Sballottato il Biscione di Inzaghi dal Grifone di Blessin. Chi riassume la partita solo con i report vuole dire che non l’ha vista. In questo Genoa il risultato pieno fa fatica ad arrivare perché manca più che la fantasia il fatto di mettere bene il pallone negli spazi sbagliando troppi passaggi sulla trequarti. Abbiamo visto Amiri solo per 11 minuti compreso il recupero: dovrà essere lui di sana pianta crearli.
Anche con l’Inter le occasioni da gol ci sono state, ma sono andate in fumo. È arrivato un altro pareggio a reti inviolate perché anche con l’Inter ci sono state fermezza e rigore nella fase difensiva.
Blessin sta cercando di mescolare disciplina e libertà per ottenere qualcosa in più da una squadra fragile psicologicamente. A giocare sono quasi sempre gli stessi del passato, perché hanno perso 6 mesi come ha denunciato Sturaro, capitano coraggioso con una gamba bendata dal ginocchio in su che non ha mai mollato un centimetro agli avversari.
Spors e Blessin appena arrivati hanno capito che un Genoa in campo come nel passato era un Genoa perdente. Blessin appena arrivato nei suoi allenamenti ha cercato di mescolare corsa, tecnica e gestione degli spazi (peccato non vederli) e i miglioramenti si scorgono in ogni gara giocata.
Dovrebbero essere allenamenti per cercare di giocare bene il pallone a grande velocità, capendo nel minor tempo possibile dove mettere il pallone. Solo chi ha controllo perfetto del pallone può correre rapidamente con il pallone al piede.
Per gestione degli spazi non si pensa al catenaccio, ma all’intelligenza del gioco, all’adattamento per svolgere una gara ragionando pilottando e cercare di non subirlo.
L’Inter lo ha subito, al di là del possesso pallone superiore, di più tiri dentro e fuori dallo specchio della porta. Inzaghi è stato costretto cambiare modulo per non subirlo passando dal 3-5-2 di fabbrica al 4-4-2.
Il calcio di Blessin in qualche frame della gara contro i neroazzurri sembrava il calcio impossibile dell’Olanda di Rinus Michel. Mancavano Cruyff e compagnia. Per la riuscita di questo calcio colorato di rossoblù a quarti bisogna muoversi tanto e muoversi in tanti.
Il Totalblessin per essere vincente si deve basare sulla pressione complessiva di una squadra sull’altra, pressione votata alla conquista di spazi in attacco e recupero del pallone in fase difensiva. A Blessin non piace un gioco che si basi sull’attesa degli avversari.
Per la salvezza l’unica strada che deve percorrere il Vecchio Balordo quella di avere una mentalità positiva. È una necessità, i giocatori devono entrare sempre in campo quasi sicuri di vincere. La mentalità positiva non può essere solo di qualche calciatore, deve essere di tutti: altrimenti non serve. Riecheggiano nelle orecchie le parole di Sturaro quando invitava chi non ci stava di andare via.
Blessin lavora su questa necessità probabilmente facendo giocare tanto insieme tutti, in modo che i calciatori abbiamo fiducia in se stessi e nei compagni. Il calcio di Blessin per avere successo deve essere un gioco d’insieme. Tutto può riuscire quando il calciatore in possesso del pallone capisce che vicino c’è un altro calciatore bravo. Dispiace quando si parla degli allenamenti di Blessin usare avverbi che indichino dubbio, ma lo si fa perché sono tutti a porte chiuse.
Chiffi, pur essendo transitato nei ruoli di arbitro internazionale nel gennaio scorso, ha confermato di conoscere il regolamento male e la relativa applicazione alla voce falli e scorrettezze non è uniforme, in una disparità di giudizio tra i falli fischiati al Genoa e all’Inter. Per l’ennesima volta sulla gara del Genoa ha inciso non espellendo Perisic, graziato con il giallo per una tacchettata evidente a gamba tesa sulla coscia di Hefti. Correva il 56′ di gara: era rosso, anche l’antiquario di Bergamo Mazzoleni al VAR non l’ha visto.
Bene la lettura della partita di Blessin e il suo staff, giusti i cambi, peccato due non previsti per infortunio. Cambiaso uscito in barella per un trauma al ginocchio. Ricaduta muscolare per Maksimovic.
Per il Genoa il tempo è tiranno, la salvezza ancor di più. Difficile con il Grifone visto contro il Campioni d’Italia pensare negativo, ma occorrono gol e risultati per aumentare la possibilità di rimanere in Serie A.
Giocato il terzo tempo nel cuore della Gradinata Nord. Cori e canti per altri 45’ dopo la fine della gara.