La nostra Redazione è stata contattata dalla società giallorossa per alcune rapidissime battute, poi comparse sul sito ufficiale della Roma, in vista della sfida contro la formazione di Mourinho in programma sabato, ore 15, allo stadio Olimpico (saremo presenti nella Capitale con diretta testuale a partire dalle ore 14,30). A rispondere il nostro redattore Alessio Semino. Qui di seguito la breve intervista.
Partiamo dalla sessione invernale di mercato: come giudica il lavoro fatto dal Genoa?
“Ottimo per la situazione di classifica che ha reso tutto inevitabilmente più difficile. È stato senza dubbio un mercato di totale rottura rispetto agli schemi del passato: la società ha puntato su giovani e giocatori nel pieno della loro carriera provenienti per lo più dall’estero, ma arrivati con grandi motivazioni. Andrà valutato sul lungo termine, anche se verrà richiesto ai nuovi innesti rossoblù di calarsi subito nella parte perché la lotta salvezza non aspetta e la risalita appare sempre molto impervia”.
Un’altra grande novità rispetto alla partita di andata è il tecnico. Che tipo di allenatore è Alexander Blessin? Qual è il suo stile di gioco?
“Anche qui si rileva una rottura col passato: andare su un tecnico scuola RedBull, con tanta esperienza nelle under del Lipsia e un anno e mezzo da rivelazione con l’Ostenda, porta in casa Genoa un allenatore che ha assimilato tutti quei concetti che sono stati fatti propri da allenatori oggi all’apice del calcio europeo. Pressing e baricentro alto sono le sue due prerogative, ma proprio a voler essere sintetici.
La partita contro l’Udinese è stata una prova confortante, per ora l’unica del corso Blessin, e quindi ci aspettiamo altre novità tattiche in quel che resta del campionato. Sicuramente ci troviamo di fronte un tecnico coraggioso e intraprendente, che ha scelto con convinzione di gettarsi a capofitto nel Genoa quando navigava – e ancora naviga – in acque tempestose”.
Cosa non ha funzionato con Shevchenko?
“Credo l’errore sia stato a monte, ossia aver scelto prima il tecnico del direttore sportivo. I risultati, poi, non hanno aiutato nell’andare a creare la giusta alchimia. Serviva una scossa che non è arrivata e si sono perse un paio di gare fondamentali dove il Genoa è mancato nella prestazione, ma soprattutto nell’atteggiamento e nel carattere. Shevchenko ha pagato l’inesperienza da allenatore di club, ma avrà modo di rifarsi in futuro. Ha idee e questa esperienza lo farà maturare”.