Il solito menù della Coppa Italia. Prima di ogni gara tutti vogliono fare l’impresa, alla fine di ogni gara i soliti lamenti di qualsiasi allenatore: i carichi di lavoro dopo quasi un mese di preparazione, cantieri in movimento, calciomercato.
Perché non lamentarsi in anticipo e cercare di cambiare questa formula assurda della manifestazione? Gli allenatori, in particolare quando c’è la differenza di categoria, sanno bene che perdere conta tanto e vincere diventa un obbligo.
Nella fase preliminare la sorpresa è stato la Feralpisalò che ha battuto il Südtirol fresco di promozione in B. Nei trentaduesimi la vittoria del Cittadella in casa del Lecce è stata la più clamorosa come la vittoria della Spal in casa dell’Empoli. Sconfitta, quest’ultima, che farà ragionare il Presidente toscano Corsi sull’allontanamento di Andreazzoli dopo la buona salvezza per fare spazio a Zanetti: nel calcio per alcune squadre conta più la concretezza che un gioco sfarfallante senza interpreti giusti.
Pesanti anche le sconfitte di Verona e Salernitana contro Bari e Salernitana, più pesante ancora quella del Sassuolo nel derby contro il Modena. Il calciomercato ha intaccato anche il Sassol coi protagonisti dello scorso anno che vogliono cambiare area. Poca la differenza tattica tra la parte destra della Serie A e la B: solo la tecnica ha salvato squadre di Serie A dal nubifragio.
Subito dopo il primo fischio, è entrato subito in gioco il VAR. Gli arbitri del fuorigioco non si interessano più, gli assistenti zero e potrebbero tornare all’antico con il vecchio nome di segnalinee, quelli che calpestano solo la linea laterale. D’accordo sul fuorigioco non di centimetri ma di millimetri: ci può stare. Ma sui calci di rigore lampanti, sulle trattenute evidenti, sulle gomitate alte deve decidere il direttore di gara utilizzando uno spostamento idoneo per vedere tutto il gioco, una diagonale stretta o larga secondo le esigenze ed essere davanti alla linea del pallone invece che fare i pinguini colorati muovendosi centralmente e dietro la linea del pallone.
La Samp ha fatto fatica, troppa, contro la Reggina. Ferrieri Caputi, donna arbitro, ha fatto fatica tra VAR e rigori. La partita non le è sfuggita di mano ma l’ultima parte è stato compito del VAR portarla in porto.
L’Udinese ha sofferto con il Feralpisalò ma non ha sbagliato risultato grazie alla qualità dei singoli.
Il Cagliari non ha avuto un impegno facile contro un buon Perugia, ma Viola con un calcio di punizione ha fatto respirare al 94’ Liverani, già nell’occhio della critica per il suo 4-3-3 a trazione anteriore con difesa ballerina.
Lo Spezia si diverte, le cronache scoprono Maldini Jr per aver fatto un gol ma in campo 15’ compreso il recupero. Il Como si illude dopo il pareggio lascia spazi e gli spezzini giocano al tiro a segno non solo con i 4 gol realizzati.
Pisa-Brescia finita 1-4. Toscani in vantaggio, dopo crollano perché troppo molli. Il Brescia ha schiantato il Pisa, squadra lontana parente dei playoff giocati due mesi fa. Clotet, il nuovo tecnico bresciano, ha trasformato i lombardi in un gruppo più caparbio rispetto lo scorso anno, Maran deve recuperare il carattere dello scorso anno.
Torino troppo forte per il Palermo: i siciliani hanno resistito solo un tempo. Dopo il primo gol granata una lama dentro il burro negli spazi degli isolani. Juric litiga sul calciomercato ma fa vedere un gioco e il Palermo spera in Corini, una settimana di lavoro e dopo il campionato. Casting allenatore troppo lungo del City Group.
Non giudicabile il Venezia decimato dal Covid: solo 4 i titolari in campo contro l’Ascoli che vince per 3 a 2 al Penzo. La squadra di Bucchi ha tanto temperamento, ma meno gioco contro la Primavera lagunare.
In Verona-Bari poker dei pugliesi al Bentegodi. Hellas slegato tra i reparti, troppo impoverito dal calciomercato con Simeone e Barak su tutti ai margini in attesa di andare da altre parti. I galletti hanno fatto vedere un gioco collaudato che arriva dalla promozione in B dello scorso giugno.
Salernitana-Parma 0 a 2. Crolla la squadra di Nicola nel secondo tempo. Tanti gli assenti titolari tra i campani, ma sono stati messi sotto dal Parma di Pecchia che ha proposto calcio aggredendo alto.
Monza-Frosinone 3 a 2.Tanta paura per Galliani e Berlusconi nonostante gli undici acquisti ad oggi. Non hanno mai mollato i ciociari e in contropiede hanno tirato 14 volte contro le 8 del Monza, che ha avuto un possesso pallone quasi il doppio con troppo inutile palleggio. Stroppa ricordandosi della finale playoff contro il Pisa è stato salvato dal vichingo Gytkjaer appena entrato come nella partita promozione.
Modena-Sassuolo 3 a 2. Vittoria non a sorpresa dei canarini vista l’inconsistenza già dai primi minuti di gioco degli avversari. Il Sassuolo, svegliato negli ultimi 10’ di gara, poteva raggiungere i supplementari con tutti i titolari e 4 punte in campo. Tanto nervosismo di Berardi che a fine gara ha inseguito e litigato pesantemente con un tifoso neroverde che lo accusava di volere andare via come Raspadori.
Genoa-Benevento 3 a 2. Sfida dominata dal Vecchio Balordo molto di più quanto racconti il risultato. Meraviglia tra i tifosi nel vedere 4 sponsor sulle nuove maglie e quelle di allenamento, dopo che nel passato era difficile trovarne uno. Nuovo marketing, strategia vincente dei 777 che arriva da fuori Genova.
Bologna-Cosenza 1 a 0. Gli emiliani vincono per Sinisa tornato in campo in una partita complicata per colpa dei propri errori contro un modesto Cosenza. Mihajlovic in panchina lascia fuori Barrow e Orsolini, dà fiducia a Sansone, il migliore in campo, che lo premia con la rete decisiva. Il tecnico convince Arnautovic a disfare le valigie.
Cremonese-Ternana 3 a 2. Dominano il primo tempo gli uomini del “torrone”, dopo nel secondo tempo si squagliano contro gli umbri animati da 3 cambi giusti di Lucarelli che escono dal neutro del Mazza di Ferrara a testa alta.
Fra 2 giorni è campionato di A e B: il caldo non mollerà? Si vedrà qualcosa di diverso? Difficile ci sono ancora 15 giorni di calciomercato.