Altra partita con una pretendente alla Serie A. Arriva il Parma che in settimana si è attaccato anche alla cabala tramite il suo quotidiano cittadino: “Il Genoa ha sette punti come il Parma, 2 vittorie e un pareggio con qualche episodio fortunato, lo scorso anno dopo tre gare”. Alla quarta è scesa la Cremonese di Pecchia al Tardini a darci una lezione di calcio aprendo l’irreversibile crisi crociata.
Perché non sperare fronte Parma che la storia si ripeta sabato? Blessin però domani pomeriggio non userà il bilancino, ma vorrà utilizzare al meglio le forze a disposizione. Fra chi ha giocato ed è in forma, fra chi magari accusa un po’ di fatica e chi invece ha ancora bisogno di allenamenti per trovare la giusta condizione
Blessin e il suo staff domani devono incrociare tutti questi fattori per trovare la chimica giusta e continuare il discorso avviato dalla prima giornata di campionato, cercando di mandare in campo una squadra con più qualità pronta a giocare di più e passare meglio il pallone per arrivare al gol con continuità.
Blessin non cambierà sistema di gioco: se giocherà Aramu, cercherà la soluzione di esaltarne la tecnica. Con la rosa a disposizione il “metal” trainer genoano e lo staff studieranno cambi di sistemi durante la partita o da una gara all’altra considerando, oltre l’avversario, anche se si giocherà nel Tempio o fuori casa. Blessin avrà capito dopo tre giornate di campionato che alla sua creatura serve qualcosa per essere più imprevedibile e dare meno riferimenti agli allenatori avversari e soprattutto alla fase difensiva avversaria.
Importante che nella rosa di qualità e quantità messa a disposizione dalla società tutti si ricordino una cosa: sarà un campionato in cui ci sarà bisogno di tutti e Blessin e lo staff tecnico e atletico terranno tutti sulla corda.
C’è molta curiosità per questo Genoa che può esprimere abbondante qualità per la Serie B, ma Blessin invece che critiche avrà bisogno un po’ di tempo per trovare il giusto mix tra il vecchio gruppo, i nuovi arrivati e i giovani.
La chiave è capire subito che quando le punte partono in profondità tirandosi addosso la difesa avversaria ci vuole qualcuno ad essere pronto a sfruttare gli spazi che inevitabilmente si apriranno, cercando di sbagliare il meno possibile la misura delle transizioni.
Blessin e il suo staff dopo tre gare hanno masticato l’obiettivo di quasi tutte le squadre che giocheranno contro il Vecchio Balordo: “sporcare” il gioco rossoblu a quarti.
Con il Parma non dovrebbe succedere considerato che Pecchia per tutta la settimana di allenamenti pre Ferraris è andato sulla strada della prima giornata, ovvero fare il proprio gioco.
Il calcio in B è fisico, l’attacco dipende dal funzionamento del centrocampo e con Aramu in campo si avrà un creativo che potrebbe e dovrebbe portare vantaggi nel dribbling, nei cambi campo, cercando superiorità numerica e aprendo le linee Maginot avversarie.
Ci vuole pazienza, i tempi e i risultati dovranno essere alleati di Blessin per uscire dalla gabbia della Serie B.
Giocare davanti a 25mila spettatori al Ferraris caricherà non solo i Genoani ma anche gli avversari non abituati a simili palcoscenici.
Il popolo rossoblu per tale motivo ha una sola ricetta: vedere i propri beniamini correre, pressare su ogni pallone e vedere il Vecchio Balordo colorare il campionato cadetto che mette nell’incertezza ogni risultato. Il popolo genoano ama il senso di appartenenza in campo trasmesso anche fuori dal prato verde.
La formazione a domani prima dell’ora del thè. Probabilmente poche novità rispetto alle ultime tre giocate dall’inizio, Aramu pronto per uno spezzone di gara. Strootman e Puscas anche se lavorano in gruppo leggermente più indietro.
Arriva al Ferraris il Parma che in queste tre giornate di campionato ha provato a cancellare le delusioni dello scorso campionato. Qualcosa è cambiato a Collecchio, quartiere generale dei ducali con l’arrivo del nuovo tecnico Pecchia reduce dalla promozione in Serie A della Cremonese. Regole chiare e idee per ricercare un feeling con i tifosi e la città
I risultati di queste prime tre giornate (2 pareggi con Bari e Perugia e la vittoria a fatica contro il Cosenza) hanno fatto vedere la ricerca di una precisa identità tattica basata su un modulo di riferimento, il 4-2-3-1, con un progetto di gioco preciso: pressing alto e verticalizzazione immediata della manovra, senza l’inutile possesso pallone da tiki-taka.
L’altra mossa cercare di restare sempre corti in modo che i reparti siano sempre vicini e ci possa essere quella collaborazione necessaria per portare a casa il risultato. La strategia Pecchia ormai è quasi di tutte le squadre, anche se molti per conto del risultato in campo si misurano il braccino corto.
In queste prime tre giornate di campionato i crociati hanno fatto fatica a recepire la lezione tattica del nuovo Mister e metterla in pratica.
Il Parma nell’ultima gara giocata ha concesso meno in difesa contro il Cosenza grazie anche ai calabresi tutti dietro la linea del pallone. Il rovescio della medaglia è il fare fatica non solo a fare gol, al di là del primo gol in campionato di Inglese, ma a tirare in porta visto l’arsenale a disposizione. Il tutto causato dai troppi errori negli ultimi trenta metri di campo.
Pecchia anche a Parma ha iniziato il disegno del turnover, operazione che ha avuto successo con la Cremonese, facendo due cambi in difesa e inserendo Koulibaly e Circati al posto di Del Prato e Valenti. A centrocampo, invece, inserendo Juric per Estevez. La stella del Parma è Vasquez e Pecchia punta molto sulle sue magie. Il calciomercato non ha portato novità dell’ultimo momento in entrata tra i ducali.
La probabile formazione quella che ha battuto il Cosenza con il 4-2-3-1, gli unici ballottaggi Dalprato/Koulibaly sulla corsa di destra e Bernabè/Estevez davanti alla difesa.
Chichizola in porta; Dalprato(Koulibaly), Circati Romagnoli, Oosterwolde nella quattro difensiva; Bernabè (Estevez), Juric; Man, Vasquez, Mihaila dietro l’unica punta Inglese.
Arbitro Camplone di Pescara. Classe 1989, insegnante di educazione fisica. Arbitro dal 2005, alla Can B dal 2019. Dal 2020 nell’organico Can A e B. Ha esordito in Serie A al Ferraris nel marzo 2021 in Genoa-Udinese. Quattro gare dirette in A, 40 in serie B con un tabellino di 7 rigori e 10 espulsi. Giacomo Camplone è l’unico arbitro di Pescara che ha arbitrato nel massimo campionato.
Con il Genoa una gara, il pareggio con l’Udinese, e anche per il Parma una sola gara: la vittoria dei ducali per 4 a 1 al Tardini contro il Pordenone nel febbraio 2022 con l’esordio di Pandev e gol.
Primo assistente Costanzo (Orvieto), secondo assistente Passeri (Gubbio), quarto uomo Calzavara di Varese. VAR Guida (Torre Annunziata), AVAR Lombardo (Cinisello Balsamo).