“Perché questa roba, non è fallo“. Ruota tutto intorno a questo labiale dell’arbitro Aureliano, ripreso dalle telecamere di DAZN e abbinato al gesto (da parte dell’arbitro) di tirare la maglia di Sturaro per spiegare al capitano rossoblu la scelta di non fischiare rigore su Portanova, l’episodio della trattenuta di Benassi alla maglia del numero 90 rossoblu. Un labiale perentorio, che mette fuorigioco qualunque tipologia di protocollo VAR.
Come spesso scriviamo in questo genere di approfondimenti – specialmente in questa stagione dove gli arbitri hanno inciso negativamente sulla classifica del Genoa, ma sicuramente pesa molto di più la statistica che dice una vittoria in 28 giornate – un conto è guardare un fotogramma, un conto è guardare l’azione a velocità di gioco.
L’azione al centro dell’attenzione ci riporta al minuto 33′. Parliamo di un episodio che avrebbe inasprito in maniera lampante la direzione di gara di Aureliano, il quale nella prima mezz’ora non aveva estratto neppure un cartellino, mentre nei successivi 60′ di gioco ne avrebbe estratti 8, di cui uno per Blessin (al secondo giallo complessivo, ndr). Un segnale che potrebbe stare a significare di non aver digerito le proteste dopo la decisione di non dare rigore. Un messaggio per le due squadre, quello di voler riprendere le redini di una partita nel suo complesso non troppo fallosa o nervosa.
La dinamica vede Yeboah giocare di sponda su Portanova nel cuore dell’area e metterlo davanti a Vicario. Portanova, però, anziché restare in piedi e provare a calciare col mancino, sente tirare la maglia da parte di Benassi e si lascia cadere a terra. La trattenuta, fermandoci al fotogramma, è netta. Da ogni angolazione. Soffermandoci all’episodio a velocità di gioco, la trattenuta lo è altrettanto, ma si colgono altri due aspetti dirimenti. Il primo è la posizione di Aureliano, a pochissimi metri dall’episodio; il secondo le modalità di caduta di Portanova, che forse tradisce il direttore di gara cadendo qualche istante dopo, non appena Benassi molla la presa. Un dettaglio che, con ogni probabilità, porta Aureliano a considerare il gesto come una sorta di simulazione.
Ora, per essere chiari: il punto fondamentale resta sempre quello legato all’utilizzo delle on field review. La domanda della maggioranza dei tifosi è perché Mariani, oggi al VAR, non abbia almeno richiamato l’arbitro. Il motivo è spiegato nel fatto che Aureliano era vicinissimo all’episodio e ha ravvisato la trattenuta, come non tarda a fare notare prima allo stesso Portanova, poi al capitano Sturaro. Mariani, una volta preso atto di questi due aspetti, ha le mani legate: la trattenuta non può essere considerata “un chiaro ed evidente errore“.
Ad esempio, non deve segnalare al collega in campo il fatto di non aver proprio visto la trattenuta. Aureliano, infatti, la trattenuta l’ha vista eccome e la sua stessa, scenografica spiegazione non è un’attenuante. Anzi: prima il giallo a Blessin, poi la spiegazione mimata a Sturaro sono solamente la conferma, per il VAR, che l’arbitro ha ben chiaro cosa sia accaduto e ha valutato che non vi fossero gli estremi per un rigore. Opinabile o meno, questo è stato lo scenario di questo pomeriggio al Ferraris nell’ennesima partita che il Genoa ha perso soprattutto per scarsa concretezza sotto porta e per la totale assenza di quel pizzico di fortuna che gli manca da tanto, troppo tempo.
Lo scenario di un rigore che poteva starci, ma non è stato concesso, è tutt’altro che nuovo per il Genoa in questa stagione. Uno scenario molto simile alla trattenuta di Dragusin ai danni di Destro nella sfida con la Salernitana. Senza considerare che Aureliano comminerà un giallo a Portanova totalmente gratuito in apertura di ripresa. Un giallo pesante che manda il numero 90 rossoblu in diffida a partire dall’Atalanta.
Nella conduzione spasmodica e nervosa del fischietto bolognese, all’alba dei 40 anni apparso ancora molto “inesperto” del campionato di Serie A, solamente due le scelte che hanno convinto corrette: i due gialli a Rovella e Sturaro.
Il primo è molto ingenuo nel calciare via un pallone in gesto di stizza per un fallo fischiatogli contro. Aureliano lo ammonisce previa ramanzina, pur non utilizzando lo stesso metro di giudizio qualche minuto più tardi con Henderson, che avrebbe allontanato un pallone per perdere qualche secondo prezioso (inspiegabile, peraltro, il mancato giallo a Vicario, che nel corso della ripresa avrebbe ritardato almeno una decina di rinvii dal fondo).
Il secondo, Sturaro, commette un fallo a gamba piuttosto alta nel primo tempo, involontario e dettato dal tentativo di recuperare un pallone a centrocampo, ma pur sempre negligente. Il giallo è corretto. In ogni caso parliamo di due cartellini gialli pesanti, come scritto oggi, perché Sturaro e Rovella salteranno la prossima sfida contro l’Atalanta.
Genoa, la situazione disciplinare aggiornata alla 28° giornata