Altra giornata di campionato horror sul piano arbitrale e non solo da parte di quelli con poca esperienza. Le dichiarazioni del Direttore Sportivo Vagnati alla fine di Torino-Inter, interrogato sull’episodio da rigore ai danni di Belotti, dovrebbero fare rumore considerato che l’episodio non è stato visto e considerato da due arbitri internazionali come Guida in campo e Massa al VAR.
Al dirigente granata è stato chiesto cosa gli avesse detto l’arbitro, che aveva confermato di averlo giudicato non rigore e del colloquio con Massa al VAR: “non mi ha chiamato, non ci siamo sentiti, non è qui”. Massa era al Lissone, la nuova casa del VAR, che ha più televisori di Unieuro in tutti i negozi italiani. L’episodio e le parole di Guida faranno scattare altro protocollo VAR? Probabilmente sì.
Non si è capito perché se l’arbitro in campo ha dubbi non può chiedere di consultare le immagini e deve essere richiamato solo dal VAR. A questo punto un’altra domanda: cosa servono gli auricolari? Per salutarsi? Basta protocolli che ognuno interpreta a modo suo. Vogliono la tecnologia? Allora la semplifichino: nel dubbio consultare i replay.
Ci sarebbero perdite di tempo per una più seria necessità rispetto alle gare che non si giocano neanche per 60’ effettivi di gioco. Del resto dovrà arrivare anche il momento del tempo effettivo, per lo meno il quarto uomo guadagnerebbe il gettone di presenza.
Tanti altri errori di rigore all’ultimo minuto, cartellini gialli a vanvera trasformati in rosso sempre da arbitri internazionali o appena dismessi, Doveri su tutti in Hellas Verona-Napoli.
Per l’ennesima volta bisogna ripetere: basta arbitri in attività al VAR, anche se i varristi di professione commettono gli stessi errori. La metastasi di non chiedere lumi al VAR e di andare a vedere le immagini deve finire.
Poi c’è il giornalismo da vetrina dei giornali di Cairo, Presidente del Torino, che ha fatto più danni degli errori di Guida e Massa. Il Corriere della Sera ha scritto: “indifendibili e ingiustificabili gli errori di Guida e Massa da parte dei dirigenti arbitrali”. Annunciando la squalifica per un mese ed elogiando la trasparenza del nuovo corso di Trentalange e Rocchi, ha messo in evidenza tre episodi contro il Torino: “1 a 1 contro il Sassuolo per un fallo laterale battuto più avanti; il gol annullato a Belotti per fuorigioco di Pobega di centimetri col Venezia e la presa del pallone con le mani da parte di Medel dentro l’area di rigore bolognese su rimessa del portiere SKorupski“. Il tutto dimenticandosi che sul gol di Belotti contro i nerazzurri di domenica sera sulla linea di porta c’era un calciatore del Torino considerato passivo.
Dove erano queste penne fumanti e dita veloci sul computer quando lo stesso episodio del pallone giocato con le mani era successo in Genoa-Sassuolo e sulle due ultime trattenute con maglie allungate evidenti al Ferraris su Destro e Portanova?
Venerdì c’è Genoa-Torino. Il Genoa se la vuole giocare sul campo. Il comportamento dei granata condizionerà la designazione di Rocchi e dell’arbitro investito del ruolo di VAR? Speriamo di no. Il Genoa si gioca la salvezza, il Torino rientra a 5 punti dalla zona sinistra della classifica.