Nel passato la redazione di Buoncalciotutti fece un alfabeto per cercare di spiegare parole italiane correnti nel mondo del calcio che accompagnavano il resoconto degli specialisti che dovrebbero integrare in modo semplice il cronista durante le gare in televisione. Le uniche due parole inglesi erano: Tackle, Cross, Half-spaces, Penalty.
In questa stagione e in quella precedente, invece, vi è stata la calata dei termini inglesi, che qualcuno delle seconde voci fa anche fatica a pronunciarli. Per tale motivo cerchiamo di aggiornare il vocabolario di Buoncalcioatutti affinché sia da aiuto ad interpretare le parole dei cronisti native dal calcio inglese. Ultimamente la più famosa è STEP ON FOOT, “pestone”.
- SQUARE: il luogo dove si fanno le interviste a fine gare;
- FOOTBALL SQUARE: letteralmente “piazza del calcio”, poi studio televisivo;
- NO LOOK: passaggio fatto senza guardare chi deve ricevere il pallone;
- HARD MAN: calciatore per fisico, deciso nel giocare, un picchiatore;
- TARGET MAN: calciatore di altezza e prestante ricercato e pronto a colpire di testa sui calci d’angolo, cross, spioventi;
- SKILLS: doti tecniche di un calciatore;
- IN THE BOX: Quando tutti riempiono l’area alla ricerca del gol;
- PENALTY CHECK: quando l’arbitro verifica un calcio di rigore;
- CLEAN SHEET: il riconoscimento ad una squadra e a un portiere quando non subiscono gol;
- ON FIELD REWIEW: revisione sul campo quando l’arbitro viene chiamato dal Var davanti alla TV;
- SILENT-CHECK: quando l’arbitro aspetta notizie tramite gli auricolari dal VAR su azione sospetta;
- PARK THE BUS: il famoso autobus davanti alla porta per non subire gol.
Non solo termini inglesi imperversano nelle cronache ma anche italiane, la parola più famosa è: I QUINTI, cioè gli esterni o terzini sulle corsie laterali. Senza dimenticarsi: SCARICHI (passaggi all’indietro), PREVENTIVE e LETTURE (marcamenti e azione da leggere nelle due fasi di gioco).
È giunto il momento da parte di tutti capire che il calcio è uno sport popolare e già in tanti lo vogliono trasformare in un show. Se perderà il DNA popolare trasformandolo in calcio esterofilo, senza conoscenze e usanze provenienti dall’estero, per di più con una partita al giorno, spendendo euro sui campi e davanti alla TV, il pallone potrebbe sgonfiarsi per colpe di una moda che insegue la cerchia, l’aristocrazia e anche coloro che vedono le gare con il telefonino in mano per informarsi tramite Google o Wiki.