Trentesima giornata di campionato. Il numero 30 nella smorfia napoletana sono “e’ ppalle d’o tenente“, le palle del tenente, associate in modo particolare alle palle di cannone sparate da Bennacer, per lanciare il Milan in testa alla classifica non più preoccupato della partita da recuperare da parte dell’Inter. Lo sono anche quelle di Vlahovic e Dybala che fanno dimenticare l’eliminazione dalla Champions alla Signora, in lutto per il mancato guadagno di euro dopo averne investiti tanti su Vlahovic e Zakaria. Abraham rilancia Mourinho alle spalle della Juventus al quinto posto in classifica con un “beep beep” all’Aquila di Sarri, il 2003 Cissè salva l’Atalanta.
In fondo sono i gol di Caputo a far respirare la Samp e dà ulteriore speranza quello di Portanova Jr. Il problema del calcio italiano bistrattato nelle Coppe Europee è che tutte le squadre in lotta per tornarci a fine stagione giocano male, ma vincono, e sull’analisi della partita conta solo il risultato.
Entro venerdì prossimo le squadre che devono recuperare una partita o due per colpa del Covid dovranno rivolgersi all’ultimo grado di Giudizio del CONI. L’unica squadra che potrebbe avere problemi per il calendario europeo è l’Atalanta. Per tutte le altre aumenterebbe la vergogna se non si recuperasse appena dopo la sosta per la Nazionale. Il campionato è già falsato dagli errori arbitrali che pareggiano quelli del gioco e dei giocatori.
Martedì e mercoledì scorso le clamorose sorprese sono arrivate dalla Champions League. Eliminate Manchester United, Juventus e Ajax a domicilio da Atletico Madrid, Villarreal e Benfica. Il risultato più clamoroso è quello di Ancelotti che con una tripletta elimina il Paris Saint Germain degli sceicchi Neymar, Messi e Mappé. Giovedì lasciano in auge in calcio italiano la Dea di Gasperini vincente in Germania contro il Bayer Leverkusen e la Roma di Mourinho in Conference League che rischia contro il Vitesse, salvata dal gol al 90esimo di Abraham.
In campo al Venerdì all’ora dell’aperitivo lo Spezia ci ha provato con il Sassuolo che ha calato un poker grazie a una doppietta di Berardi e al gol di Scamacca, note liete per Mancini e la Nazionale. Spezia a quota 29, +7 dalla zona retrocessione.
Alla sera al Ferraris di Genova cena con delitto senza il tentativo di sapere subito chi fosse l’assassino: l’arbitro Mariani di Aprilia con due gialli in 6’ a Østigard, per di più senza aver commesso il fallo. Ma Genoa-Torino finisce 1 a 0. Partita vera fino al 26’ del primo tempo con un Grifone in salsa Blessin e la risposta di Juric con le marcature ad uomo. La differenza è stata fatta dalle seconde palle, decisiva quella di Frendrup sulla trequarti e il gol di Portanova. Gol che andrà nella storia del Genoa non solo per la seconda vittoria arrivata dopo sei mesi, nel giorno in cui si festeggiava i 30 anni dalla prima vittoria di una squadra italiana ad Anfield contro il Liverpool. Toro matato per la terza volta da tre squadre in fondo alla classifica: Venezia, Cagliari e Genoa. Il manico del Pirata si vede a tratti, i calciatori in attacco no.
Inter-Fiorentina 1 a 1. Sette punti in sette partite per Inzaghi che ha smarrito il centrocampo. Manca il pistone Brozovic e il motore a centrocampo non gira. Le scelte di Inzaghi sono state fallimentari prima con Barella e dopo con Calhanoglu che non hanno nulla per giocare da play. La Viola di Italiano ha vinto nel cuore del gioco, Torreira non solo autore del gol: ha giocato con una benda in bocca per 45’ per aver perso un dente per una pallonata.
Napoli-Udinese 2 a 1. A seguire l’ennesimo stop del Biscione ha caricato il Napoli che è passato dai brividi di Deulofeu, che ha portato in vantaggio i friulani, all’euforia di Osimhen che ha ribaltato il risultato. Napoli a tre punti dal Milan crede in San Gennaro anticipato al 23 di maggio invece che al 19 settembre. L’Udinese ha lottato anche in 10 per 25’ per l’espulsione di Pablo Mari.
Cagliari-Milan 0 a 1. Che fatica per il Diavolo rossonero sull’isola sarda. Niente Giroud, Leao, Ibra: ci ha pensato un gol di Bennacer a preoccupare i sardi e Mazzarri in fondo alla classifica. Strano il Cagliari di Mazzarri: gioca a uomo, parte sempre più basso e prende regolarmente gol. Il Diavolo non ha perso la testa per 95’. Maignan il portiere e Tomori il difensore invece sì per per gli insulti ricevuti dalla Curva dei tifosi del Sardegna Arena per il colore della pelle. Curva già multata per altri “buu” nei confronti di calciatori di colore. L’arbitro Di Bello e i suoi collaboratori nel pieno del parapiglia con giocatori, dirigenti e panchine in campo. Non vedo, non sento, non scrivo non sarebbe giusto per la regolarità del campionato. Capitato tutto nella settimana in cui la Lega di Serie A, in concomitanza con la diciottesima settimana contro il razzismo che si celebra dal 15 al 21 marzo, ha lanciato la campagna con tanto di bollino sulle maglie “Keep Racism Out“.
Venezia-Sampdoria 0 a 2. Domenica disastrosa dei lagunari, gli errori del terzo portiere finlandese Maenpaa e dei mediani Ampadu e Fiordilino fanno respirare la Samp e il cinico Caputo. Tre punti importanti per i blucerchiati che salgono a 29 in classifica, quarta sconfitta consecutiva per il Venezia che vede la Serie B più vicina.
Empoli-Verona 1 a 1. Un punto per uno non fa male a nessuno. Andreazzoli non è preoccupato per la classifica ma per l’astinenza da vittorie. Tudor pareggia con le scelte dalla panchina e viene premiato dal giovane Cancellieri, che lo premia con un gran gol.
Juventus-Salernitana 2 a 0. È bastato un tempo a muso lungo per Allegri con Dybala e Vlahovc in gol per superare la Salernitana in fondo alla classifica, che si è mangiata un’altra possibilità delle due gare da recuperare essendo a 6 punti dalla penultima posizione in classifica. Scagliò il primo pallone chi pensava il giorno della Befana ch la Signora potesse giocarsi il terzo posto in classifica nello scontro diretto alla ripresa del campionato contro l’Inter e la panchina traballante di Inzaghi.
Roma-Lazio 3 a 0. Pur essendo reduce dalla gara di Coppa del giovedì, Mourinho si è fumato il sarrismo. Un trionfo tattico di Mourinho, il sarrismo è rimasto come dall’inizio del campionato nel taccuino e gli appunti del Mister bancario. Er pupone in Tribuna godeva, Er pupone inglese in campo faceva gol.
Bologna-Atalanta 0 a 1. Diavolo di un Gasp: senza attaccanti lancia il 2003 Cissè che lo premia con un gol quasi sul gong finale. I felsinei sprecano, la Dea non acchiappa la Lupa di Mou a 51 punti, quinto posto in classifica.
Inizia oggi la settimana degli Azzurri con vista annebbiata sul Qatar nei due spareggi da giocare, visto e considerato che la rosa a disposizione di Mancini ha perso smalto in campionato. Tra gli acciacchi di quelli dietro e l’astinenza del gol di quelli davanti Mancini dovrà inventarsi qualcosa non tanto con la Macedonia senza Pandev, ma con la vincente di Portogallo-Turchia. Dispiacerebbe un’altra non partecipazione a un Mondiale, ma sarebbe il giusto castigo per FIGC e Lega Serie A considerato che negli ultimi quattro anni non hanno fatto nulla e sono andate avanti facendo giocare in campionato 9/11 di stranieri per squadra e non facendo alcuna riforma dei campionati.