GLI APPROFONDIMENTI SUL GENOA 

CORRIERE DELLO SPORT – Il quotidiano sportivo sottolinea come il Genoa ci creda ancora per la salvezza, anche se adesso la situazione è passata in controllo soprattutto delle avversarie rossoblu, prima fra tutte la Salernitana che domani recupererà la sfida contro il Venezia. In ogni caso, viene sottolineato come Blessin sia già stato confermato sulla panchina del Genoa per la prossima stagione essendosi creato un feeling col General Manager Spors e anche con la tifoseria.

GAZZETTA DELLO SPORT – Il quotidiano in rosa intervista Andreas Blazquez, che riparte subito da derby e dalla delusione per non averlo vinto. “Deluso? Come non potrei esserlo? Ho parlato con la squadra, mi aspetto venerdì contro la Juventus un atteggiamento diverso. Nulla posso dire a Criscito: lo ringrazio, ha avuto le palle. Si è preso la sua responsabilità da capitano, ha calciato il rigore, lo ha sbagliato. Sono andato ad abbracciarlo, stava davvero male”. La prospettiva dell’intervista, però, guarda più al futuro che non al passato. “C’è un piano per la salvezza e uno per la retrocessione? Non faccio questi discorsi. Dico solo che ogni nostro investimento è a lungo termine. Se dovessimo andare in B, faremo una squadra forte, partendo da un presupposto più alto rispetto a una squadra normale. Per noi non ci sono spese, ma investimenti. Se dovessimo retrocedere entro quanto vogliamo tornare in Serie A? Il prima possibile, ma fatemi questa domanda fra tre settimane. Se dovesse succedere, risaliremo. E se restassimo in Serie A faremo in modo di fare sempre meglio per avere un Genoa sostenibile, entro i prossimi tre anni, senza avere più spese che ricavi. Penso a un business a lungo termine, ma trasparente”.

REPUBBLICA – L’edizione genovese di Repubblica si mette al passo con La Gazzetta dello Sport e a sua volta ripropone le parole di una intervista esclusiva ad Andreas Blazquez, Amministratore Delegato del Genoa. Oltre a confermare Blessin sulla panchina rossoblu anche la prossima stagione, parlare di primi colloqui con agenti di giocatori importanti già al Genoa che confermano di poter rimanere se esiste un progetto interessante anche in cadetteria e parlare apertamente di Serie B con la cognizione di causa di un campionato estremamente difficile, si riparte dal derby. “Comprendo la delusione per la sconfitta con la Sampdoria, anche se negli ultimi anni non mi pare che il Genoa derby ne abbia vinti molti. Loro non hanno fatto molto più di noi e, dopo il gol, hanno giocato sporco spezzando continuamente il gioco, erano sempre per terra a farei morti. Il grande rammarico è che molti dei nostri giocatori non hanno compreso cosa significhi il derby a Genova. Pol è chiaro che, se segna Criscito, i commenti alla fine sono decisamente di tutt’altro tenore”. Ma il derby lo si lascia presto alle spalle e si arriva a parlare dell’aspetto più importante, che si lega a doppio filo anche al calciomercato di gennaio. “Se non fossimo arrivati noi, il Genoa rischiava di fallire – spiega Blazquez – La situazione economica era molto pesante, c’erano 50 milioni da buttare sul piatto e davvero non saprei dirvi come si sarebbe comportata Fingiochi. Per rilevare la società siamo andati incontro a costi sensibilmente superiori a quelli che avevamo programmato. Abbiamo anche messo soldi prima ancora delle firme perché c’erano da pagare gli stipendi e in cassa non c’era un euro. Se dovessimo andare in B un giorno si parlerà di questo scivolone come adesso si fa con l’era dei dinosauri, un fenomeno estinto e molto lontano. Continuiamo a credere nel progetto – prosegue – e una volta che ci saremo stabilizzati in Serie A pol lavoreremo per portare il Genoa in Europa. Siamo i primi a riconoscere di aver commesso degli errori”.

SECOLO XIX – Terzo step dell’intervista di Blazquez al Decimonono, che ritorna sul derby e sugli investimenti che la nuova proprietà ha già fatto ed è già disposta a fare nelle prossime stagioni. “Nella vita di un club ci sono momenti brutti, momenti belli, altri in cui nulla succede e che poi sono i migliori. Noi siamo qui per rimanere nel tempo, anche 20 o 30 anni, e per fare un progetto di crescita di sviluppo e della squadra. Continuiamo a investire e a programmare sia che fossimo in A o in B. Investiremo nelle strutture per le giovanili e nello scouting, stiamo guardando come sviluppare il centro sportivo e con la Sampdoria stiamo lavorando per un accordo sullo stadio. Se anche fossimo in B faremo una squadra forte, per tornare subito in Serie A e poi per andare in Europa. Per noi non sono spese, sono investimenti per fare crescere la società”. Oltre all’ennesima ammissione di aver commesso alcuni errori, in primo luogo l’ingaggio di Shevchenko, Blazquez torna a parlare del tema stadio (si sta discutendo con l’amministrazione e con la Sampdoria la migliore modalità, avendo affidato lo studio di un futuro restyling a una società che ha già lavorato a Madrid e in Premier League) e del tema legato al rinnovamento delle strutture diretto anche al settore giovanile, arrivando poi a parlare di chi potrà rimanere anche in caso di B. Østigard su tutti: “Non vorrei perderlo. Era in B e non giocava molto, qui potrebbe giocare in tutte le squadre di A. Pensiamo che lui sia molto soddisfatto qui, vorrei rimanesse anche in B. Cambiaso? Non dobbiamo vendere per necessità, a gennaio abbiamo ricevuto un’offerta per Cambiaso che da sola ci avrebbe finanziato il mercato e non ci avrebbe costretto a immettere subito denaro fresco. Abbiamo preferito mettere denaro piuttosto che cedere Cambiaso”. Cambiaso che potrebbe tornare tra i convocati contro la Juventus assieme a Rovella. Sturaro prova a recuperare, ma probabile un suo forfait contro i bianconeri.

TUTTOSPORTTuttosport parla del bilancio del Genoa appena approvato nonché del ritorno in campo di Cambiaso, un “raggio di sole” nella settimana post-derby del Grifone. In chiave bilancio è arrivata settimana scorsa l’approvazione con 42 milioni di passivo, tuttavia sono ancora in ballo un arbitrato sul consolidato fiscale nonché la disputa su 20 milioni di costo del lavoro lievitati post due diligence. E c’è anche il caso Buksa, con quasi tre milioni di commissioni al suo procuratore per un affare che ha visto il giocatore (ora infortunato) disputare pochissime partite.


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Genoa, la squadra torna al Signorini. Cambiaso in gruppo