Tutto in una partita il 125° Derby della Lanterna. Il sogno principale è restare in Serie A, e non lo è solo delle tifoserie.
Entrambe le squadre hanno perso la possibilità di fare un finale tranquillo nel campionato più scarso degli ultimi anni sbagliando troppi jolly negli scontri diretti, in casa e fuori casa.
Entrambe le squadre hanno vissuto una stagione penosa sotto l’aspetto societario. Alla Samp per i problemi di Ferrero, al Genoa per la lunga operazione di passaggio di proprietà.
Oggi la Samp per cambiare vita deve rimanere in Serie A altrimenti sarà difficile il passaggio di proprietà: gli acquirenti ci sono ma non in Serie B. Oggi il Genoa americano ha un futuro. I proprietari a stelle e strisce all’inizio della loro avventura avranno avuto due piani concordati, quello A e quello B, viste e considerate non solo la classifica, ma anche le macerie dei risultati. Oggi – anzi domani – hanno capito e vogliono la Serie A che potrebbe passare attraverso la stracittadina.
I conti sul calendario verranno fatti in seguito. Juventus e Napoli le avversarie più importanti del Grifone nelle quattro gare da giocare: entrambe nel prossimo turno di campionato con Venezia e Sassuolo potrebbero raggiungere l’obiettivo stagionale prefissato la Champions League. Al massimo sarà una gara per avere un altro premio classifica che varia dal terzo al quarto posto, mentre la Signora dovrà pensare anche alla Coppa Italia per non fare altra stagione senza “tituli“.
Il calendario della Samp potrebbe essere più tosto con Lazio e Inter in trasferta e Fiorentina in casa, anche se i Viola domenica, se non faranno risultato pieno in casa del Diavolo, potrebbero dimenticarsi dei sogni europei. Tutte e tre le squadre oggi hanno un obiettivo da raggiungere: scudetto oppure Europa League.
Entrambe le squadre genovesi hanno vissuto una stagione travagliata con i cambi in panchina. La Samp da D’Aversa a Giampaolo non è migliorata. Con D’Aversa 11 sconfitte, 5 pareggi, 4 vittorie in 23 gare. Con Giampaolo dal 22 gennaio 2022 in 12 gare sono arrivate 8 sconfitte, 1 pareggio, 3 vittorie.
Il Genoa è passato da Ballardini che in 12 gare ha confezionato 1 vittoria, 6 pareggi, 5 sconfitte, a Shevchenko (9 gare, 6 sconfitte e 3 pareggi) e Konko (una sconfitta). Con Blessin in 12 gare sono arrivate 2 vittorie, 7 pareggi e 3 sconfitte. Il tallone di Achille dei doriani i 57 gol incassati, quello dei genoani i 25 gol realizzati.
Queste proiezioni di numeri dell’intera stagione sempre negativa sono figli di una mancanza di programmazione, assente e fallimentare dagli scorsi anni, salvata sempre nelle ultime giornate degli scorsi campionati per demeriti di altri e almeno da due delle squadre neopromosse. Per di più, nella stagione che volge termine alcune scelte di mercato si possono definire nefande.
Sul prato verde Giampaolo ha provato inutilmente a riproporre il suo gioco, l’amato 4-3-1-2, giocando con giocatori fuori ruolo: Rincon play, Candreva mezzala, il tutto senza risolvere davanti il problema Quagliarella-Caputo evitando che si pestino i piedi, con la difesa anche ballerina e vittima di errori singoli.
Nell’ultima gara con il Verona, Giampaolo ha mandato all’aria il suo DNA tattico schierando la squadra con il 4-5-1, con Rincon mezzala, Viera play, Candreva nel ruolo preferito di esterno di destra. Operazione riuscita con il pareggio, con una difesa più bassa, con la linea di centrocampo più vicina, anche se il gol di Caprari ha fatto vedere l’ennesimo problema di concentrazione e grinta.
Giampaolo ha cambiato il modulo ma come il dirimpettaio di domani sera in panchina ha continuato a fare fatica a creare azioni da gol, senza tirare verso la porta degli avversari.
La vittoria del Vecchio Balordo contro il Cagliari al gong finale ha ringalluzzito non solo l’ambiente. Al gol di Badelj tutta la panchina ha fatto uno scatto di 50 metri fin sotto ai Distinti per abbracciare il goleador e alla fine, in campo, a festeggiare sotto la Nord c’erano anche gli infortunati Czyborra, Kallon e Cambiaso.
Blessin, al di là delle vittorie e dall’assenza dei gol che non arrivano, ha reso indistruttibile il Grifone agli occhi delle sue genti. Non sarà spettacolare, non propone nessuna ricetta nuova, non si accattiva simpatie strizzando l’occhio a mode imperanti. Blessin e Spors sono consapevoli dello stato d’animo che gira intorno al Genoa essendo coscienti dei propri limiti e della fatica.
È cambiata piuttosto la logica: Blessin e Spors hanno rimesso a camminare in piedi una squadra persa con la testa non si sa dove, con tentativi di 3-5-2 asfittici e rombi a centrocampo che lo avevano già portato in B alla ventiduesima giornata.
Domani sera hanno ancora la speranza, con un solo risultato a disposizione, ossia la vittoria, di continuare a confidare nella salvezza. E anche la Juventus al venerdì successivo non farebbe paura se si giocasse alla Blessin, con intensità.
Il gioco di Blessin ha successo quando non permette agli avversari di palleggiare aggredendoli grazie ai raddoppi, con pressing e pressione coraggiosi. Domani saranno 101 giorni di guida di Blessin e il Vecchio Balordo ha giocato dalla prima gara a sua immagine, eccetto le tre perse senza lotta dopo la sosta.
Adesso con i pareggi non si salva più niente, perciò Blessin oltre a montare e smontare la formazione dovrà trovare la soluzione per fare gol. Giampaolo e Blessin devono essere consapevoli di giocarsi quattro finali e non un partita di campionato, perciò il numero di modulo non conta nulla. Siamo invece dell’opinione che un efficace gioco di squadra non possa basarsi né esclusivamente né prevalentemente su di una particolare distribuzione degli uomini sul terreno di gioco.
Questo sì che ha la sua importanza, a condizione ovviamente che corrisponda alle caratteristiche generali tecnico-tattiche dei giocatori a disposizione. Perciò le formazioni e i numeri del modulo a domani sera. Nessuno nel 125° Derby della Lanterna potrà giocare per il pareggio perché il vento del campionato, visti i risultati, non soffia dove vuole.
Arbitra Maresca internazionale di Napoli, che Rocchi sta cercando di lanciare in previsione del futuro. Al VAR ci sarà Irrati, in campo al sabato e anche domenica in un’altra gara (Milan-Fiorentina) senza muoversi da Lissone, la sua casa dal prossimo anno senza fischietto in bocca.
Il Vigile del Fuoco Maresca, classe 1981, vanta 99 gare in Serie A: domani è la numero 100. I numeri parlano di 22 rigori e 40 espulsi. In stagione 13 gare in stagione, 5 rigori e 5 rossi sventolati. L’ultima con la Samp la vittoria casalinga per 4 a 0 contro il Sassuolo, l’ultima con il Genoa la sconfitta per 6 a 0 contro la Fiorentina: non fu protagonista in entrambe le gare.
Dirette 11 gare con la Samp (2 vittorie, 5 pareggi, 4 sconfitte). Con il Genoa 13 gare (3 vittorie, 3 pareggi, 7 sconfitte). Primo assistente Paganessi (Bergamo), secondo Colarossi (Roma), quarto uomo Ayroldi (Molfetta), AVAR Colombo (Como).
Diffidati Sampdoria: Ekdal. Diffidati Genoa: Portanova, Destro.