A “muso corto” è espressione che non ha inventato Allegri con le sue vittorie con la Juventus, ma è una definizione usata nel gergo dell’ippica quando un cavallo arriva primo perché davanti con il muso. A “muso corto” è arrivato anche il Genoa alla fine della gara vinta col Pisa e ci è arrivato alla luce delle mancate occasioni, non sotto porta, per raddoppiare.
Al Vecchio Balordo per arrivare dove vuole arrivare a maggio saranno necessarie altre gare a “muso corto” contro avversari e allenatori che aumenteranno la carica e la grinta per batterlo e allenatori che avranno come primo obiettivo quello di non farlo giocare.
Blessin alla vigilia aveva detto: “senza alcun calo. Voglio un Genoa che detti i tempi e i ritmi della partita”. Operazione non riuscita, al di là del risultato, per i troppi corpo a corpo dei pisani più propensi alla lotta che a giocare. Non riuscito anche per le manchevolezze tecniche nei passaggi che dovevano innescare le ripartenze e le combinazioni di gioco .
Maran, oltre ribadire sempre la stessa immagine del “cantiere aperto”, aveva invece sentenziato: “in campo subito un undici con più palleggio e ricerca di spazi per essere abili a sottrarci al pressing del Genoa e imbastire le nostre azioni in fase d’attacco”. Strategia mai vista. Sbaglia a mandare in campo Torregrossa, sbaglia a non giocare il primo tempo senza una punta, sbaglia ad inventare una coppia di centrali difensiva nuova. Alla fine è contento e convinto che potesse fare risultato: ma il calcio non è la box o altra disciplina di arti marziali.
In quell’occasione è stato bravo Blessin nel continuare a giocare con la difesa a quattro senza avere contro una prima punta, leggendo nel pensiero di Maran che nel secondo tempo, dopo essere andato sotto, avrebbe fatto il brasiliano alla Feola inserendo attaccanti.
Operazione di Maran andata in porto con successo, anche se minimo, e ripetuta dopo la gara con il Benevento: la marcatura ad uomo da parte di Ionita su Badelj. Operazione che sarà ripetuta in futuro da altre squadre e Blessin dovrà trovare le contromisure adatte per liberare il play, il metronomo genoano.
Operazione cambi campo con Hefti e un’autostrada davanti, anche dopo lo sbracciarsi del tecnico rossoblù a quarti, mai avvenuta: poteva essere la chiave per mettere il risultato al sicuro già nel primo tempo.
Bene Martinez con i pugni sui corner nell’area affollata, bene con ottima parata a pochi minuti dal termine su Tramoni. Bene Coda assistman e Ekuban nelle vesti del “cavaliere nero” alla Marvel, e questo non solo per il gol di ottima fattura, ma anche per aver lottato per 85’ di gioco. Bene la difesa che non ha mai perso la bussola nei momenti critici della gara, bene Jagiello che è calciatore ritrovato per il centrocampo genoano. Bene anche l’arbitro Chiffi, e non solo perché il Vecchio Balordo ha vinto la sua prima gara con il padovano dal 2018.
Tante squadre in lotta e nessuna dopo tre giornate è in grado di ammazzare il campionato di Serie B: si scambieranno spesso i primi due posti in classifica. Il Genoa è però in grado di ammazzarlo, con pazienza e tempo, e grazie soprattutto alla qualità del suo nuovo progetto tecnico con gli ultimi ingaggi che dovranno aiutarlo a superare i momenti più delicati sbagliando meno transizioni per aprire le squadre avversarie.
Blessin e il suo staff dovranno essere bravi a creare un contesto tattico di qualità, pronto a mettere a proprio agio i calciatori più talentuosi arrivati la scorsa settimana, senza tralasciare l’idea tattica che dovrà essere corroborata da corsa e fisicità. Non cambierà molto il Vecchio Balordo strategicamente, dopo due mesi di lavoro, studio e preparazione. Punterà di più sul possesso pallone usato come arma per scoprire spazi alle spalle degli avversari, ma anche per mantenere e non perdere l’equilibrio. I rossoblu non rinunceranno alla costruzione dal basso per attirare la pressione e da lì andare in verticale.
Coda andrà ad accorciare in zona di rifinitura, per ricevere e fare gioco di sponda con gli esterni e le mezzali. Per avere successo l’uscita dovrà avvenire tramite i terzini, per sfruttare gli spazi che si apriranno spostando il possesso pallone da una fascia all’altra. Sulle catene laterali il Grifone non dovrà fare avanzare solo il pallone, ma creare anche i presupposti per andare in porta. La soluzione per sfruttare al meglio lo strapotere di Coda in area di rigore dovrà essere la rifinitura laterale: il bomber è bravo ad eludere la marcatura del diretto avversario.
Aramu dovrà essere bravo partire da destra e innescare i movimenti dentro il campo cercando il gol ma anche lo scambio nel breve con Coda e gli altri che si proporranno a ricevere la sfera. Operazione che dovrà portare i distacchi di chi opererà sulla corsia di sinistra approfittando degli spazi a disposizione. In tal senso, Puscas è un’altra carta in più.
Se il Genoa potrà attaccare a campo aperto farà vedere le cose migliori non solo grazie agli strappi degli esterni, ma anche alle qualità del gioco in verticale di Strootman, Badelj e in attesa di Sturaro. Loro tre dovranno avere una media alta di passaggi avanzati e improvvisi.
Importanti in ogni gara saranno i cinque cambi. L’operazione Blessin dopo giovedì prossimo “tutti titolari” sarà la chiave per fare risultato. Correre ma far correre anche il pallone è l’altra opzione che solo la qualità può dare.
Importante per i 777 Partners, Spors, Ottolini raggiungere l’obiettivo e in questo calciomercato stanno facendo vedere che non hanno puntato soltanto a risorse tecniche che un giorno diventino anche economiche. Del Genoa attuale, Allegri direbbe: “ci sono calciatori di diverse categoria , tutto dovrà migliorare con il gioco“. I campioni, in altre parole, devono far alzare il livello. Senza la qualità perdi tanto, difficile far tattica e fare risultati.
Usare spazio e tempo nelle modalità giuste, cioè smarcarsi, e scegliere tra passaggio lungo o corto purché sia preciso: questo si può fare solo con la qualità nel trattare il pallone a testa alta senza rinunciare a pressing e contropressing.
Importante essere positivi e i risultati contano. I punti valgono ad agosto come a marzo. Guardare la classifica dall’alto dà fiducia, ma bisogna essere consapevoli che ogni giornata di campionato in casa e fuori casa sarà una battaglia: “non serviranno i musi lunghi fuori da Pegli“. La Serie B sarà quella vista in queste prime tre giornate di campionato. È subito incominciata la caccia a chi batterà per primo il Genoa e il suo Popolo.