Presente nell’ultima sfida del Genoa al Penzo contro il Venezia, l’ex direttore generale rossoblu, Giorgio Perinetti, è tornato a parlare del futuro del Grifone e della sfida della scorsa domenica.
Ha visto il Genoa dal vivo domenica a Venezia. La squadra che ha visto?
“Ero curioso perché non conoscevo Blessin e molti giocatori del Genoa. Ho visto una squadra in grande difficoltà nella prima fase della partita, che ha retto con mestiere, ma con fatica. Poi la squadra è salita, ha iniziato a salire ed è arrivata la bella azione del gol di Ekuban. Nella ripresa meritava di più il Genoa, che ha giocato un bel calcio, propositivo, ragionato, con un palleggio interessante. Non sono state tante le conclusioni in porta, ma il Genoa ha tenuto il campo molto bene. Il calo fisico di Destro ha impedito di avere una punta fisica di riferimento in area. Ma la gara del Genoa nella ripresa è stata ottima”.
Blessin e Spors sono una storia nuova per la Serie A: è una storia che avrà successo quella del loro modo di concepire calcio?
“Si tratta di trasferire da noi una mentalità. Un aspetto che può essere facilitato dal fatto che le società a conduzione americana delegano maggiormente rispetto proprietà che hanno presidenti italiani. E può essere agevolata dal fatto che molti giocatori sono stranieri. Ci vorrà il suo tempo per questa trasformazione”.
Il Genoa ha la possibilità di salvarsi?
“Le possibilità ci sono, ma è una lotta serrata senza esclusione di colpi. I giochi sono tutti aperti. Per il Genoa si tratta di non arrestare questa crescita dall’arrivo del nuovo tecnico e di mantenere i nervi saldi sino all’ultima partita. Ci vorranno grande determinazione e coraggio”.
Genoa-Inter, dirige Chiffi. Sarà la terza direzione stagionale coi rossoblu
