Gabriele Gravina, al termine del Consigio Federale FIGC tenutosi quest’oggi nella sede di Roma, ha ribadito come la Salernitana abbia ancora tempo fino al 31 dicembre per trovare un nuovo acquirente ed evitare l’esclusione dal campionato di Serie A. Lo ribadirà la stessa Federcalcio con un tweet che riportiamo di seguito.
Rispetto dell’atto costitutivo del Trust della Salernitana. Gravina: “Se entro 10 giorni non si trova un acquirente è fuori”https://t.co/Zz7Ru0n9P8 pic.twitter.com/U1H24OuSF1
— FIGC (@FIGC) December 21, 2021
Così Gravina: “Non ci sono sconti rispetto alla scadenza del 31 dicembre per la cessione della Salernitana. Non mando la federazione al massacro, ma senza elementi oggettivi al 31 dicembre la Salernitana è fuori. La proroga non è contemplata. La norma è chiara, due società con la stessa proprietà non si possono avere. Oggi è l’ultimo consiglio federale dell’anno. O entro il 31 dicembre arriva una comunicazione ufficiale dai trustee che hanno definito la vendita con il preliminare e quindi chiedono 45 giorni di proroga o la Salernitana è fuori. Il campionato sarebbe falsato? No, potrebbe essere falsato lasciando la Salernitana, non lo sarebbe perché azzerando tutto sono tutti alla pari. Mi dispiace tantissimo perché c’erano e ci sono ancora le condizioni per risolvere il problema, ma non dipende più da noi”.
Poi aggiunge: “Faccio una scommessa: sono certo che in dieci giorni la Salernitana troverà un acquirente. Non è possibile oggi continuare a discutere su come una realtà di questo tipo non abbia offerte. C’è qualcosa che non va e spetta ai trustee risolvere”.
Sul rinvio di Udinese-Salernitana per il blocco alla partenza dei granata imposto dall’ASL a seguito di alcuni casi di Covid-19 all’interno della squadra campana, il presidente della FIGC ha dichiarato: “C’è stata una decisione in sede di collegio di garanzia che ha dato in maniera chiara grande rilievo alle decisioni delle ASL. Abbiamo chiesto un’attività di coordinamento nazionale, purtroppo non abbiamo avuto risposta, i nostri protocolli sono ben noti a tutti, quando interviene l’autorità locale è complicato pensare di attivare meccanismi che vadano a confutare decisioni del genere. I no vax da noi non occupano grandissimi spazi. Il protocollo è noto e ha sempre funzionato. Possiamo però far poco di fronte all’ASL”.