Leo Skri Østigård ha raccontato, il giorno dopo la rete contro il Milan a San Siro in Coppa Italia, le sensazioni e gli obiettivi nella sua nuova avventura in Italia. “È il sogno di un ragazzino diventato realtà – ha raccontato il difensore norvegese all’emittente VG – Ho sempre sognato di giocare in uno dei grandi campionati del mondo. Devo conquistarmi il rispetto della squadra ed era importante iniziare bene, dimostrare in cosa sono più bravo”.
Østigård ammette di non essere “esattamente un dio della lingua” italiana, ma di aver fatto capire a Portanova dove volesse il pallone poi recapitato in rete con un gran colpo di testa al minuto 17. “Non è facile venire in un nuovo club e chiedere subito la palla, ma con lui ho un buon rapporto anche se non capisco molto di quello che mi dice. Con una palla così bella il lavoro per me è stato facile, ma sono felice di essere riuscito a metterla in porta. È stata una sensazione pazzesca vederla entrare, segnare a San Siro. Anche se ovviamente non sono contento che non siamo riusciti a mantenere il vantaggio”.
Il 22enne prosegue: “È un’esperienza enorme incontrare una squadra di quel calibro, in uno stadio del genere”. Ai tempi del Molde, come raccontato dai colleghi norvegesi, ha “bussato alla porta” di Ole Gunnar Solskjær chiedendogli di poter avere un’opportunità in prima squadra nonostante la giovanissima età, all’epoca 17 anni. “Ho sempre fatto scelte che giovassero sempre alla mia crescita. Puoi anche andare in club più grandi, ma poi l’opportunità di giocare è minore. Non è sempre così comodo andare in un nuovo club, ma è in questi momenti che devi mostrare chi sei. Busserò anche alla porta di Shevchenko, se necessario, proprio come ho fatto con Ole, ma devo ammettere che ho un grande rispetto per lui. Dopotutto ha vinto il Pallone d’Oro”. Sempre a VG, ammette anche come il nuovo allenatore sia stato un fattore importante nella scelta del Genoa. Sulla nuova cultura con cui dovrà confrontarsi: “Sento che mi piace. La cultura in Italia è diversa rispetto a quella in Germania e Inghilterra. Il mio più grande idolo è sempre stato Fabio Cannavaro. Ora ho degli allenatori fantastici come Shevchenko e Tassotti. Poi saper difendere è importante in Italia”.
Il prestito di Østigård dal Brighton scade al termine della stagione. Poi si discuterà del suo futuro: resterà in Italia? “Ho sempre sognato di giocare in Serie A – ammette – Ora mi sono fatto un nome in Inghilterra e Germania e vorrei farmene uno anche qui. La gente dimentica che è più difficile di quanto possa sembrare andare in prestito, in un nuovo campionato, con una cultura diversa. Mi sono messo in una posizione difficile andando in prestito così tante volte, quindi ora voglio sistemarmi”. Magari proprio a Genova, ma a parlare sarà il tempo.