L’Italia c’è, gli Azzurri ci sono. Una magia di Raspadori ha steso l’Inghilterra che fra 45 giorni circa parteciperà al Mondiale in Qatar. La Nazionale azzurra dopo 12 mesi è tornata a S. Siro dove si era interrotta la sua imbattibilità contro la Spagna nelle Final Four di Nations League.
La vittoria visto l’avvicinamento alla gara, il forfait di tanti calciatori andati a Coverciano come turisti e tornati a casa fino ad ieri è sembrato una chimera.
Alla vigilia sembrava che nulla fosse cambiato da quando gli Azzurri sono spariti in Sicilia contro la Macedonia e si sono ritrovati fuori per la seconda volta dal Mondiale di calcio. Invece il Mancio è riuscito a fare un altro colpo stile Europeo cambiando modulo in un 3-5, 2 efficace ed efficiente con tre senatori che hanno ritrovato lo splendore del passato. In particolare Bonucci rigenerato fuori dalla difesa della Vecchia Signora.
Sulla carta era una partita difficile con gli inglesi e Mancini l’ha affrontata con un pieno di assenze, confermando quelli che l’avevano fatto felice vincendo a sorpresa – veramente a sorpresa – visto quello che è successo dopo l’Europeo.
Il centrocampo è stato tonico con esterni che spingevano, Di Lorenzo e Dimarco, a centrocampo scelto Jorginho centrale con Barella e Cristante ai lati e un ritorno all’attacco del Sassuolo dello scorso anno, Raspadori-Scamacca.
Un 3-5-2 in fase di possesso, ma come sempre un 5-3-2 in fase di non possesso considerato l’attacco titolare inglese. Un cambio di modulo dovuto anche all’infortunio di Immobile nei giorni che hanno preceduto la gara. L’Italia c’è ancora e lunedì potrà puntare alle Final Four in casa dell’Ungheria dell’Italiano Marco Rossi, che ha superato la Germania. Ungheresi già battuti lo scorso giugno.
Vincere a Budapest non sarà facile, ma lo spirito del secondo tempo contro i tre leoni, retrocessi in Serie B prima di partecipare al Mondiale, ha ricordato i tempi dell’Europeo e niente sarà impossibile. Mancini ha sfatato anche la maledizione di San Siro vincendo dopo 10 anni e dopo essere stata fatta fuori e aver perso il mondiale russo contro la Svezia e l’anno scorso la semifinale di Nations League contro la Spagna.
Non solo il gol di Raspadori: c’è stato anche un palo di Scamacca, un altro di Dimarco e una grande occasione per Gabbiadini appena entrato. In questo contesto non bisogna dimenticarsi del fischiato Donnarumma che alla fine ha salvato il risultato con due ottime parate su Kane.
Sistema nuovo e spirito antico sono la nuova formula di Mancini per ripartire? La strada è lunga, ma iniziando con il risultato contro gli inglesi potrebbe essere più in discesa rispetto alla scorsa settimana.
Per l’Inghilterra saranno subito momenti di valutazione su Southgate: il mister degli albionici siederà sulla panchina in Qatar? Dall’incubo retrocessione al sogno Final Four altra notte magica azzurra che non farà dimenticare la delusione di guardare il Mondiale invernale di calcio in televisione ma accende altre speranze, facendo tirare un sospiro di sollievo, anche se poco preventivato da tutti.
La retrocessione nella Nations League di Serie B sarebbe stato un altro schiaffone per i tifosi azzurri. Non per la Lega di Serie A, la FIGC e i Presidenti delle società di calcio.
Tutto potrà migliorare se ai vertici della Federazione si ricorderanno della parole di Mancini di lunedì scorso alla prima conferenza a Coverciano: “In questi 4 anni gli italiani disponibili invece di aumentare sono diminuiti. Se i club pensano di investire poco sui giocatori italiani e che non sia la strada giusta, si può fare ben poco”.
Non è bastato non partecipare al secondo Mondiale consecutivo e non servirà cullarsi in altro exploit azzurro e finire per essere comici nel calcio europeo se non aumenteranno i calciatori italiani in campo in questo campionato e nel futuro. Ad oggi sono surclassati da calciatori stranieri che aumentano ogni anno. In questa stagione in Serie A sono stati tesserati 363 stranieri e nelle prime 7 giornate di serie A hanno giocato 301 stranieri, di cui la maggior parte francesi.
Mancini vorrebbe fare il possibile e l’impossibile per cercare di riportare la Nazionale a certi livelli, operazione quasi impossibile se non batterà i pugni e se non “denuncerà” l’immobilismo della FIGC per farla passare dalle parole ai fatti.