La trentasettesima giornata ha emesso i primi verdetti della stagione calcistica 2021/2022. Per lo Scudetto continua il braccio di ferro tra Milan e Inter che vincono, ma al Diavolo basterà un pareggio in casa del Sassuolo che gioca una gara nella polvere e altra sull’altare, per vincere il 19° scudetto dopo 11 anni di carestia. Per il Biscione di Inzaghi la strisciata fatta in casa del Bologna con l’errore di Radu è costata carissima. La speranza è solo il Sassuolo e sono i passi falsi del Milan del passato all’ultima giornata di campionato.
La caccia all’Europa continua tra le solite tre: Roma, Fiorentina, Atalanta negli ultimi 90′. La Lazio ha staccato a Torino il biglietto europeo. La Roma vincendo la Conference League giorno 25 maggio si qualificherebbe di diritto e lascerebbe spazio alle altre due di viaggiare in Europa.
In fondo alla classifica la sentenza è arrivata per Venezia e Genoa. La Salernitana ha il pallino salvezza in mano in casa contro l’Udinese e il Cagliari in Laguna per non affondare. Salvi lo Spezia di Thiago Motta e la Sampdoria di Lanna. Rimasti male tutti i “pasticceri” del campionato in tutte le gare i migliori in campo sono stati i portieri.
In settimana l’Inter ha vinto il secondo Trofeo, la Coppa Italia e la Juventus ha perso l’occasione di vincere qualcosa che poteva cambiare la stagione. Ha tuonato Mourinho non solo contro gli arbitri, ma anche i “varristi” di professione in particolare Banti di Livorno. Haaland ufficializzato al City. Rientrato in campo Spinazzola. Aperti gli spareggi playoff e playout in Serie B. Chiellini e Dybala hanno lasciato la Juventus. Dentro la Festa della Coppa Italia scoppia la bomba Perisic, il croato vuole 6 milioni netti di ingaggio per due anni.
La Lega Calcio in panne e fuori giri non gradisce il decreto crescita e l’indice di liquidità. La FIGC e il Presidente Gravina hanno fatto un’ultima concessione ai club della Serie A stabilendo che l’indice di liquidità per potersi iscrivere al campionato non potrà essere abbassato sotto la soglia dello 0,5 con due correttivi minimi. L’indice di liquidità potrebbe mettere in crisi diversi club a iscriversi il prossimo giugno, a meno che non si ripiani la situazione per cifre che variano dai 500mila ai 10 milioni di euro. Tutto sarà deciso il giorno 26 maggio dal Consiglio Federale della FIGC. A questo punto anche il terz’ultimo posto nella classifica di Serie A 2022 potrebbe far sognare la Serie A.
Sui campi. Poco da scrivere sulle uniche due gare che non potevano portare risultati nella lotta per lo scudetto, Europa e retrocessione. Il Torino di Juric da buon ex si prende la soddisfazione di battere per uno a zero l’ex Verona di Tudor a domicilio. Il Sassuolo vince il derby emiliano sotto le due Torri con Scamacca scatenato che supera per la prima volta in carriera la soglia delle 15 reti.
Empoli-Salernitana 1 a 1. Solita prestazione importante di Andreazzoli e compagnia contro qualsiasi avversario alla faccia di tutte le litanie sulle motivazioni. Vicario portiere dei toscani, in prestito e di proprietà del Cagliari, ha provato a salvare i sardi con grandi parate come il dirimpettaio Sepe. Perotti ha sbagliato il rigore della Serie A per Nicola. Il destino dei campani sempre contro l’Udinese dopo la gara farsa del recupero dopo 4 mesi. I friulani difficilmente arriveranno all’Arechi in pace e silenzio vista la mobilitazione salvezza di una città intera. Altro miracolo di Nicola ad un passo.
Udinese-Spezia 2 a 3. Bello e impossibile il campionato di Thiago Motta, oltre a conquistarsi la fortuna in alcune gare, ha conquistato la salvezza con una giornata di anticipo. Motta ha vinto con una rosa ristretta e penalizzata dalla FIFA nel calciomercato di gennaio. Tre gol in casa dei friulani per niente dismessi. 36 punti in classifica per gli spezzini cifra salvezza da serie A degli scorsi anni.
Roma-Venezia 1 a 1. Pareggio amaro per Mourinho contro un Venezia già retrocesso prima di giocare e in 10 uomini per un’ora di gioco. Il “mose” veneziano ha funzionato contro gli attacchi e le pallonate di Capitan Pellegrini. Mou si consola con il ritorno di Spinazzola in campo e con il Tributo ricevuto dal popolo giallorosso a fine gara: tutti in piedi ad applaudirlo.
Cagliari-Inter 1 a 3. Inzaghi fa il blitz a Cagliari con un Toro Lautaro scatenato per rimanere in corsa scudetto fino ai prossimi 90′. Lotta fino all’ultimo minuto con i cugini rossoneri contro una Sampdoria già salva. Il Cagliari rischia la B con sole tre vittorie casalinghe in tutto il campionato. Marotta, Inzaghi e compagnia fanno affidamento sul Sassuolo che alterna prestazioni, ma dovranno fare i conti con un Mapei invaso dai milanisti.
Milan-Atalanta 2 a 0. Il Milan non vince con un gioco spumeggiante ma con una difesa di ferro volando verso lo scudetto, con azioni individuali di Leao e Theo Hernandez. La Dea di Gasperini si perde nei contropiedi dei due Diavoli, difficili da digerire per Gasperini che applaude l’Atalanta e se la prende con la decisione di Orsato di non fermare il gioco per un evidente fallo di Kalulu su Pessina che ha dato via alla galoppata di 50 metri di Theo Hernandez contro tutti. Gasp formula i complimenti anche al Diavolo, affermando che è squadra che si merita di vincere lo scudetto.
Napoli-Genoa 3 a 0. Nella festa per insigne che lascia Napoli per il Canada e i dollari il “pasticcio” del Vecchio Balordo nella partita decisiva della stagione dopo averne fallite troppe in precedenza e dopo aver scatenato il grande risveglio del popolo genoano. Ha rovinato tutto, pur avendo cercato l’anima genoana al Maradona, e lo ha fatto per colpa dei soliti errori tecnici davanti alle aree avversarie e per colpa dei gol mancati. Dopo il primo gol napoletano è sparito l’atteggiamento feroce della prima mezz’ora di gioco, sbagliati l’atteggiamento tattico e i cambi.
Domenica arriva il Bologna al Ferraris per salutare la tifoseria: l’unica cosa bella da serie A quest’anno, senza nessun processo alla società e alla squadra. Occorre una vittoria per conquistare il terzultimo posto in classifica. Non si sa mai, senza illudere più nessuno.
Occorre, poi, già la prossima settimana, una conferenza stampa della società, dei 777, di Zangrillo e Blazquez per disegnare il futuro prossimo, anche se tutti i genoani credono nel progetto più ampio e lungo. Non ha senso leggere un giorno di una conferma e il giorno successivo l’esatto contrario. Serve fin da subito chiarezza. L’aria di fretta che gira intorno al futuro del Vecchio Balordo non può essere in mano, nella bocca e nelle dita, di altri che sono ostetrici e beccamorti della notizia.
Sampdoria-Fiorentina 4 a 1. La Sampdoria dopo aver conquistato la salvezza senza giocare e sul divano l’ha assoggettata sul campo contro la Fiorentina davanti al suo pubblico inebriato e ubriacato dalla retrocessione dei dirimpettai cittadini. La tranquillità nel calcio è come nella vita, il cervello e i muscoli liberi hanno fatto vedere il gioco di Giampaolo. La Fiorentina di Italiano che pensava di arrivare a Genova e fare il sorpasso doppio è stata fatta viola. Non è la prima volta che Italiano viene fatto viola dalla spocchia: è accaduto nelle ultime 6 giornate di campionato perdendo non solo con Juventus in Coppa Italia e contro il Milan, ma anche con Salernitana, Udinese, Samp. Italiano ha incassato 10 gol realizzandone due, la speranza adesso è solo la finale di Conference League della Roma per entrare in Europa, la Juve non le regalerà niente nel prossimo turno.
Juventus-Lazio 2 a 2. La Juve del primo tempo gioca e realizza due gol, nel secondo tempo inizia a festeggiare gli addii e la Lazio non con il sarrismo pareggia e conquista matematicamente l’Europa League. Doveva essere la Festa dell’Addio di Chiello invece andrà in archivio per le tante lacrime versate da Dybala nel lasciare la Signora. Lacrime che hanno sconvolto non solo la tifoseria, ma anche la dirigenza bianconera attonita della juventinità della Joya.