La seconda giornata di Serie B conferma come sempre che sarà un torneo difficile da decifrare alla vigilia di ogni giornata di campionato, sfuggendo ad ogni ipotesi di pronostico che non coinvolge, facendo fatica, neanche gli scommettitori, ma trascina tanti spettatori che riempiono gli stadi guidati dal Bari (36mila spettatori venerdì sera). Al Ferraris sabato sera sono stati oltre 21mila.
Risultati in bilico fino all’ultimo secondo corresponsabile il Var che difficilmente riesce a far crescere il valore del campionato. In queste ultime nove giornate di calciomercato tutto potrà cambiare perché tanto si dovranno aggiustare tutte le squadre.
Difficile avere sensazioni alla seconda giornata di campionato e affermare che tante squadre si giocheranno il campionato guardando la classifica dopo 180’ minuti di gioco più recupero.
Alla lunga i valori dovrebbero emergere, compresa la sorpresa, se le favorite decantate alla vigilia entreranno in sintonia coi pericoli che dovranno incontrare in ogni gara che dovranno giocare. Pericoli che arrivano dalla ricerca di sotterfugi degli allenatori per annullare il gap tecnico, come la grinta, la voglia di fare lo sgambetto ai probabili vincitori, il tutto mettendo in conto anche il livello degli arbitraggi degli assistenti di linea e soprattutto del VAR. Era scarso in Serie A, figurarsi in Serie B.
Al venerdì Bari-Palermo 1 a 1. Tanta fatica per entrambe le squadre a fare risultato pieno. Primo tempo dei galletti, ma ad andare in vantaggio sono stati i palermitani. Recupero gol del Bari e secondo tempo con poche emozioni e calo fisico.
Al sabato solo pareggi nelle tre gare giocate. Il più clamoroso per le cronache quello tra Genoa e Benevento senza tenere conto non solo delle parate del portiere delle Streghe (fa parte del gioco), ma anche dell’errore evidente del VAR in occasione del rigore non concesso a Portanova nella prima mezz’ora di partita. Un rigore che, se realizzato, avrebbe cambiato il risultato. Il problema arbitrale in cadetteria non sarà di seconda importanza: lo si era già visto dal 2020 quando è avvenuta l’unificazione tra Can A e B. Troppi arbitri tenuti fuori dalla Serie A pur avendovi debuttato nel 2015 o giù di lì e dopo non aver rivisto la massima categoria per 5/6 anni, pur essendo stati provati. Uno di questi è Pezzuto, il direttore di Genoa-Benevento. Un motivo ci sarà?
Ascoli-Spal 1 a 1. L’ultimo arrivato ad Ascoli, Cedric Gondo, porta in vantaggio la squadra di Bucchi ma gli estensi pareggiano dopo 4 minuti, prendendo in mano le redini della gara. L’Ascoli deve ringraziare il portiere Leali e i suoi miracoli nel finale di gara. L’arbitro Gariglio ha scontentato tutti.
Perugia-Parma 0 a 0. Il Perugia si riprende dopo la batosta siciliana della prima giornata per combattività e tenuta atletica. Il Parma con l’attacco stellare per la categoria non ha mai tirato in porta. Entrambe le squadre sono in ritardo e dovranno registrare centrocampo e difesa.
Cagliari-Cittadella 2 a 1. I sardi soffrono il pimpante Cittadella che va in vantaggio con Asencio, genoano trasferito, nel primo tempo. Solo negli ultimi venti minuti gli uomini di Liverani hanno ribaltato il risultato salvando la panchina di Liverani dalla contestazione avvenuta durante la partita per qualche equivoco tattico con centrocampo in mano ai veneti. Il ballottaggio tra Lapadula e Pavoletti, subentrato a 10’ dalla fine della gara, non ha convinto. Ottimo l’arbitraggio dell’internazionale e futuro Mundial Orsato.
Pisa-Como 2 a 2. Il Como due volte in vantaggio viene raggiunto al 45’ del secondo tempo per una zampata di Torregrossa reduce da lungo infortunio. Il Como ha sfruttato molto le corsie laterali. Maran non ha ancora un assetto, cambia e sposta calciatori. Doveri arbitro veterano con l’ennesima proroga dirige senza problemi.
Südtirol-Venezia 1 a 2. Il Venezia insegue gli altoatesini e vince al quinto minuto di recupero grazie all’autorete di un difensore.
Ternana-Reggina 1 a 0. Prima delusione della Reggina contro la Ternana. Dopo essere andato in vantaggio con una chicca del trequartista Partipilo, mister Lucarelli è bravo ad addormentare e gestire i ritmi della gara. Pippo Inzaghi cambia modulo, passa al 4-4-2 ma fatica sempre a creare azioni limpide da gol. La squadra di Pippo Inzaghi meno brillante rispetto alla gara con la Spal e la squadra fa fatica a trovare palloni puliti ai limiti dell’area avversaria.
Frosinone-Brescia 3 a 0. Tris del Frosinone con i tre attaccanti. Gran gol di Caso, arrivato dal Genoa, con azione personale. Sbandata della squadra di Cellino. Troppi i calciatori adattati dal tecnico Clotet, troppi errori difensivi e il vicino di panchina Grosso è andato a nozze cambiando tre volte il modulo di gioco e portando i ciociari in testa alla classifica con due vittorie consecutive.
Cosenza-Modena 2 a 1. Sognano anche i rossoblu della Sila calabra, guidano la classifica con due vittorie consecutive dopo il playout dello scorso anno. Il Modena chiude il primo tempo in vantaggio, ma dopo fa fatica sparendo dal terreno di gioco. Così baby calabresi Florenzi e Brescianini lo ribaltano. Bravo il tecnico Dionigi ad azzeccare i tre cambi nella ripresa.