Per presentare Genoa-Lazio di domani all’ora di pranzo vogliamo iniziare con una definizione. Quella di Sarri tecnico della Lazio ormai è già nota ed è quella di Sarrismo. Quella del Mister del Genoa potrebbe aggiungersi in futuro col nome di Blessinismo.
Il Sarrismo ormai fa parte del vocabolario Treccani: “la concezione del gioco propugnata dall’allenatore Maurizio Sarri, fondata sulla velocità e la propensione offensiva, anche il modo diretto e poco diplomatico di parlare e di comportarsi che sarebbe tipico di Sarri”.
Il Blessinismo lo ricaviamo dall’intervista rilasciata a Buoncalcioatutti. La differenza importante che il tecnico laziale è legato ai suoi schemi, Blessin meno: “quando tu lavori con tutta la squadra, la possibilità che tu vinca la partita, attraverso questa organizzazione, e più alta che affidandosi a una sola persona. Penso che mettendo su più spalle una responsabilità piuttosto che su quelle di un solo giocatore di qualità, le possibilità di vincere una partita siano più alte. Sono più alte agendo da squadra”.
Per entrambi il concetto più vicino al modo di vedere il calcio è quello di essere quasi napoletani. Più Blessin un tedesco all’italiana, con i gesti, nei concetti, non essendo per adesso ancora padrone della lingua italiana.
Il suffisso per entrambi non è una moda: per Sarri è già un metodo, per Blessin lo diventerà. Entrambi si confronteranno con una frase di Albert Camus nel libro “l’Uomo in rivolta”: “La bellezza, senza dubbio, non fa le rivoluzioni. Ma viene un giorno in cui le rivoluzioni hanno bisogno della bellezza”. Quello che auspicano tutti i Genoani domani dentro il Tempio e anche fuori.
Genoa-Lazio è altro spartiacque, ancora più importante per il futuro del Genoa dopo la sconfitta in casa dell’Hellas.
Blessin negli spogliatoi del Bentegodi ha avuto subito le idee chiare e quando lo sentivo mi è tornata subito in mente l’intervista del giovedì precedente al Pio Signorini: “Il calcio è uno sport dai tanti errori e quando tu sei dispiaciuto per averne commesso uno, ti trovi sempre in una cattiva posizione. Ecco perché ciò che rende il calcio interessante è il giocare con molto coraggio e dire “ok, ho commesso un errore”, ma andare avanti, combattere per il prossimo obiettivo. Questo è ciò su cui sto lavorando”.
Blessin alla ripresa dei lavori il giorno dopo la prima sconfitta italiana probabilmente ha ripetuto lo stesso concetto alla squadra e mercoledì scorso le ha dato festa non solo per recuperare forze, ma per farla anche meditare.
Contro la Lazio con l’aiuto del sedicesimo uomo non in campo, perché ormai si gioca in 15, cercherà il pressing e il contropressing, l’unica maniera (come dimostrato nelle precedenti 8 gare prima di Verona) che ha il Vecchio Balordo per fare il risultato.
I dubbi sulla formazione sono sui tre che giocheranno dietro la prima punta e la sulla stessa prima punta, a meno che non scelga di variare la fase di attacco avendo tutti gli attaccanti a disposizione.
Blessin, calciatori, popolo rossoblu a quarti andate al Ferraris e create scompiglio. Alle 14.30 si tireranno le somme, importante aver partecipato tutti.
Il Sarrismo è uscito da Empoli con la cavalcata migliore e al Napoli sarebbero arrivati secondi e terzi posti in campionato con partecipazioni dirette in Champions, ma il suo dogma di gioco ha fatto fatica con il Chelsea anche se ha vinto una Europa League e, a seguire, uno Scudetto con la Juventus. In questo campionato Sarri ha continuato ad alternare con i biancocelesti buone prestazioni a svarioni che hanno ridimensionato la rosa a disposizione.
Ha dovuto mutare a centrocampo la sua idea di gioco, non il numero di modulo, per le caratteristiche di Luis Alberto e Milinkovic-Savic che sono giocatori meno dediti al sacrificio e alla fase difensiva puntando sulla loro capacità di finalizzare e chiudere l’azione. Per tale motivo ha aggiunto un libero davanti alla difesa, il preferito è stato Cataldi in alcune partite perché più pronto a fare pulizia davanti l’area di rigore.
Il tiki-taka di Sarri è made in Italy, ricco di tocchi di prima e uno-due fino ad arrivare a ridosso delle aree avversarie. Il possesso pallone alto è continuato. Il modulo è il 4-3-3 con terzini alti, vertice basso di costruzione e tornanti offensivi di buona tecnica. Le azioni partono dal basso con l’utilizzo del portiere e del vertice basso (Cataldi o Leiva), se l’operazione non riesce per il pressing avversario lancio lungo per Milinkovic-Savic sviluppando l’azione in verticale fino ad arrivare al terminale offensivo Immobile che oltre far gol cerca di far salire gli esterni e le mezzali.
Il bomber della Lazio è bravo nella ricerca della profondità e degli spazi vuoti per chiudere la manovra con un tiro. Operazione che gli riesce solo nella Lazio ma difficilmente in Nazionale. La strategia dell’ex Inzaghi in panchina in fase di possesso sembra continuare. La ricerca immediata del pallone quando lo perdono per i biancocelesti è subito improntata al contropiede e se non riesce al pressing sull’avversario.
I pro della Lazio sono stati elencati, i contro di cui dovrà approfittare il Vecchio Balordo risiedono nel fatto che la manovra appare lenta in fase di avvio permettendo agli avversari, oltre che di ricompattarsi dietro la linea del pallone, di sfruttare gli errori di palleggio e delle linee di passaggio. È il punto sempre critico di Sarri contestato nelle sue ultime avventure, che ha concesso transizioni positive agli avversari e difficoltà alla retroguardia dell’Aquila biancoceleste.
La formazione laziale senza Luis Alberto vedrà dentro Basic nazionale croato, senza Luiz Felipe dentro Patric. Ballottaggio in avanti tra Zaccagni, Felipe Anderson e Pedro: in tre per due posti, dovrebbero iniziare la gara i primi due.
Arbitro sarà Manganiello di Pinerolo, classe 1981, 72 gare dirette in Serie A con 21 rigori e 22 espulsi. In stagione 10 gare in cui non è stato “casalingo”: 6 gare sono state vinte da squadre esterne, 2 rigori e due rossi sventolati.
L’analista finanziario la prima gara l’ha diretta nel 2014 e fino al 2021 le sue stagioni sono state anonime quando è stato utilizzato per 10 gare in Serie A, obiettivo superato in questa stagione dopo 32 giornate di campionato. La cura di Trentalange Presidente dell’AIA di Torino lo starà aiutando nelle prestazioni a 40 anni di età. L’ultima con il Genoa il pareggio in casa del Sassuolo, l’ultima con la Lazio la vittoria per 1 a 0 contro il Venezia con rigore di Immobile.
Diffidati Genoa: Portanova. Diffidati Lazio: Luis Felipe, Patric, Marusic.