Genoa tra mercato e salvezza: il giudizio degli addetti ai lavori
Redazione
Come consuetudine di fine mercato, abbiamo contattato alcuni colleghi della stampa locale e nazionale per chiedere loro un giudizio sul calciomercato del Genoa appena concluso e, ripartendo da questo tema, quante e quali siano le chance di salvezza del Grifone.
SEBASTIANO VERNAZZA (GAZZETTA DELLO SPORT)
“La salvezza non è impossibile, ma improbabile. Per una mera questione aritmetica. Mancano 15 turni e dovresti fare quello che non hai nelle precedenti, e forse anche di più. Purtroppo si stanno pagando i due mesi abbondanti della fallimentare esperienza Shevchenko. Sono stati buttati via due mesi e l’errore di fondo lo conosciamo: è stato scelto l’allenatore prima del direttore dell’area tecnica. Per quanto si è visto, soltanto il primo tempo di Genoa-Udinese, sono convinto che se Blessin fosse arrivato a novembre il Genoa oggi avrebbe almeno 10 punti in più. Serenamente. Finalmente si è vista un’idea di calcio decisa e anche precisa.
Il mercato fatto a gennaio è quello che solitamente fai in tre mesi, tra primavera ed estate. Spors lo ha fatto praticamente in venticinque giorni. È un mercato interessante, che rompe le regole italiane del mercato. Spors è andato a muoversi in mari in parte sconosciuti (per noi italiani). Solo forse un affare, quello di Calafiori, è stato fatto un po’ alla vecchia maniera. Per il resto, è stato un mercato che prescinde dai soliti giri. Non sono stati contattati i nuovi procuratori e si sono andati a prendere calciatori sulla base di algoritmi, ma non solo. Evidentemente Spors ha affinato un metodo suo e l’ha utilizzato. La domanda vera che farei ai 777 Partners è quale sia il Piano B. In caso di Serie B, resterebbe Blessin? Quanti di questi giocatori presi adesso resterebbero eventualmente anche in B? Non sono domande secondarie, perché questa squadra credo sarebbe già pronta per essere competitiva in Serie B per tornare subito in Serie A. Bisogna però vedere se sarebbe sostenibile in caso di retrocessione: per la Serie B credo ci sarebbero già le basi per una promozione. Ma la domanda è questa: cosa farebbero in caso di B?“
GESSI ADAMOLI (LA REPUBBLICA)
“Mi piace dire che la nuova proprietà ha fatto un mercato completamente diverso da quelli cui eravamo abituati a gennaio. Era quasi un decennio ormai che partivamo male, poi a gennaio Preziosi era costretto a metterci una pezza. A gennaio era un mercato di “tapulli”. Questa volta è stato un mercato di ricostruzione, di grande coerenza e senza farsi condizionare dalla piazza che pretendeva qualche giocatore di nome, l’usato sicuro. Ma c’è l’usato sicuro a gennaio oppure qualche c’è qualche contratto capestro che poi ti devi portare avanti per anni? Il famoso Portanova: dette un contributo importante per la salvezza, ma con un contratto di tre anni e mezzo a 35 anni. Oppure Manfredini, anche lui due anni e mezzo di contratto. E ancora Masiello con due anni e mezzo di contratto a cifre improntati e addirittura un’opzione di rinnovo automatico in caso di 20 presenze in questa stagione. Per la situazione di classifica del Genoa, che è quasi disperata, farsi un cappottino di cemento con questi contratti, poi se vai in B e cadi in acqua ti fanno affogare e non ti permettono più di risalire. Invece il Genoa si è dato una struttura snella, che se malauguratamente dovesse andare male, riesci comunque a riemergere. Il bagno di sangue della Serie B sono sì 25 milioni di paracadute, ma 45 persi di diritti tv. Se ti porti dietro certi ingaggi, è una pietra tombale sul tuo futuro. Al contrario, mi sento di dire che il Genoa può avere un futuro importante che va al di là di una salvezza in questa stagione. Tutti facciamo un tifo da inferno, la Nord può spingere in modo determinante: e se ci fosse stata con l’Udinese, quella partita il Genoa la avrebbe vinta, o quantomeno Doveri non avrebbe fatto il buono e cattivo tempo come ha ritenuto di fare.
A gennaio sono arrivati giocatori che sfido chiunque a dire “li conoscevo”. Giocatori funzionali al tipo di gioco che vuole fare l’allenatore. Finalmente c’è sinergia tra società e parte tecnica, un direttore sportivo che ha carta bianca, mentre i direttori sportivi che si sono alternati con Preziosi non hanno mai avuto carta bianca e hanno sempre dovuto cedere alle esigenze della proprietà. Spors ha invece carta bianca, come giusto accada in una azienda: se poi non dovesse raggiungere l’obiettivo, a quel punto gli verrà chiesto conto. Sino ad ora, però, è giusto che abbia avuto carta bianca per scegliere un allenatore che ha subito conquistato i tifosi per il proprio modo di fare e per il come ha messo la squadra in campo. Aggressiva, piena di voglia e temperamento, come vuole il popolo genoano. Come pareva impossibile cinque giorni prima a Firenze. In quattro giorni questo allenatore ha fatto veramente un miracolo.
Il Genoa si salverà? L’impresa è disperata perché la classifica è quello che è e si devono fare i conti con un ritardo grave. Mi sento di dire che ha comunque un futuro importante davanti, con una filosofia societaria definita e coerenza nelle scelte. C’è un obiettivo da raggiungere e un investimento importante fatto dalla società. Presidenti filantropi non ne ho mai conosciuti, ma il loro profitto è il nostro profitto: se loro guadagnano, vuol dire che il Genoa sta andando bene. Sarà un investimento a medio-lungo termine e c’è solo da avere pazienza. Alla campagna acquisti do “soltanto” un 8 perché siamo un po’ leggerini in attacco, anche numericamente, e se dovesse venire un raffreddore a Destro o Piccoli vai in campo con una punta, che nel 4-2-3-1 è sempre una, ma non avresti nessun centravanti che possa servire durante la gara. Yeboah mi pare più un attaccante esterno, Ekuban si è ripreso ma da esterno d’attacco. Gudmundsson è molto bravo, ma anche lui un esterno. Amiri è un “sottoposta”, ossia gioca alle spalle del centravanti, ma non è una prima punta. In attacco non hanno trovato nulla che potesse fare al caso del Genoa e hanno ritenuto che sarebbero stati soldi non investiti bene. In attacco chi giocherà tra Destro e Piccoli? Destro vede più la porta di Piccoli, anche se è altalenante come rendimento. Ispirato, è centravanti di valore che fa anche gol spettacolari. Piccoli è più uno da lotta, che si addice al gioco palle lunghe, spizzate e inserimenti sulle seconde palle”.
ANDREA SCHIAPPAPIETRA (SECOLO XIX)
“Calciomercato sorprendente sotto molti punti di vista. Il Genoa si è mosso come mai si era mosso prima, con una strategia completamente diversa. Non sto a sottolineare il discorso che si sia mosso fuori dalle amicizie coi vari procuratori perché sono discorsi un po’ stucchevoli: è evidente che Spors ha conoscenze pure lui alle quali si appoggia, con un modo di lavorare differente. È andato a prendere giocatori fuori dalle solite rotte, con già una certa esperienza in campionati comunque diversi dalla Serie A, ma di buon livello. Hefti, Gudmundsson e Amiri abituati anche alle competizioni europee. Si tratta di giocatori già pronti, che possono giocare subito domenica. Mercato per certi versi tutto da scoprire, fatto con grande coerenza, attenzione e spesa, essendo il Genoa tra le società ad aver speso di più investendo soprattutto sui cartellini. Ci sono giocatori che vengono acquistati per essere poi rivenduti tra qualche anno con la speranza di un grande aumento del valore, essendo cresciuti sul campo talmente tanto da poter essere rivenduti a cifre più elevate. Come hanno fatto le squadre del gruppo RedBull, modello cui si ispira il lavoro di Spors. Se questo basterà per la salvezza, è impossibile dirlo perché ci addentriamo nell’ignoto. Mi piacciono senz’altro questo coraggio, questa coerenza, questa determinazione nel perseguire una determinata rotta. A parlare sarà il campo e la salvezza sarà missione molto difficile, diventata tale anche per i risultati maturati nelle ultime settimane. E qui un po’ di responsabilità c’è anche nell’attuale gestione perché determinate partite, come con Spezia e Fiorentina, potevano essere gestite in maniera differente. Limitare un po’ i danni, soprattutto non perdendo con lo Spezia, avrebbe dato alla classifica un segno un po’ diverso. Direi che c’è un entusiasmo che sta rinascendo tra i tifosi, segnale importante. C’è un allenatore che ha dat testimonianza con fatti concreti di credere nella salvezza e di avere un certo impatto sulla squadra risvegliandola. Adesso avremo la prova del nove con la trasferta di Roma, ma soprattutto con le due partite con Salernitana e Venezia con le quali si giocherà tutto. Se sarà in grado subito di rientrare nella battaglia, le chance di salvezza alla luce del potenziale diventano alte. Se sbaglierà queste partite, si andrà verso una retrocessione che sarebbe un vero peccato vedendo l fatti concreti dei nuovi proprietari. Il fatto di avere giocatori giovani, subito pronti, da buttare dentro possa essere un fattore determinante in questa prima fase. La salvezza resta molto difficile, ma non così impossibile come parrebbe“.
PINUCCIO BRENZINI (TELENORD – RADIO NOSTAGLIA)
“Il Genoa mi verrebbe voglia dire che si deve salvare. Deve lottare per questa categoria con tutte le sue forze, e anche di più. Troppo importante ottenere un risultato, anche se alle spalle c’è una società importante che sta pianificando. Ad oggi, sulla carta, è forse un po’ più facile salvarsi dalla Serie A che risalire dalla Serie B. Il Genoa si è complicato la vita con gli errori dell’estate, con la scelta di Shevchenko, con la scelta di aver deciso in ritardo il General Manager. Spors sul mercato ha fatto molto bene, scegliendo rapidamente anche Blessin, che sa dare un gioco, una identità, e ha una gestualità straordinaria. È forse l’uomo giusto al posto giusto. Al mercato, per filosofia calcistica, do voto 10. Difficile poter dare un voto per queste 15 partite, ma l’auspicio è che si sia ancora in tempo. Teoricamente il Genoa ce la può fare, ma non deve sprecare nessuna cartuccia perché i tempi si sono ristretti moltissimo e la scelta di Shevchenko andava fatta prima. C’è una cosa importante da dire sulle scelte del 777 Partners e di Spors: sono riuscite a ricompattare una tifoseria che ha capito lo sforzo importante della nuova società. È una stagione importante in cui i tempi stringono: hanno capito le difficoltà che questo rush finale di campionato”.