Il calciomercato ufficiale è iniziato da 9 giorni, quello ufficioso almeno da 50, già dalla fine del campionato di Serie A.
Ad oggi, sabato 9 luglio, tante chiacchiere e trattative che possono fare la differenza durante la prossima stagione solo nelle squadre che si giocheranno l’Europa con i cavalli di ritorno dalla Premier. Per le altre movimenti che faranno fatica ad incidere sulla prossima classifica di Serie A.
In Serie B il colpo è quello di Coda, altrimenti solo movimenti che cambiano poco le rose: le squadre che si sono giocate i playoff lo scorso anno hanno perso e perderanno i migliori.
Tutto perché i quasi due mesi di calciomercato ufficiale che verranno potrebbero stravolgere il volto delle squadre. È, di fatto, il solito calciomercato e Buoncalcioatutti racconta la verità come se fosse una cosa falsa a differenza di molti altri, in particolare sul web, che raccontano cose false volendole far passare per vere.
Per tutti i tifosi di Serie A e B, prendetela con il beneficio d’inventario, tutte le squadre devono ancora nascere.
Due mesi quasi tondi di calciomercato ufficiale con una stranezza in più rispetto al passato: per i Mondiali del Qatar e i campionati scatteranno prima di Ferragosto senza sosta immediata come nel passato.
Non solo in Italia il calciomercato ha queste date: inizio 1º luglio inizio, fine 1º settembre. Tre giornate di campionato di A e B si giocheranno con il calciomercato aperto. Tradotto in euro, significa che molti movimenti si condenseranno, come sempre, nell’ultima settimana.
A chi serve questo calciomercato, come nel passato, è solamente a procuratori, agenti e show mediatici e via internet.
Non servirà agli allenatori perché in molti avranno difficoltà a mandare formazioni in campo in grado di giocarsela e dovranno cercare di fare qualcosa di extra per non essere in crisi di risultati e subito con la panchina a rischio. I direttori sportivi invece dovranno allinearsi con le nuove norme della Fifa in vigore dal 1 luglio 2022.
Norme della Fifa dettate lo scorso gennaio per le quali le varie Federazioni stanno attendendo l’ok per il posticipo di un anno, poca chiarezza sul sito della Federazione internazionale. La novità regolamentare che riguarda il calcio professionistico dovrebbe essere un tetto massimo di giocatori da prendere in prestito, ma anche quelli da girare ad altri club: la regola non vale per i giocatori Under 21.
Tre gli obiettivi della Fifa sviluppare i giovani calciatori, promuovere equilibrio competitivo, prevenire, non avere blocchi di giovani che migrano da una squadra all’altra per non giocare.
Tutte parole estive che svaniranno quando ci saranno in ballo i risultati. Limite massimo del tetto dei prestiti scenderà a 7 nella stagione 2023/24, a 6 in quella successiva, dal 2026 non si potranno più prestare più di due giocatori allo stesso club. Tutti i prestiti dovranno essere regolamentati da accordi scritti, durata minima pari all’intervallo tra due periodi di registrazione, con durata massima un anno e condizione finanziaria.
Oltre queste norme sui prestiti, non va dimenticato che per allestire le rose in Serie B le società devono avere un numero massimo di 18 calciatori Over 23. La lista Under 23 può essere illimitato e in aiuto di società e direttori sportivi c’è la possibilità di inserire un massimo di due giocatori bandiera che possono essere utilizzati come jolly per liberare due posti nella lista Over 23. Trattasi di quei calciatori che hanno giocato almeno quattro stagioni di fila comprese le giovanili nello stesso club. In questo panorama di regole in particolare le nobili cadute in B come Cagliari e Genoa in cerca di rilancio oltre sfoltire i ranghi devono far quadrare i conti.
Il lavoro del General manager Spors e i suoi collaboratori non è facile: oltre avere una rosa ampia da sfoltire, ci sono anche ingaggi pesanti da smaltire. Caicedo su tutti, che non ha lasciato il segno lo scorso campionato non solo nel Genoa ma anche con il suo mentore Inzaghi all’Inter. Per adesso il calciomercato italiano, pur saltando due mondiali di calcio, dopo averli venduti a cifre record, vede la Premier restituire dopo i rispettivi flop a Inter e Juve Lukaku e Pogba, in prestito o gratis.
L’Italia sarà fuori dal Mondiale ma i “ricchi e scemi” non partecipano al calcio italiano. Il calcio predicato da molti allenatori sta facendo sparire dal calciomercato il numero 10, il fantasista, il trequartista. Dybala, Zaniolo e Neymar non trovano ingaggi. Il numero 10 serve poco, tutti i tecnici fanno fatica a collocarli in una precisa posizione di campo e chiedere loro di spomparsi come un mediano per correre dietro ad ogni pallone, recuperare, pressare, difendere facendogli suonare il nuovo calcio più metal che samba, il gioco bestiale ed essenziale che tutti i tecnici predicano e vogliono.
Tanti attaccanti e troppi fantasisti insieme difficilmente vengono considerati negli schemi moderni della strategia tattica.
Qualcosa nell’ultima settimana di calciomercato succederà anche per i fantasisti, potrebbe essere un mossa delle società non ingaggiarli subito per far capire ai calciatori e i loro famelici procuratori che non servono più e ridurli a miti consigli, considerato che nessuno ha intenzione di spendere soldi milionari in cartellini e ingaggi per calciatori atipici che finirebbero nel calcio equilibrato degli allenatori alla ricerca del risultato con il rischio di finire in panchina.
Sarà il solito calciomercato dove i tifosi sognano ma i dirigenti predicano la sostenibilità economica e agli ingressi dovranno esserci sacrifici in uscita.