Nell’avvicinarci alla gara tra Fiorentina e Genoa, in programma tra 24 ore, abbiamo contatto il collega della redazione del Pentasport di Radio Bruno, Matteo Sestini.
Che Fiorentina dobbiamo aspettarci domani? In campionato arriva dalla sconfitta netta di Torino, subito riscattata con la vittoria al Maradona contro il Napoli…
“È una domanda difficile da un punto di vista tecnico, ma un po’ più semplice da un punto di vista psicologico. Mi spiego: la Fiorentina a Torino ha meritato di perdere, malgrado i granata non abbiano fatto la partita della vita. Ma è stato il secondo momento nel quale la Fiorentina si è presentata in campo totalmente spenta. È stata una Fiorentina inaspettata. Era successo già in un’altra trasferta, a Venezia, dove la Fiorentina infatti aveva perso. A Torino, se possibile, ha fatto pure peggio: forse per una settimana un po’ strana, con gare rinviate e il fatto di sentirsi più forti e sicuri nell’affrontare un Torino che non si sarebbe dovuto allenare più di tanto per la quarantena imposta dalla ASL. È stata una sconfitta talmente brutta da rappresentare – e ce ne eravamo accorti quasi subito – uno di quei rari, rarissimi incidenti di percorso. Eravamo sicuri che a Napoli le cose sarebbero andate diversamente e la Fiorentina è andata oltre ogni più rosea aspettativa: non solo ha ritrovato sé stessa, ma ha giocato una grande partita, pur mostrando ancora dei limiti nella lettura di alcune situazioni difensive. Dragowski, per esempio, non è andato bene. Per il resto abbiamo ritrovato la Fiorentina di Italiano, che produce tante occasioni da gol e che le realizza, anche perché davanti c’è un terminale straordinario come Vlahovic. La Fiorentina ha ritrovato sé stessa, le sue certezze e anche qualcosina in più: Nico Gonzalez e Castrovilli non venivano da un bel periodo, ma si sono mostrati un po’ più soliti”.
Che Fiorentina vedremo col Genoa?
“Ci sarà un po’ di turnover forzato, soprattutto a centrocampo c’è qualche dubbio in più. La presenza di Torreira? L’unico che pare essere sicuro di una maglia a centrocampo è una mezzala, Bonaventura, e potrebbe esserci Pulgar al posto di Torreira, che non ha quasi mai tirato il fiato da quando è diventato titolare. Potrebbe pure esserci Maleh, che ha buone chance di giocare: lì c’è un ballottaggio a tre con lui, Castrovilli e Duncan”.
Il Genoa ha cambiato allenatore al sabato, con una tempistica che ha spiazzato un po’ tutti. Dalle parole di Italiano si è un po’ colto il Genoa che Italiano si aspetta al Franchi?
“Da parte di Italiano, più che sugli aspetti tattici della partita, ci si è concentrati molto di più sull’aspetto psicologico della propria squadra. Sul non sottovalutare il Genoa, che è una squadra ferita, ma che ha comunque dei valori e che nella forza della disperazione potrebbe tirare fuori serenamente la cosiddetta partita della vita. Perché se il Genoa perde con la Fiorentina e non riesce a fare punteggio pieno con l’Udinese, inizia a diventare una situazione di classifica piuttosto difficile. E quindi c’è la consapevolezza di trovarsi di fronte una squadra altrettanto consapevole della propria situazione e che vuole togliersi da questa impasse”.
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