Il Genoa non è solo da sette giorni che lavora al futuro del prossimo campionato: Spors e Blessin hanno vissuto in precedenza il Campionato di B 2021/22.
Per fare bene dal 13 agosto prossimo venturo è importante, oltre che sul fisico, lavorare prima sulla persona. L’aspetto emotivo e psicologico con obiettivo finale sarà fondamentale in un campionato che si preannuncia tosto e con tante pretendenti per la Serie A. La solita frase “un anno solo in B” serve poco. I rossoblu a quarti per ogni avversario in casa e fuori casa saranno da battere.
I 777 Partners vogliono mettere basi solide. La vera rivoluzione finalmente sta prendendo forma, il progetto annunciato lo scorso anno è in corso dietro le scrivanie e sul campo.
La vera rivoluzione non sarà il calciomercato, bensì aver messo a punto e capito la disgregazione di uno spogliatoio, quando un giocatore ha raggiunto lo zenit del rendimento non solo in campo, ma anche nel gruppo. Aver capito se era conveniente ingaggiare una battaglia sterile per trattenere un calciatore non spendendo tempo ed euro inutilmente. Fino a un certo punto si tratta di intuito, ma esistono anche campanelli d’allarme, al di delle solite frasi fatte sull’unità del gruppo.
Se il momento in cui comprare un calciatore è un aspetto importante nell’equazione deve essere tenuto presente da parte di un manager dell’area tecnica nel valutare bene quando bisogna fare una cessione o rinnovare un contratto. L’operazione Coda rientra in questo progetto per cercare la risalita in Serie A. Tanti i bomber provenienti da paesi esteri che sono stati esaminati, ma con tutto il rispetto venti gol in altri paesi, fuori dalle cifre folli di mercato, non hanno lo stesso peso di venti gol in Serie A e B.
La scelta su Coda è caduta, penso, dopo aver chiesto consiglio ad uomini di mercato facenti parte della società e soprattutto dopo aver analizzato da parte di Spors, del suo staff e diBlessin come sono stati realizzati i gol di Coda, in quali circostanze, per capire se sono replicabili nell’ambiente del Genoa e con il gioco dell’allenatore. Fatta questa analisi, è stato fatto l’investimento sul bomber della cadetteria.
Stessa operazione sarà fatta per un uomo assist che possa presentare più argomenti a suo favore rispetto al resto dei calciatori. Operazione che non sarà da “calda e subito”, c’è l’intenzione di portarla a termine alle proprie condizioni prima della fine del calciomercato. In questo mercato del Genoa si ha l’impressione che ci sia sintonia con lo staff tecnico e Blessin. Quando Spors ingaggia un calciatore deve essere quello che vuole e che serve all’allenatore senza fare riferimento ad un calciatore particolare, ma al profilo.
Anche la “nouvelle” Cambiaso potrebbe avere altri sviluppi sulla corsia sinistra, non solo per l’arrivo di Dragusin, ma anche per le ultime notizie secondo le quali la Juventus vorrebbe darlo in prestito e le candidate sono Lecce, Bologna e Salernitana.
Cambiaso è vero genoano da bambino, anche se qualcuno lo ha messo in discussione per una intervista fatta più dal procuratore che dal giocatore: potrebbe volere più il Genoa in B che non giocarsi un’altra retrocessione. Un conto è giocarsi il posto con Allegri, un altro giocare in squadre di media e bassa classifica.
I 777 non sono alla ricerca di plusvalenze e potrebbero dire un “niet” alla Signora del calcio e ai suoi dirigenti sull’operazione Cambiaso. Un’altra rivoluzione rispetto al Genoa del passato: difficilmente si è visto un direttore sportivo al servizio dell’allenatore, anzi il direttore sportivo degli anni passati era in secondo piano, non solo rispetto ai procuratori. Blessin non avrà la rosa pronta per le prime tre gare di campionato, ma ci sono le basi per non sfigurare nelle tre prime gare della stagione con calciomercato in corso.
Blessin parte dal suo legame con l’ambiente, al di là del risultato finale vittima di troppi errori precedenti con uno spogliatoio poco fiducioso nella salvezza già prima di Natale. Il modo viscerale di Blessin di interpretare il ruolo è piaciuto non solo ai 777 che lo hanno riconfermato, ma anche ai giocatori che metteva in campo, in panchina e ai tifosi.
Al di là dell’aspetto tattico, il mister dovrà cercare di ripetere quello fatto, non perdere quello spirito battagliero che ha infuso nei suoi 6 mesi precedenti. Quella voglia matta, cioè, di arrivare sempre prima sulle seconde palle, di attaccare e difendere sempre con tanti uomini e con ritmi possibilmente alti.
Se i rossoblu a quarti riusciranno a mantenere queste doti unendo la visione di gioco dell’allenatore, probabilmente l’impresa di confermarsi ai vertici della B diventerà meno complicata. La tifoseria si prepara ad una cadetteria da brividi consapevole che nella società c’è grande voglia di provarci, anche se questo non significa vincere in automatico.
La tifoseria preme sui nostri social, vorrebbe vedere almeno qualche allenamento di Blessin, per molti ci sono problemi economici e logistici a salire in Austria. Potrebbe essere una novità non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per quelli che ogni giorno devono arrampicarsi sugli specchi per capire come cresce il nuovo Genoa.