A margine della rifinitura sostenuta al centro sportivo “Signorini”, il tecnico del Genoa, Alexander Blessin, è intervenuto in conferenza stampa per presentare la gara contro la Salernitana.
Visto l’entusiasmo che lei ha portato sino ad ora, l’effetto Blessin può aiutare il Genoa a raggiungere la salvezza al di là degli acquisti fatti in gennaio?
“Per me il bicchiere è sempre mezzo pieno, non mezzo vuoto. Ho molta voglia di lavorare con questi ragazzi, mi fa un enorme piacere. Loro stanno facendo il meglio possibile, seguendo me e staff, e farò il possibile per salvare un grande club come il Genoa. Chiaramente adesso bisogna essere forti, chiari, fare tutto il possibile senza dimenticare la situazione di classifica. In questo momento è assai importante non essere troppo tesi, avere la bilancia tra essere molto concentrati su ogni partita e non essere troppo nervosi. Avere la gioia e la voglia di allenarsi, fare bene e non avere quella pressione che può bloccarti nelle partite. Trovare la via di mezzo”.
Nel calcio spesso di esagera e si paragonano tante partite a finali. Quella di domani sembra però una sorta di finale. Cosa non dovrà affatto mancare alla sua squadra domani?
“Chiaramente è una partita molto importante e difficile, ma come abbiamo visto nelle ultime due partite siamo riusciti a trascinare i nostri fantastici tifosi, facendoli diventare il nostro 12esimo uomo. Lo abbiamo trasmesso nel modo di giocare. Domani sarà importante ripetere le performance delle ultime due gare per aiutare la squadra ad avere questo dodicesimo uomo. Naturalmente è una delle ultime 14 partite che dobbiamo giocare e ci sono 39 punti da fare, ma è una delle finali tra le ultime partite. Bisogna fare il possibile per fare tre punti. Anche la scorsa settimana dicevo che dobbiamo pensare partita per partita: per noi è la migliore soluzione per cercare di fare il migliore risultato possibile”.
Ha ritrovato due elementi come Rovella e Criscito, mentre a Roma abbiamo visto Amiri. Finalmente si può dire che può giocarsi una gara coi famosi 16 giocatori?
“Il nostro modo di giocare prevede un’intensità molto alta. Se dopo un’ora ho la qualità di questi giocatori e posso inserirli, posso dare molta qualità grazie alla larghezza di questa rosa. Non abbiamo avuto il tempo per una preparazione mirata a fare un gioco intenso per 90’, perciò è importante avere la possibilità di fare queste sostituzioni”.
Due giocatori che sono entrambe prime punte, come Destro e Piccoli, nel suo gioco possono eventualmente anche coesistere e giocare assieme, considerato che quella di domani è gara da vincere?
“Nella mia testa questa soluzione c’è, quella di giocare con due attaccanti. Per fare le gare chiaramente vi è necessità di gol, ma abbiamo anche bisogno di altre cose, come attaccare e saper difendere quando lo fai. La difesa deve reagire bene in quel frangente lì per non rischiare. Ci sono molte altre cose importanti oltre, ovviamente, fare gol. Ci sono idee e pensieri che hanno allenatore e staff, quello che succede in partita dopo 60/70 minuti, avremo la possibilità di poter inserire un attaccante per per vincere la partita”.
Gudmundsson potrà già giocare, anche solo a gara in corso? E Frendrup?
“Albert (Gudmundsson, ndr) dopo i primi allenamenti ha mostrato di avere molta rapidità col pallone e molta qualità. Domani sicuramente avrà moltissime possibilità di giocare o, comunque, di entrare. Quello è sicuro. Morten (Frendrup, ndr) ha dimostrato qualità come mentalità, ma deve abituarsi e adattarsi fisicamente. Con un po’ di pazienza, lo porteremo al livello necessario per giocare”.
Che atmosfera si aspetta domani, quando per la prima volta da quando siede sulla panchina rossoblu vivrà il bagno di folla di 15mila tifosi rossoblu al Ferraris?
“Abbiamo già visto con l’Udinese che atmosfera ci fosse, anche solo con 5mila tifosi. Per me è molto importante quanto ho visto dopo le ultime gare: vedo quell’energia, euforia, positività che la squadra trasmette alla gente. Tutti noi cerchiamo di essere positivi e, ovunque vada, sento che le persone hanno nuovamente quel pizzico di speranza, soprattutto per l’atteggiamento che c’è nella squadra quando gioca”.
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