Dopo l’eliminazione da un altro Mondiale dopo quello in Russia del 2018, in Turchia ieri sera in un partita beffa. L’Italia e Mancini hanno fatto vedere poco, ma anche che il lavoro del CT non è stato un fallimento completo seppur tenuto poco in considerazione nelle scelte di formazione ammaliato dal successo europeo.
Probabilmente sarà pentito contro la Macedonia di avere mandato in campo e in toto gli scoppiati o boriosi del Campionato Europeo vinto. Nulla di eclatante contro la Turchia, la Nazionale sperimentale ha vinto con il cuore e la voglia di fare risultato, dimostrando che qualcuno in panchina più in palla e più in gamba poteva evitare l’ennesima beffa al calcio italiano.
Mancini ha chiesto scusa per il fallimento, probabilmente ieri notte prima di dormire avrà capito di aver sbagliato a fidarsi dei Campioni d’Europa scappati il giorno dopo da Coverciano. La partita contro la Turchia non contava nulla, ci ha solo regalato una Nazionale sperimentale migliore rispetto a quella vista a Palermo contro avversari più deboli.
Confermato solo Donnarumma, un disastro a Palermo ma anche in Turchia dopo i primi minuti di gara e non solo per il gol subito e la sindrome di Madrid nella partenza dai suoi piedi del gioco. Rincuorato da Chiellini, ha permesso alla fine con le sue parate all’antica di salvare il risultato.
La novità più importante è stato Scamacca: con il fisico da centravanti ha permesso al nuovo centrocampo di sostanza più che di qualità (ma migliore di quello siciliano) di non soccombere. In campo tra Turchia e Italia c’erano 5 calciatori che militano nel Sassuolo, un uppercut che dovrebbe far male alle squadre titolate del calcio italiano ammaliate da procuratori e agenti.
Non è stato facile giocare contro una Mezzaluna rossa davanti al proprio pubblico. La Turchia non è la Macedonia e la reazione azzurra lascia spiragli di speranza per il futuro: importante era vincere non solo per il Ranking, ma anche per il morale.
Mancini resta al suo posto. “Vuole vincere un Mondiale“. Per farlo, oltre a pensare a un altro modulo da cambiare in corso di gara collaudato ma ispezionato dagli altri CT, nei prossimi giorni, quando parlerà nuovamente con Gravina, dovrà chiedere che le polemiche fra Federazione, Lega Serie A, società e allenatori non siano altro dejavu già visti nel passato intervenendo subito sul campionato, sui giovani, sulla formazione, sui centri federali.
Per sperare in un altro successo nel futuro la prima prova si avrà già a giugno prossimo, Mancini giocando partite importanti contro Argentina e per la Conference League non può rischiare un’altra trasfigurazione alla Gattopardo. “Cambiare tutto per non cambiare nulla o poco”.
Ieri nel pomeriggio in campo anche l’Under 21 di Nicolato. A fatica hanno battuto la Bosnia dopo il pareggio inaspettato della scorsa settimana in casa del Montenegro. Il risultato, conti alla mano, è importante. Gli Azzurrini sono restati in cima alla classifica del girone di qualificazione all’Europeo di categoria, a giugno possono staccare il ticket.
Se la partita e il pareggio contro il Montenegro ha visto protagonista Portanova, la gara con la Bosnia è stata vinta, oltre al gol di Rovella, mezzala a tutto campo, dal gioco di Yeboah centravanti di movimento, ma soprattutto grazie al totalpressing alla Blessin imparato dai tre calciatori in quel di Pegli.
I cerotti, anzi le ingessature, del calcio italiano sono comunque troppi. Già da oggi lo schiaffo ricevuto per un’altra non partecipazione al Mondiale che ha acceso la guancia di tutti gli amanti del calcio italiano, non verrà dimenticato facilmente anche se arriveranno altri buoni risultati.
Tutto questo succederà se il senapismo, una cataplasma contenente solo interessi e bisticci per il potere (anche ad parte del CONI e non solo di FIGC e Lega Serie A, di persone che son diventate intollerabilmente fastidiose, moleste, insopportabili nei confronti dello sport più amato), finirà e permetterà di mettere subito in atto tutti i provvedimenti e i cambiamenti utili per portare il calcio italiano all’altezza delle altre federazioni europee.