Ricomincia il campionato e ricominciano gli episodi arbitrali. A Venezia il Genoa si era visto annullare col VAR la rete del pareggio lagunare, ieri sera al minuto 22′ i rossoblu si sono visti revocare un rigore assegnato a velocità di gioco.
Coda è bravo a mandare nello spazio Portanova, che prende il tempo a Masciangelo. L’arbitro Pezzuto ravvisa un contatto e indica il dischetto. Il VAR Maggioni, però, lo tiene in stand-by in attesa di immagini migliori per valutare il contatto. Alla fine ci sarà on field review e l’arbitro toglierà il rigore da lui stesso assegnato E fin qui tutto chiaro, se vogliamo dire così.
C’è un problema, però: cosa Pezzuto ammette di aver visto che in realtà non c’era? Perché se ciò che aveva visto è la trattenuta di maglia abbastanza vistosa di Masciangelo su Portanova, ammettere di aver avuto un abbaglio sarebbe follia. L’arbitro non ha chiaramente assegnato il penalty per questo motivo, perché altrimenti l’intervento del VAR sarebbe passato in sordina e sarebbe stata preservata la verità di campo. Pezzuto nel suo lungo colloquio col VAR (peccato non poter ascoltare tali colloqui, sarebbe dirimente!) deve aver parlato di un altro contatto, per esempio quello tra le gambe di Portanova e i guanti di Paleari. Un contatto che non c’è, in quello specifico caso. Ma siamo nel campo delle ipotesi.
Quel che è chiaro è che stamattina la polemica non si placa, e siamo solamente alla seconda giornata. Lo testimonia anche il trittico di foto diffuse su Instagram dallo stesso Portanova: tre visuali differenti della trattenuta di maglia. Vistosa e penalizzante. Anche se non tutti gli scatti sono riferiti all’episodio del rigore, il messaggio che questa storia social vuole mandare è abbastanza chiaro.
Se la conversazione Pezzuto-VAR si è sviluppata perché il fischietto leccese ha ammesso di aver decretato rigore per un contatto tra Portanova e Paleari (che non c’è), allora giusto che il VAR suggerisca di approfondire. Ma se è stata la trattenuta al centro della discussione, allora togliere il rigore non è stata decisione corretta perché l’arbitro ha giudicato autonomamente così e la trattenuta è evidente. Sta tutto in questo punto interrogativo il motivo della polemica intorno alla decisione arbitrale di togliere il rigore al Grifone.
Che Pezzuto sia andata in confusione, poi, è certificato dalla concessione di un recupero a fine primo tempo di soli due minuti a fronte di tre minuti persi per soccorrere Acampora e altrettanti per la on field review. Prestazione decisamente rivedibile per il fischietto di Lecce, che infatti stamane per i quotidiani sportivi nazionali e locali non prende quasi mai la sufficienza.
Per completezza, giusto segnalare che sono risultate invece corrette le decisioni di annullare i due gol rossoblu di Pajac e Yeboah. Nel primo caso Gudmundsson partecipa attivamente all’azione ostacolando, in offside, la visuale di Paleari. Nel secondo caso Yeboah colpisce di testa e la palla varca la linea di porta, ma Pezzuto si attarda a indicare il dischetto perché il VAR valuta una posizione irregolare del centravanti italo-ghanese. Posizione irregolare che c’è. Infine, nessun tocco di braccio di Barba al 94′: giusto concedere soltanto il corner.