È vero anche il contrario, però, ossia che è stata una partita che fuori dal campo ha dato prova di cosa sia la vera essenza del calcio, del tifo, del rispetto. Via social, negli ultimi giorni, è circolato un video che riprende Dario Bianchi, storico tifoso rossoblu, mentre racconta un bellissimo episodio avvenuto al termine dell’ultimo Lazio-Genoa. Un episodio che, rispetto ad altri, è rimasto un po’ nascosto e lontano dai riflettori, ma rappresenta un bell’esempio di quale sia l’essenza del calcio.
Al termine della gara, come racconta lo stesso Bianchi fuori dalla Nord e davanti ad uno scorcio dei nuovi murales comparsi in Via Clavarezza, ecco un giovanissimo tifoso munito di sciarpa rossoblu. Matteo il suo nome (è cugino di Simone Perria, giovane calciatore rossoblu quest’anno in prestito al Ligorna, ndr) era presente col papà Antonio in Curva Nord e si è visto donare e recapitare proprio la maglia del Genoa. Una maglia di Biraschi, per la precisione. Maglia che era stata lasciata ai tifosi rossoblu presenti nel settore ospiti, che tramite uno steward sono riusciti invece a recapitarla all’altro giovane tifoso. Inutile dire che subito è impazzito dalla gioia. Perché la maglia è il simbolo più alto che può legare un tifoso, qualunque età egli abbia, alla propria squadra.
Nel medesimo video, Dario Bianchi – presente in trasferta all’Olimpico e sventolante per tutta la gara una bandiera con la croce di San Giorgio – ha lanciato l’iniziativa di provare a intercettare il giovane tifoso, col suo papà, e di ospitarli alla prossima occasione nella Gradinata Nord del Ferraris. È doveroso, oltre fare bene al mondo del calcio, evidenziare la spontaneità e la bellezza di questi piccoli gesti che talvolta finiscono troppo spesso risucchiati dalle (negative) vicende di campo e da tutto il contorno che questo calcio moderno restituisce.
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