Secondo quanto riportato dalla Procura Federale (clicca QUI per la nota ufficiale) è stato inoltrato il deferimento a undici società calcistiche in merito al Caso Plusvalenze. Per la precisione, 5 formazioni di Serie A e sei delle serie minori.
Le squadre di Serie A coinvolte sono Genoa, Sampdoria, Juventus, Napoli ed Empoli, con alcuni dirigenti che sarebbero quindi a rischio squalifica per illecito amministrativo. Tra le società coinvolte, quella blucerchiata – tramite una nota ufficiale – è stata la prima a comunicare di ritenersi sicura di aver “operato nel rispetto delle leggi statali“. Le squadre che rischiano di più, però, dovrebbero essere quelle di Serie B coinvolte: per loro la pena potrebbe portare anche ad una penalizzazione in classifica o ad una retrocessione.
“Il Procuratore Federale, espletata l’attività istruttoria in sede disciplinare ed esaminati gli atti del procedimento, ha deferito dinnanzi al Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare le Società FC Juventus, UC Sampdoria, SSC Napoli, FC Pro Vercelli 1892, Genoa CFC, Parma Calcio 1913, Pisa Sporting Club, Empoli FC, AC Chievo Verona, Novara Calcio, Delfino Pescara 1936 a titolo di responsabilità propria, ai sensi dell’art. 31 comma 1 del Codice di Giustizia Sportiva, per avere contabilizzato nelle Relazioni finanziarie plusvalenze e diritti alle prestazioni dei calciatori per valori eccedenti quelli consentiti dai principi contabili in misura tale da incidere significativamente, per alcune delle predette Società, sui requisiti federali per il rilascio della Licenza Nazionale, violando in tal modo anche l’art. 31 comma 2 del Codice di Giustizia Sportiva.
Le stesse Società sono state deferite a titolo di responsabilità diretta, ai sensi dell’art. art. 6, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva, per gli atti e comportamenti posti in essere da propri soggetti apicali dotati di potere di rappresentanza e per responsabilità oggettiva, ai sensi dell’art. art. 6, comma 2, del Codice di Giustizia Sportiva, per gli atti e comportamenti posti in essere da soggetti apicali non dotati di poteri di rappresentanza.
Con le predette società sono state deferite anche 61 persone fisiche che a vario titolo hanno ricoperto l’incarico di consigliere di amministrazione o di dirigente dotato dei poteri di rappresentanza”.