Un’altra buona prestazione per il Genoa di Blessin, che contro la forte Inter ha messo in mostra un calcio totale, aggressivo, sempre propositivo. Anche se la squadra nerazzurra ha avuto il predominio territoriale, il Genoa ha giocato bene ed ha anche creato alcune occasioni per vincere la gara. Oggi, sempre a Marassi, il Grifone affronta l’Empoli di Aurelio Andreazzoli, ex tecnico rossoblu che ha avuto poca fortuna sulla panchina genoana. Andreazzoli è un allenatore esperto, con un passato su panchine di club importanti, è un maestro di calcio e le sue squadre cercano sempre di proporre un buon calcio. E anche se nelle ultime partite ha sofferto un calo notevole in termini di punti, la squadra viaggia in una zona tranquilla di classifica e sotto l’aspetto della prestazione non è mai venuta meno.

Uno sguardo d’insieme sull’Empoli.

L’Empoli scende in campo con il 4-3-2-1. Il possesso palla, le triangolazioni rasoterra e le imbucate per via centrale sono le caratteristiche più evidenti, ma la formazione di Andreazzoli paga queste sue peculiarità con una certa fragilità difensiva: dopo la Salernitana, ha la difesa più battuta del campionato.

L’analisi reparto per reparto. Partiamo dalla difesa.

Vicario, il portiere, è uno dei punti di forza: forte e reattivo tra i pali, ha qualità importanti nelle uscite sulle palle alte, si disimpegna bene con il pallone tra i piedi. I quattro difensori in linea sono Stojanovic, Tonelli, Luperto e Parisi. Il reparto non sempre lavora in modo omogeneo, anche se i singoli giocatori hanno buone qualità. Stojanovic, il terzino di fascia destra, ha un’ apprezzabile tecnica di base unita ad una buona qualità di corsa, ed è pericoloso nelle sue incursioni palla al piede. Parisi, il terzino sinistro, classe 2000 prodotto del vivaio empolese, ha facilità di corsa ed un ottimo piede mancino, quando deve difendere con il destro va in difficoltà. Tonelli e Luperto sono i due centrali. Tonelli, ex Sampdoria bravo nel gioco aereo, non è molto rapido, ma sopperisce a questo con un ottimo senso della posizione, alterna buone prestazioni ad altre più lacunose, ama fare interventi in scivolata. Luperto, attento e con buona tecnica di base, è bravo nell’impostazione prevalentemente con il sinistro e buono nel gioco aereo, è cresciuto nel settore giovanile del Napoli.

Il centrocampo.

Asllani, Zurkowski e Bandinelli compongono la mediana. Asllani, giovane albanese classe 2002, gioca come regista al posto di Ricci ceduto al Torino, è bravo a dettare i tempi della manovra e a far girare la squadra. Nonostante la giovane età, ha personalità da vendere ed un ottimo senso della posizione, è ad Empoli da molto tempo e fa parte della nazionale Under 21 dell’Albania. Zurkowski è la mezzala di destra, ha piedi buoni e corsa, è bravo nel dribbling e nei lanci lunghi: un giocatore in prepotente ascesa, polacco di proprietà Fiorentina. L’altro interno di centrocampo è Bandinelli, giocatore di corsa e dagli inserimenti importanti e con buone proprietà tecniche. Stojanovic e Zurkowski a destra e Parisi e Bandinelli a sinistra costituiscono catene fondamentali.

L’attacco.

Henderson e Bajrami sono le due mezzepunte. Henderson, trequartista dinamico e dalla buona prestanza fisica, ha corsa ed un buon piede destro, è bravo nel recupero palla e negli inserimenti. Bajrami, l’altro trequartista, albanese con cittadinanza svizzera, dispone di ottima tecnica e fantasia, possiede un bel dribbling ed un tiro da fuori area pericoloso e preciso. Pinamonti, la punta di riferimento, forte fisicamente, fa a sportellate con gli avversari, è bravo in acrobazia e pericoloso dentro l’area di rigore, un attaccante giocatore che ha indossato la maglia rossoblu proprio quando il Genoa era guidato da Andreazzoli.

Come si comportano sulle palle inattive?

Sui corner e sulle punizioni laterali a sfavore difendono a zona e Vicario si impone con la sua presenza. in fase offensiva i corner sono calciati da Bajrami e Zurkowski. Quando le squadre avversarie difendono a zona, fanno il gioco a due per far muovere la difesa avversaria, Tonelli e Luperto salgono per colpire assieme a Pinamonti, Bandinelli ed Henderson.

In conclusione?

Blessin ha dato sicuramente una nuova impronta al Genoa, ora la squadra cerca sempre di fare la partita, lotta, crede sempre nella vittoria e la cerca sino all’ultimo minuto. Tutto questo ha riavvicinato il popolo rossoblu alla squadra, oggi lo stadio sarà ribollente più che mai, è doveroso vincere per continuare a sperare nel miracolo salvezza.

Articolo precedenteGenoa Femminile, Under 12 batte la Samp e sale in vetta
Articolo successivoRassegna Stampa del 6 Marzo, arriva l’Empoli all’ora di pranzo. Yeboah nuovamente punta dal 1’
Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.