L’altalena, mal di mare artificiale, in cima alla classifica, per l’Europa e in fondo alla classifica del campionato 2021/22 confermano che la trentaseiesima giornata di campionato non ha deciso nulla. L’equilibrio del campionato è figlio della caduta del calcio italiano verso il basso, delle gare vinte senza neanche tirare in porta, dei tappeti rossi, seppur pochi rispetto agli scorsi anni, e degli errori arbitrali e del VAR.
Arbitri e VAR sono ormai un problema atavico: dietro la tecnologia non può e non deve starci un arbitro in attività, lo ripetiamo dal 2017. Tra arbitro e VAR non c’è comprensione. Tra arbitro non affermato e VAR c’è competizione. Competizione legata agli interessi e alla paura di essere fregati per la carriera futura a favore di qualche altro, anche se ormai tra Serie A e Serie B superano il numero di 50 e non è più come nel passato che le vittime dei voti dei commissari di campo arbitrali e del VAR andavano a casa. L’ultimo errore di Marinelli in Venezia-Bologna conferma tutto, consulta il VAR, i replay gli danno torto per una simulazione evidente, ma continua per la sua strada.
Verona non è fatale per il Diavolo che supera il Biscione in testa alla classifica, il terzo e il quarto posto in classifica sono già stati acquisiti dal Napoli e dalla Juventus dalla scorsa settimana. Il Napoli con il terzo posto si porta sotto il Vesuvio i 21 milioni di premio, la Juventus vuole la Coppa Italia di domani contro l’Inter. Per l’Europa Lazio, Roma, Atalanta e Fiorentina si giocano un posto e se la Roma vincerà la Conference League ci sarà un posto per tutte e quattro. Verona, Torino, Sassuolo, Udinese ed Empoli non hanno più nulla da chiedere al campionato: devono dare solo serietà e competitiva.
In fondo i risultati per la salvezza di Genoa (soprattutto) e Venezia, uniti al pareggio tra Salernitana e Cagliari e alle sconfitte di Spezia e Sampdoria, lasciano tutto aperto. Sabatini, direttore sportivo della Salernitana, dopo il pareggio sardo si lamenta di nuovo pubblicamente , tanto che la sua protesta viene riportata anche da Dagospia: “tutto il calcio è una vergogna“. Con gli spari del DS salernitano non si può utilizzare la frase “chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Prima di giudicare sarebbe opportuno fare un esame di coscienza di sé stessi. Ha ragione un amico a scrivermi: “ecco come si fa suasion“. Buoncacioatutti ci prova.
Deciso il 17 maggio per il processo di secondo grado dinanzi alla Corte Federale sulle plusvalenze, in primo grado tutti assolti società e dirigenti. Liverpool in finale Champions anche se Emery ha fatto tremare Klopp. Spettacolo al Bernabeu: Re Carlo Ancelotti ha ribaltato il Manchester City di Guardiola e va in finale Champions. Dybala all’Inter è valutato 6 milioni a stagione e contratto di 4 anni. Madama si è pentita e torna alla carica per l’argentino. Il procuratore della Joya smentisce la notizia. Mourinho dato per bollito come Ancelotti va in finale di Conference League battendo il Leicester.
La Salernitana dava l’impressione di non fermarsi più battendo il Venezia nel recupero farsa dopo 4 mesi. Sabatini, non è stato una vergogna? Quale sarebbe stato il risultato a gennaio? Lecce e Cremonese promosse in Serie A. Pisa, Monza, Brescia, Ascoli, Benevento e Perugia ai playoff. Alessandria, Crotone e Pordenone retrocesse.
Inter-Empoli 4 a 2. Avvio choc per Inzaghi sotto di 2-0 contro Andreazzoli e il suo gioco. Il Biscione per ribaltare il risultato è dovuto ricorrere non solo a Lautaro, ma anche a fisicità e potenza. Troppi ricorsi al VAR per l’ndeciso arbitro Manganiello.
Genoa-Juventus 2 a 1. Bello e impossibile il Grifone che ha ribaltato la Juventus negli ultimi 5′ di gara. Una vittoria che mancava rispetto a tante altre squadre che avevano battuto le big senza tirare in porta. Dybala non è bastato alla Signora, Criscito invece si è preso la rivincita dagli undici metri.
Torino-Napoli 0 a 1. Blitz del Ciuccio contro il Toro, anche se Insigne ha sbagliato altro rigore. De Laurentis mette in cassaforte il terzo posto in classifica e stuzzica Spalletti che ancora non ha cercato casa sotto il Vesuvio: “è lui che deve sentire il bisogno di Napoli“. Cade Juric dopo 6 risultati consecutivi: non lo meritava, anche se il croato ha fatto un ampio turnover.
Sassuolo-Udinese 1 a 1. Il Sassuolo ha creato di più, ma l’Udinese ha meritato il pareggio.
Lazio-Sampdoria 2 a 0. Vittoria importante per la Lazio in ottica Europa. Sconfitta pesante per la Samp in prospettiva salvezza. Per Giampaolo e i blucerchiati non sono più possibili errori nelle prossime due gare con la Fiorentina, che non molla l’Europa, e l’Inter, che insegue lo scudetto. Il 4-1-4-1, più 4-5-1 di Giampaolo, ha poco successo come le marcature a uomo se dopo la difesa si fa infilare con un slalom alla Tomba.
Spezia-Atalanta 1 a 3. La Dea non sbaglia e ritrova i tre punti. Crisi dello Spezia che non sa più fare risultati. Gasperini continua a correre per l’Europa. Thiago Motta incassa la quarta sconfitta consecutiva nelle ultime cinque gare. La Dea non ha dominato, ma ha fatto valere la legge del gol.
Venezia-Bologna 4 a 3. I lagunari sperano ancora di non affondare. Pur a 25 punti, il Venezia spera di essere in corsa per la salvezza. Mihajlovic tornato in panchina non ci sta ad aver perso per il rigore concesso da Marinelli, anche se richiamato dal VAR.
Salernitana-Cagliari 1 a 1. Salernitana e Nicola gelati da Altare al 99’ di gara. I sardi hanno provato a fare la gara con la freschezza, i campani con le ripartenze vista la stanchezza del recupero settimanale e il poco turnover quasi non possibile di Nicola. Tutto dal 90’ al 99’ di gioco. Di Bello (sempre lui) assegna il rigore al Cagliari e dopo si tira indietro su consiglio giusto del VAR, visibile anche sul campo con uno spostamento adeguato. Espulsi Ribery dalla panchina e Radovanovic in campo. Al nono dei 10′ di recupero concessi dopo la lunga attesa davanti alla TV, Altare riporta il Cagliari nel purgatorio salvezza, solo nel mezzo dell’area salernitana a colpire di testa e fare gol.
Verona-Milan 1 a 3. Il Diavolo ruggisce nella fatale Verona milanista chiudendo i conti con la maledizione e la storia. Mancano due giornate alla fine, il Milan appare favorito per la corsa scudetto ma dovrà fare i conti con Gasperini e la Dea. Pioli non si consola, Gasp ha fatto più punti in trasferta (39) sui 59 conquistati e Tudor con il solito tridente Caprari, Barak e Simeone ha fatto ballare i rossoneri nel primo tempo.
Fiorentina-Roma 2 a 0. Sono bastati solo 11’ di gioco per colorare di Viola il sogno europeo di Italiano, per uscire dalla crisi delle 4 sconfitte consecutive e un pareggio, compresa la Coppa Italia. Complice una Roma con ancora nelle gambe la gara di Conference League e nella testa la finale di Tirana, unica notizia positiva per la Lupa e il CT Mancini il ritorno in campo di Spinazzola. Fiorentina a 59 punti in compagnia di Atalanta e Roma. Firenze vuole l’Europa e si prepara ad invadere il Ferraris doriano lunedì prossimo senza Amrabat diffidato e ammonito.