Giocata la ventiquattresima giornata di campionato non per tutte le squadre: Inter, Atalanta, Fiorentina, Torino, Bologna, Udinese, Venezia e Salernitana hanno una partita in meno. Aspettano il responso della Giustizia Sportiva. Quando arriverà? Quando i giochi saranno fatti? Quanti saranno i ricorsi non solo agli altri gradi di giudizio del calcio, ma anche al Tar? Domande a cui nessuno dà una risposta.
La 24esima giornata di campionato ha confermato la mancanza di uniformità dei direttori di gara e del VAR nell’utilizzo delle sanzioni disciplinari. Ripeto, come nel pezzo di domenica, che gialli e rossi decidono le gare. I rigori, nel bene e nel male, sono vivisezionati dal Var.
Mourinho tira nel mezzo i poteri forti, non ha Santi in Paradiso a Roma, figurarsi il Grifone a Genova. Blessin a chi si dovrebbe rivolgere? Se avesse finito le due gare al suo debutto nel campionato italiano in 11 contro 11 come sarebbero finite?
La Roma ha giornali sportivi, politici, onorevoli e il Papa a difenderla, il Vecchio Balordo dopo lo sgarbo del nuovo calciomercato e del gioco chi lo difenderà?
Arbitri, VAR, polemiche ma la ventiquattresima giornata di campionato in cima e in fondo alla classifica è stata decisa dalle “papere” dei portieri. Handanovic dell’Inter, Musso dell’Atalanta, Milinkovic del Torino, Consigli del Sassuolo che hanno steso tappeti rossi a Milan, Cagliari, Udinese e Sampdoria.
La Lega calcio di Serie A, intanto, si ritrova senza Presidente. Sarà peggio della ricerca del Presidente della Repubblica. In Lega Calcio le correnti non sono spifferi, ma tornado.
Roma-Genoa 0 a 0: giustamente il VAR ha fermato la Roma, anche se in ritardo. Abisso non è stato uniforme nell’utilizzo dei cartellini gialli e rossi. Vedere quello somministrato a Vanheusden, quello rosso trasformato in giallo a Mancini per gomitata a Yeboah e quello rosso a Østigard, anche se tutti si sono rifatti a una foto che nessuno poteva vedere e immaginare, compreso l’arbitro con il pallone in gioco. Episodi che hanno mandato in secondo piano la gara di Blessin che ha imbrigliato Mourinho fino al 24’ del secondo tempo. Fino a quel momento il Vecchio Balordo e Blessin non avevano sofferto nulla.
Inter-Milan 1 a 2: rossoneri alla francese. Maignan para, Giroud riapre la corsa allo scudetto. Il Biscione fa la gara per 70’ minuti, il Diavolo la vince in 30’. Inzaghi trema per il calendario tra Coppa Italia al martedì, Napoli al sabato e a seguire il Liverpool. Pioli senza Ibra continua a fare risultati.
Fiorentina-Lazio 0 a 3: Aquila show, Gigliati appassiti, non può essere solo colpa della vendita di Vlahovic. Si è divertito anche Sarri, più per i meriti di Luis Alberto che del “sarrismo”, lanci lunghi dopo il palleggio da dietro sfruttati da Milinkovic-Savic e Immobile. Anche Lotito gode dopo il mercato stitico di gennaio. Italiano lancia Cabral, ma a partita vista si sarà pentito. Piatek in campo al 31’ del secondo tempo solo per pulirsi le pistole.
Atalanta-Cagliari 1 a 2: per Gasperini ancora un KO casalingo all’insegna degli errori di passaggio e del portiere Musso. Gasp per far gol rischia Zapata, che entra al 13’ del secondo tempo ed esce per ricaduta al 27’. Mazzarri fa filosofia (“quando la squadra segue lo spirito dell’allenatore siam ripagati dai risultati”) dimenticandosi dell’aiuto del VAR sul primo gol di Pereiro per l’aggiustamento del pallone con un braccio. Tanti fermo immagine, nessuna decisione, ma senza l’aiuto dell’arto, seppur non in modo evidente, era impossibile gestire il pallone e tirare in porta. Punti pesanti per i sardi che escono dalla zona rossa.
Bologna-Empoli 0 a 0: non si si sono fatti male.
Sampdoria-Sassuolo 4 a 0: troppa Samp per il Sassuolo? La sfida è durata i primi 7’ e un regalo e mezzo del portiere Consigli che hanno aperto il gioco di Giampaolo. I gol di Caputo e Sensi ossigeno per la classifica dei blucerchiati. Dionisi altra lezione: difficile scimmiottare sempre De Zerbi.
Udinese-Torino 2 a 0: harakiri di Juric e del suo Toro al 48’ e a 50’ della ripresa. Il doppio giallo a Mandragora, al 42’ secondo tempo, con relativo gol di Molina su punizione e l’errore di Milinkovic Savic a seguire tra i pali hanno fermato la corsa del Toro dopo 3 risultati utili consecutivi e hanno fatto incassare 3 punti pesanti verso alla salvezza ai friulani.
Venezia-Napoli 0 a 2: sogna Napoli ed è tornato Osimhen. Sabato proverà a far saltare la prima posizione in classifica dell’Inter. Il Maradona è già in ebollizione. Lotta il Venezia in piena zona retrocessione a 18 punti dopo la vittoria dei sardi. Contestato il minuto di silenzio per Zamparini dai tifosi lagunari. Scontro pesante tra l’arbitro ed Ebuehi, partita finita al 100’ di gioco con raddoppio di Petagna al 55’ del secondo tempo. Al giocatore del Venezia turbante in testa, mentre all’arbitro Mariani di Aprilia, internazionale, qualcuno insegni lo spostamento sul terreno di gioco.
Juventus-Udinese 2 a 0: subito in gol Vlahovic e Zakaria, i nuovi acquisti di Madama. Allegri ha schierato il tridente Dybala, Vlahovic, Morata e ha fatto bingo anche se il centrocampo ha avuto sempre gli stessi scompensi grazie alla tattica spocchiosa di Tudor affamato di rivincita contro i bianconeri seppur con tre assenze pesanti comeCaprari, Faraoni e Simeone. Allegri aspettato in cima alla classifica supera la Dea al quarto posto e mette paura a Inter, Milan e Napoli se risolverà il problema nel cuore del gioco e se trasformerà Morata in Mandzukic. Il veronese Kalinic, a fine gara, ha rassegnato le dimissioni perché poco utilizzato.
Salernitana-Spezia 2 a 2: il punto è pesante solo per lo Spezia. Quattro gol tutti su calci di punizioni dirette. Due belle reti fotocopia dai 20 metri di Verdi, arrivato dal Torino, effettuate con il goniometro e con il pallone incastrato nel sette alla destra di Provedel. Due rigori per lo Spezia concessi dal VVARar. Valeri di Roma e gli assistenti assenti ingiustificati. Nuova Salernitana: nel primo tempo in campo 7 degli 11 acquisti di gennaio, nel secondo in campo gli altri 4.