Mercoledì scorso Alessio Semino è stato bravo, preciso, senza intercalari “se, ma, chissà” nel raccontare quello successo al Genoa in questa stagione.
Perciò inutile continuare: cosa è mancato, cosa non è bastato, perché non ha retto la carica delle prime 8 gare di Blessin, afflosciata dopo la sosta per la Nazionale? Un giorno saranno spiegate dai protagonisti in campo le tre sconfitte consecutive, un epitaffio alla stagione anche se le avversarie continuavano a perdere.
Commentare o fare analisi di Genoa-Bologna meglio lasciare perdere essendo stata lo specchio del come tecnicamente si tratta il pallone, lo si arresta, lo si calcia, lo si manovra affinché siano attuabili gli schemi che consentono alla squadra di avere la meglio nei confronti dell’avversario. Basta aver visto e rivisto i ragazzi del Bologna, anche ultra millennials.
Anche contro i felsinei il centrocampo coi suoi compiti è andato in apnea. Il centrocampo nel gioco moderno – e anche antico – è sempre stato uno dei punti nevralgici di tutto il collettivo, quello il cui comportamento spesso determina la vittoria e la sconfitta. Semplicemente difensori in fase di non possesso e aiuto in fase di attacco per entrare in possesso del pallone. Difficile averlo visto nel Genoa, sempre con il dubbio di qualche calciatore fuori ruolo. Il Genoa è retrocesso e sono state le proiezioni dell’intera stagione a confermare tutto.
La prima le prestazioni medie dell’intera stagione; la seconda le partite giocate con Shevchenko e Tassotti,;la terza, tenendo in considerazione le prestazioni e la mancanza di gol delle ultime 16 giornate di campionato con sole 7 reti; la quarta i risultati negli scontri diretti negativi, eccetto con il Cagliari. Aver fatto calcoli andati in fumo si è rilevato un booster mentale non solo per i calciatori. Il Vecchio Balordo ha perso tutti i bonus sulla carta raggiungibili.
A proposito di Sheva, un giorno si scoprirà chi l’ha consigliato ai 777 perché non possono essere stati gli algoritmi. Alle note di Alessio aggiungerei un altro spunto.
Il primo è che, in questo valzer lento da retrocessione, in molti si sono dimenticati, qualcuno si arrabbierà, dell’uscita anticipata poco calcolata di Preziosi. Non doveva prendere decisioni, dopo aver decantato le magnificenze dei 777 .
Lui o un altro di esperienza avrebbe dovuto solo consigliare il nuovo Genoa più che nei meandri della Federazione in quelli della Lega calcio e dell’Associazione Arbitri. Il Vecchio Balordo oltre aver avuto contro procuratori e agenti che avevano fatto in precedenza non solo il cattivo e bel tempo, ma anche euro. E di conseguenza calciatori da loro assistiti che in ogni gara hanno fatto muri rispetto alle gare giocate in precedenza: basta vedere alcuni gol regalati alle concorrenti alla salvezza.
Nessun arbitro ha concesso al Genoa non una massima punizione, ma neanche un fallo laterale dubbio a favore. I più bravi Sozza e Miele, che erano sconosciuti.
Adesso dovranno esserci oltre le parole anche i fatti della nuova proprietà a rassicurare il cuore già turbato di tutti i genoani e non potrà essere un gioco a tempo, senza dimenticarsi che la Nord è con loro. Nell’ultimo weekend qualcosa è successo: i 777 faranno una riunione oggi o domani, detteranno la linea futura, faranno un comunicato e speriamo una conferenza stampa per porre domande.
Venerdì, quasi in contemporanea, solo un’ora di differenza prima, Spors allo spareggio di Begato della Primavera in italiano ha fatto capire a chi lo interrogava che resterà a continuare il progetto di novembre. In seguito ha avuto un colloquio con il Presidente Zangrillo sotto gli occhi dei tanti spettatori.
A seguire in conferenza stampa Blessin è stato ancora più chiaro: “voglio chiarire che ho accettato un progetto prolungato e sto al cento per cento dietro a questo progetto. Stiamo lavorando su ogni posizione per come rafforzare la squadra ed è cosa che assolutamente dobbiamo fare con una rosa pronta quanto prima con giocatori di qualità e mentalità per la categoria, nella quale giocheremo, un mix di anziani e giovani. Già pronto un lavoro di 4 settimane molto duro”. Sabato dal Ferraris a piazzale Kennedy la conferma del giorno prima non solo dei protagonisti, ma anche della tifoseria.
Aggiungiamo anche che chi arriverà e chi resterà al Genoa deve saper correre. Il tutto funziona solo se tutti sono al top della forma, un obiettivo che si può ottenere solo con carichi di lavoro pesanti. Tutti saranno pronti a correre, ma poi servirà la TECNICA, scritto volutamente in maiuscolo per non finire come nella stagione finita quando ha fatto la differenza.
Le parole di Spors e Blessin dovrebbero mettere fine e dividere la solita commedia in casa Genoa tra due categorie: Blessin e Gasperini. Gasp non si può discutere. Io e Buoncalcioatutti avevo inventato il G&G: Gioco, Gol, Godimento, Genoa, Gasperini. A questo punto, dovendo stare solamente un anno nel Purgatorio, a detta di tutti e come auspicato, sarà piuttosto importante aiutare chi siederà sulla panca a cercare i cloni sul prato verde di Rossi, Milanetto, Milito, Thiago Motta, Juric. In B i giocatori fanno più differenza della tattica.
I 777 hanno un progetto e scegliendo Spors General Manager Football è quello di creare qualcosa di importante e serio, anche se di lungo termine, basato sulle idee del nuovo allenatore e sui temi tanto cari applicati al calcio moderno dalla RedBull. Operazione novembrina accettata da molti genoani.
Il Genoa retrocede in B con una tifoseria vicina sulle spalle, difficilmente vista in altre retrocessioni del Genoa e di altre squadre. Aspetta notizie: dove sarà il prossimo ritiro per occupare la località più di prima e quali saranno le notizie della campagna abbonamenti che non sarà inferiore alla serie A, anzi di più.
L’amore per il Vecchio Balordo non ha tempo, non ha stagioni e quel tempo è sempre stato speso ad amarlo in qualsiasi situazione e durerà sempre. Tutti vorranno recuperare quella Serie A persa subito stringendosi ancor più forte attorno all’amore per quella maglia a quarti rossoblù.
Tutti i genoani dicono ai 777 “Carpe die“, cogliere il momento, perché c’è qualcosa di importante da dire e fare per il Genoa. È bene farlo subito, senza aspettare del tempo con una comunicazione aperta, troppo mancata nel passato sul futuro del Genoa attraverso una Conferenza stampa, per non fare girare nella mente del popolo genoano solo quella vecchia pubblicità dell’Amga, “la vogliamo calda e subito”, e fare ruotare troppi Castelli o carceri in aria.
Pubblichiamo un decalogo dell’intervista di Blasquez di due settimane per rafforzare la fiducia del popolo genoano sul futuro rossoblù a quarti senza contare più stelle.
- Mister Blessin resterà con noi. Non esiste la notizia dello Standard Liegi. Costruiremo una squadra adatta al suo gioco.
- Abbiamo sbagliato la scelta di Sheva e aLtre, la foga di entrare in ritardo e in corsa ha consigliato male. Bisognava fare i conti con la classifica.
- In caso di retrocessione costruiremo una squadra forte, vogliamo risalire subito.
- A o B non fa differenza per i 777, vogliono restare anche 20/30 anni con un piano di sviluppo.
- Pronti ad avviare investimenti in grado di trasformare il club da società vicina al fallimento a sostenibile. Tutto in tre anni.
- Investimenti nelle strutture per il settore giovanile e per lo scouting. Sviluppare il Centro sportivo e anche lo Stadio Ferraris.
- Abbiamo un buon rapporto con la città e con gli imprenditori. Noi vogliamo fare business con tutti alle giuste condizioni.
- Siamo pronti ad investire ancora per rilanciare il Genoa.
- Preferiamo mettere denaro piuttosto che cedere calciatori. Cambiaso su tutti a gennaio è stato richiesto con una cifra che da sola avrebbe finanziato il calciomercato senza immettere subito denaro fresco.
- Tutti i calciatori della rosa vecchi e nuovi hanno dato la disposizione di giocare in A e in B il prossimo anno. A fine campionato faremo le valutazioni.
Anche Buoncalcioatutti da oggi volta pagina sul campionato genoano più brutto. L’ultima illusione è passata. Adesso l’auspicio all’inferno e ritorno subito, senza se e senza ma!
Buoncalcioatutti per la B è pronto a partire.