al 30’ minuto, dopo che i granata uscivano dal bunker mettendo in difficoltà la fase difensiva del Grifone in campo aperto, è arrivato il primo gol di Eukuban. Una liberazione. Gol costruito da lui stesso rubando un pallone sulla trequarti e rifinito da Kallon subentrato da poco con assist al bacio sulla testa del compagno.
Tutto è avvenuto mentre il tecnico Colantuono cambiava completamente la squadra immettendo sul prato del Ferraris i titolari per vincere, riportando in auge il presente Semper.
I numeri di modulo di Shevchenko e degli altri collaboratori sempre in piedi in panchina li lascerà agli altri. Vero, i numeri di modulo non contano nulla, quelli del Grifone lasciano dubbi sulle proposte con qualche idea in più senza la ripetizione ossessiva contro qualsiasi avversario, anche in svantaggio, del 5-4-0 passivo.
Il tecnico ucraino a precisa domanda se il Genoa può giocare solo con il 5-4-0, non si può affermare che sia un 3-5-2, ha dichiarato: “Abbiamo questi giocatori a disposizione, qualcuno sta tornando dall’infortunio, ma non sono ancora pronti. Non possiamo cambiare tanto, abbiamo pochi giorni per preparare le partite. Adesso tra un paio di giorni giochiamo e tra due partite finisce l’anno. Dobbiamo insistere e migliorare nelle nostre performance”.
Non si può che essere d’accordo anche perché alcuni elementi della rosa hanno dimenticato di essere calciatori di Serie A principalmente nei fondamentali. Sotto nel risultato prima del suo arrivo, anche senza fare vittorie, abbiamo visto un Grifone cambiare abito: 4-2-3-1, 4-2-4, 4-3-3. Moduli per provare a pareggiare. Tutto riuscito con un Destro in più? La risposta nelle prossime due gare troppo ravvicinate con Lazio venerdì e Atalanta martedì 21 dicembre prima di Natale.
A proposito della rosa a disposizione di Sheva, una domanda delle cento pistole. Perché non è stato utilizzato Radovanovic, anche se fuori lista in Coppa Italia. Poteva giocare o è sparito dai radar? C’è sempre al Pio Signorini?
Sheva come faceva con la sua Ucraina al debutto era un creatore, ordinato e organizzato, che sistemava le pedine istruendo i suoi uomini con allenamenti e principi. Tutto ciò succederà anche in un Pio Signorini blindato, con il Genoa che non è riuscito a mettere in moto il meccanismo nelle gare ufficiali dove in palio c’erano i tre punti. Non può essere solo questione di calciatori anche se qualcuno è scarso.
Nel secondo tempo di Genoa-Salernitana sono girati tanti fantasmi visti già con Alessandria e Entella nel passato della Coppa Italia e pochi Ghostbusters, non pronti a giocarsi i tempi supplementari. E allora grazie a Kallon e Ekuban.
Teniamoci il risultato: “vincere aiuta a vincere” dice un proverbio calcistico. Qualificazione per l’autostima. C’è tempo prima di pensare al Milan.
Ci sono anche le parole di Blazquez al termine della partita: “Tutti insieme ce la faremo. Abbiamo idee chiare per raggiungere la salvezza con il mercato di riparazione“. Piena fiducia in Sheva e anche nel lavoro del nuovo General Manager Spors conoscitore di piattaforme che informano sui calciatori.
Spors e le sue risorse informatiche sono la chiave della salvezza del Vecchio Balordo. La vera marcia in più per l’obiettivo Serie A del nuovo General Manager sarà in futuro distinguere il talento, però a gennaio dopo Capodanno dovrà già essere pronto.