Il Grifone si è svegliato, vuole volare. Domani toccherà a Blessin e alla sua band fargli prendere il volo dei tre punti, ultima chance per continuare a sperare nella matematica.
Il Vecchio Balordo e il suo Popolo vogliono la vittoria, sono un vulcano che ha mal di stomaco. La volontà di vincere deve essere un motore il quale se ne infischia della vettura che è andata in folle per troppe gare.
Blessin con la sua carica ha conquistato tutti, pubblico e calciatori. Tutti arrivano al Tempio con la voglia di divertirsi, di fare casino, di godere attraverso il gioco, figurarsi con il gol. L’idea di gioco piace ai giocatori e al pubblico, idea diversa alla quale tutti contribuiscono in campo e fuori aggiungendo varianti. Sono strategia, idea, tattica apprezzate dai calciatori il regalo di Blessin fatto alla rosa genoana.
Adesso c’è spirito di squadra già dal riscaldamento coi giocatori pronti a realizzare la strategia.
Contro l’Empoli di Andreazzoli non sarà gara facile. Per vincerla Sturaro e compagnia dovranno mettere furore nelle loro giocate che possa consentire loro di renderle vincenti. Nel cuore del gioco, dove si giocherà buona parte di gara, la chiave sarà la capacità di Badelj e compagni di rimanere freddi mentre tutto intorno brucia. Brucia per la velocità del pallone, per il tasso agonistico che sale, per i crescenti bisogni di dinamismo mentre le energie progressivamente vengono a mancare.
Il furore deve permettere al Vecchio Balordo di fare qualcosa in più e prendere il largo dagli uomini di Andreazzoli, i quali metteranno in campo la sempre buona preparazione tecnica e tattica del Mister, ma anche una probabile incapacità di reggere di fronte a quel furore.
Descrivere con i numeri un modulo di gioco di Blessin non esiste. Statico è solo all’inizio prima del fischio dell’arbitro, solo per la difesa, dopo non c’è più nulla di fermo nelle due fasi di gioco.
Contro l’Empoli sarebbe opportuno che qualche giocatore genoano riesca a trovare il tempo e spazio delle giocate, l’ABC del calcio. Tempo e Spazio, nel contesto di una situazione di gioco, sono relativi e non assoluti, sono propri di ogni giocatore che applica il cervello alle scarpe bullonate in quella specifica situazione spazio-temporale.
Blessin in ogni allenamento proverà a cercare di migliorare costantemente i fattori Tempo e Spazio nel singolo attraverso interventi individuali o collettivi.
Tempo e Spazio mancavano troppo spesso anche nelle ultime gare del Grifone che potevano far fare altro risultato.
La formazione del Genoa con i cerotti in difesa, la speranza di recuperare Bani. Qualcosa alla ricerca del gol anche senza Harry Potter potrebbe cambiare nei tre dietro la prima punta, Destro o Yeboah.
In casa empolese, dopo un girone di andata al fulmicotone 27 punti in 19 gare frutto di 8 vittorie e tre pareggi l’Empoli di Andreazzoli nel girone di ritorno in otto gare ne ha perse quattro e pareggiate altrettante.
A 31 punti i toscani guardano la zona rossa dall’alto, ma Andreazzoli non si fida di questo calo di undici gare dove non sono riusciti a fare il bottino pieno.
L’Empoli ha vinto più gare fuori casa (5) e pareggiate (5), oltre 3 perse, mentre in casa ne ha vinte 3, pareggiate 2 e perse 9.
In tutti questi numeri non bisogna dimenticarsi che i toscani difficilmente hanno giocato male, anzi hanno giocato bene in tutte le gare, ma aver fatto pochi punti nelle ultime 11 giornate farà pensare “nonno” Andreazoli, maestro di gioco: buoni i 40 gol fatti, meno bene i 52 subiti di cui 22 dall’inizio del girone di ritorno in sole 8 gare.
L’ultima gara di campionato l’Empoli ha perso in casa dalla Juventus ma la Signora ha fatto fatica nel fare gioco: poi qualche ingenuità ha cambiato il risultato. Anzi, l’ha determinato.
L’Empoli prova a giocare al calcio e vuole farlo bene contro qualsiasi avversario. Ha un’identità precisa, un calcio sistemico e cerca sempre di produrre qualcosa, non si mette in difesa vicino alla propria porta per strappare un punto.
Andreazzoli non ha mai cambiato in tutte le gare giocate il 4-3-2-1, al massimo uno dietro due punte, giocando in verticale con ripartenze veloci ficcanti, con la ricerca della verticalità per attivare le combinazioni offensive negli spazi.
Andreazzoli già con il Genoa aveva fatto vedere di lavorare molto sulla struttura identitaria fidandosi di un gruppo di titolarissimi.
Domani all’ora di pranzo tornerà al Ferraris, stadio che gli piace come la tifoseria che prima di essere licenziato lo aveva acclamato l’ultima volta sotto la Nord anche se perdente per 2 a 1 contro il Milan per il gioco espresso.
Nel Tempio domani dovrebbe scendere la formazione tipo senza il centrale difensivo Ismajli squalificato e i due che hanno finito la stagione per lesioni al crociato, Marchizza e Haas. Al posto dello squalificato Ismajli dovrebbe esserci ballottaggio Romagnoli e Tonelli, dubbi sui due o un trequartista.
Genoa-Empoli diretta da Aureliano di Bologna. Mentre in settimana hanno chiesto arbitri esperti per le squadre che si giocano il campionato, domani al Ferraris scende un arbitro di 40 anni con sole 22 gare dirette in Serie A. Ventidue gare con 11 rigori e 6 espulsi. Aureliano la sua prima gara in A l’ha diretta nel 2014, a seguire sempre un paio di partite annuali (per non perdere il posto). Solamente la scorsa stagione ha diretto 6 gare come nella stagione in corso con 5 rigori assegnati e 2 rossi. Con il Genoa una gara diretta, una sconfitta contro l’Atalanta nel 2016. Con l’Empoli 0 gare dirette in serie A, ma 7 in B.
Per Aureliano i maligni dicono che la sua fortuna di arbitrare in Derie A deriva dalla forza del papà presidente della Sezione di Bologna, fulcro dell’AIA emiliana. Lo giudicheremo tra un panino e l’altro alle 12.30 di domani. Primo assistente Baccini (Conegliano), secondo Pagliardini (Arezzo) quarto uomo Paterna (Teramo), VAR Mariani (Aprilia), AVAR Zufferli (Udine).
Diffidati Genoa: Rovella, Sturaro. Diffidati Empoli: Tonelli, Parisi, Zurkowski