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Genoa, alla scoperta di Alexander Blessin

Alexander Blessin è il nuovo allenatore del Genoa. Una scommessa, un all-in inatteso che ha colto di sorpresa tutti, che incuriosisce perché poco, sino a ieri, si conosceva del tecnico tedesco che tanto bene ha fatto negli ultimi due anni in Belgio, all’Oostende. Benissimo nella stagione 2020/21, col quinto posto e una Conference League solo sfiorata (oltre al titolo di migliore allenatore belga della stagione); meno bene quest’anno, col club del Mare del Nord che gravita tutt’ora nelle zone basse della classifica.

Ammetto di essermi imbattuto nel cognome di Blessin non più di 48 ore fa, mentre provavo a capire quello che sarebbe potuto essere lo staff del nuovo tecnico Labbadia, poi sfumato col biglietto d’aereo in mano nella giornata di martedì. Il nome di Blessin era spuntato fuori alla ricerca della carriera di Ebherard Trautner, storico preparatore dei portieri nello staff di Labbadia, oltre che ex compagno di squadra di Blessin nello Stoccarda, negli unici due anni del neo tecnico rossoblu, ex attaccante, in Bundesliga (dal 1997 al 1999). Tutto riportava non solo all’Oostende, ma anche alla sua precedente e lunghissima trafila nelle giovanili del RedBull Lipsia.

Intanto un piccolo off-topic non irrilevante. L’Oostende, un po’ come accaduto per il Vitesse che ha stretti legami col mondo Chelsea e con Londra, è un club multi-proprietà che ha forti legami con gli Stati Uniti. Il presidente del club belga, Chien Lee, presidente e fondatore di NewCity Capital (che acquisì il Nizza nell’estate 2016) è tra gli investitori che assieme al gruppo sino-americano Pacific Media Group (PMG) di Paul Conway e Grace Hung ha rilevato nel maggio 2020 anche l’Oostende. Ma il gruppo PMG, in Europa, possiede altri cinque club: gli olandesi dell’FC Den Bosch, i danesi dell’Esbjerg FB, i francesi del Nancy, gli svizzeri del Thun e gli inglesi del Barnsley. Non sembra andare tanto distante dall’idea che 777 Partners avrebbero a loro volta, quella di formare un network di squadre (è di ieri la notizia di un interesse per il Vasco da Gama, fonte Bloomberg).

Ma tornando ad Alexander Blessin…in casa RedBull, come noto, ha lavorato anche Johannes Spors dal dicembre 2015 al gennaio 2018. Il rapporto di Spors con Ralf Rangnick è strettissimo, come denotano anche le ultime mosse per la ricerca della nuova guida tecnica, e Alexander Blessin sembra poter chiudere questa triangolazione. Arriva dall’Oostende, club sorretto da una multiproprietà sino-americana, la PMG, che probabilmente ha offerto una ulteriore sponda alla proprietà rossoblu per intercettare il neo-allenatore. Che piaccia o no, movimenti e meccanismi che regolano il nuovo modus operandi del Genoa a stelle e strisce sono questi: guardare all’estero, guardare ai giovani, non badare a spese se di mezzo ci sono clausole sui contratti.

Senza scendere esageratamente sulla parte tattica, che lo ha visto giocare prevalentemente col 3-5-2 o 4-4-2 nelle ultime due stagioni, mister Blessin ha sicuramente un attenzione particolare per i giocatori giovani avendo seguito dal 2012 al 2020 le giovanili del RedBull Lipsia, dall’Under 17 arrivando sino all’Under 19, con una parentesi anche come vice allenatore della formazione B della squadra tedesca. Per tre anni e mezzo si è interfacciato con lo stesso Spors, che nel RedBull Lipsia ricopriva un ruolo apicale. Tra i giocatori lanciati c’è Theate, non fosse altro perché oggi gioca in Italia, al Bologna, ed è diventato un titolare inamovibile da quando Mihajlovic (post sconfitta con l’Inter) decise di dare un segnale forte e passare alla difesa a tre contro la Lazio. Fu goleada, rinascita e Theate fu il migliore in campo, jolly del Bologna per poter alternare la difesa a quattro a quella a tre.

Salito agli onori delle cronache per il suo motto per il quale dormire troppo la notte non sarebbe propedeutico ad una buona preparazione delle partite, sin dalle prime interviste col suo ex club in Belgio ha posto alcuni paletti. Il modulo importa relativamente e lo si cambia in base alle necessità: il suo interesse è che la squadra lo segua, stia con lui, e lavori bene in fase di pressing così come su tutte le seconde palle, considerate un aspetto fondamentale per la costruzione del gioco offensivo. Un concetto esposto proprio al sito ufficiale dell’Oostende poco più di un anno fa, che è andato ad abbinarsi ad alcune curiosità che nessuno poteva conoscere.

Ad esempio, oltre al legame di amicizia che li lega, Blessin (che abbandonato il calcio aveva intrapreso la carriera di assicuratore, ndr) ha conseguito il patentino da allenatore assieme a Julian Nagelsmann, attuale tecnico del Bayern Monaco. Della mentalità acquisita nella lunga trafila del Lipsia affiorano altri concetti che sembrerebbero essere chiave nel descrivere la personalità di questo tecnico: il concetto di essere “open-minded” applicato al calcio, ovvero sia non guardare solamente a già che accade in un determinato campionato, ma acquisire sempre qualcosa di nuovo anche dall’estero. E ancora, una visione olistica del parco giocatori. Una sua dichiarazione al primo allenamento con l’Oostende racchiude forse tutto il quadro che si può fare, ad oggi, sul nuovo tecnico rossoblu: “in questa situazione non vedo giocatori più giovani o giocatori più anziani: vedo solo giocatori di calcio“. Insomma, un allenatore tutto da scoprire a partire dalla già delicatissima – e forse decisiva – partita contro l’Udinese al Ferraris.

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